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domenica 25 marzo 2012

ASSOTUTELA: STIPENDI A RISCHIO NELLA SANITA' DEL LAZIO - La Redazione

Ancora una volta a rischio lo stipendio per migliaia di lavoratori della sanità privata e del terzo settore nel Lazio di non percepire lo stipendio. Molto dipende anche dalla tempestività delle rimesse regionali le quali sembrano tardare anche questo mese in alcune situazioni. Ci risulta infatti che i 600 lavoratori del Cristo Re non abbiano percepito ancora lo stipendio. Lo dichiara in una nota il Segretario Nazionale dell’associazione per la tutela del cittadino Assotutela Pietro Bardoscia. E’ lunga la lista delle strutture in difficoltà a causa di questi ritardi o a causa di crediti ancora da riscuotere nei confronti della Regione per svariati milioni di euro: dal Gemelli, all’IDI, ai lavoratori della Capodarco che gestiscono il Re.cup, sino ai lavoratori del Cristo Re.
Molti cittadini ci hanno contattato disperati per le condizioni in cui riversano ormai da mesi, a causa dei continui ritardi nel pagamento degli stipendi, questi lavoratori. Non tutti sanno – prosegue Bardoscia – quali siano le ricadute dirette o indirette sul lavoratore. A risentirne è la condizione psicologica del lavoratore costretto a vivere ogni mese nell’incertezza e nell’ansia di non poter sostenere la propria famiglia, di non pagare l’affitto, le tasse o il mutuo, quelli si puntuali. Per chi invece una famiglia se la vuole costruire chiedendo un mutuo per una casa o un finanziamento, la situazione risulta essere ancora più complicata visto che gli istituti di credito, specie in questo periodo, difficilmente “investono” su un lavoratore a rischio stipendio ogni mese. Sia ben chiaro, alcune situazioni non dipendono solo dal ritardo delle rimesse regionali, ma da quanto ci risulta anche da una situazione economica/patrimoniale della struttura molto grave; però di fatto la Regione Lazio contribuisce ad acutizzare queste difficoltà. Assotutela – conclude Bardoscia - è solidale con tutti i lavoratori che stanno subendo tutto questo promettendo di unirsi alle loro iniziative. La dignità del lavoratore è determinante e fondamentale e le Istituzioni lo devono capire.

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