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venerdì 23 marzo 2012

FRASCATI: SI INAUGURA LA MOSTRA DI OTELLO SCATOLINI - La Redazione

Le scuderie Aldobrandini aprono la stagione primaverile degli eventi espositivi con la personale di Otello Scatolini, un artista che si forma alla vecchia maniera, in una bottega del marmo. Come per gli artisti del Rinascimento italiano apprende i rudimenti della scultura presso il laboratorio paterno; matura in questo contesto “del fare” la sua prassi e il suo magistero d’arte. Si tratta della mostra di uno scultore romano, presidente della Università dei Marmorari di Roma (antica associazione, fondata nel 1406, che ha annoverato tra i suoi associati, i più importanti e noti scultori: dai Cosmati a Michelangelo.
Un artista, dunque, che pratica una lavorazione, quella del marmo secondo le antiche prassi di bottega. Ciò potrebbe non essere sufficiente a definirne l’esito qualitativo se non fosse che la sua ricerca artistica si è orientata verso stilemi originali, specie nella fase più recente, tesi a fondere l’antico magistero del marmo, che per altro tratta con grande virtuosismo, con le tecniche innovative di nuovi materiali sintetici come resine e altro. “Il blocco marmoreo “ per via di levare” diventa nelle sue mani tessuto malleabile, lenzuolo su cui affiorano grida e sussurri. Volti sottratti alla espressione che si sublimano in maschere di un’arcana reputazione o, viceversa enfatizzate, quasi caricaturizzate, in tipologie note. E su questo tessuto albicante si giocano ossimorici moti dell’essere e dello spirito. Sussurri e grida, silenzi e urla, bisbigli e strepiti. Scatolini dunque procede per valori iperbolici e sintattici e all’ossimoro del contenuto e della forma, oppone l’ossimoro della materia, nella accezione antitetica tra marmo e resina, tra una materia inerte e dura, e una duttile e flessibile. Alle asprezze del marmo, con virtuosa perizia, accosta la fluidità invadente della resina. Un’antinomia di elementi: artificiale e naturale. Prendono corpo da questo universo di ossimori le opere di Scatolini”. (Ivana Della Portella). Una mostra site-specific che prevede l’esposizione di alcune sculture di grandi e medie dimensioni che nella scelta dei soggetti si pongono entro una ricerca figurativa asciutta e essenziale con un E il museo Tuscolano ben si presta ad accogliere questa linea di ricerca espositiva in una sorta di continuum tra antico e moderno." «Certi luoghi imprimono un segno indelebile nell’anima - dichiara il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso -. Uno di questi sicuramente è Frascati, che ha affascinato letterati come Annibal Caro e Goethe, Stendhal e George Sand, artisti come Bernini e Borromini, Domenichino, Della Porta, Maderno e in epoche a noi più vicine Pablo Neruda, Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Andrea Camilleri, che qui negli anni 50 veniva a trascorrere le domeniche con la sua giovane fidanzata. E la lista potrebbe continuare ancora e diventare molto più lunga. Ecco perché le Scuderie Aldobrandini ci sembrano il luogo più idoneo per ospitare la mostra Sussurri e grida di Otello Scatolini, che presenta una serie di splendide e ariose sculture, che intrecciano con l’antichità classica e la statuaria monumentale, un dialogo fitto e serrato, senza naturalmente rinunciare alla seduzione contemporanea». «Le Scuderie Aldobrandini, immortalate nelle stampe del Greuter e del Kircher e dipinte da van Wittel, ospitano una nuova e importante esposizione dell’artista romano Otello Scatolini - dichiara l’Assessore alle Politiche Culturali Gianpaolo Senzacqua -, continuando così la felice stagione del polo museale, che da anni presenta una serie diversificata di proposte e iniziative culturali, significative per l’interesse che suscitano e per il prestigioso ritorno di immagine che offrono alla Città».

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