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mercoledì 14 marzo 2012

ROMA CAPITALE: TRUFFA AI DANNI DELLA REGIONE LAZIO - La Redazione

Le indagini effettuate dagli agenti del Commissariato Colombo diretti dalla dottoressa Agnese Cedrone, hanno portato alla luce una maxi truffa ai danni della Regione Lazio che andava avanti da alcuni anni e che ha comportato un danno per minori introiti erariali di quasi 3 milioni.I titolari di alcune delegazioni Aci, 2 di Frosinone e 3 di Roma, avevano architettato vari sistema per versare importi derivanti dalle riscossioni delle tasse di circolazione in misura notevolmente inferiore a quelli dovuti. Gli stratagemmi per mettere in atto la truffa erano diversi e ingegnosi e variavano da un titolare all’altro. Il titolare di una delegazione Aci con sede in provincia di Frosinone, aveva escogitato un sistema semplice ma efficace.
Ogni settimana effettuava un bonifico in favore dell’ente pubblico, versando però una somma molto inferiore a quella dovuta. Ometteva la prima cifra del bonifico, quella delle migliaia, falsificava la ricevuta aggiungendo la cifra mancante, quindi inviava in regione la ricevuta di pagamento che indicava la somma effettivamente dovuta. Questo metodo veniva utilizzato anche dalla titolare di un'altra agenzia di Roma che, ai precisi riscontri investigativi contestati dai poliziotti, ha cercato di sviare le proprie colpe su fantomatici dipendenti. Un altro caso ha riguardato una persona, già titolare di due licenze, che a causa di una precedente vicenda di tributi non versati, con la conseguente revoca delle licenze stesse, le aveva cedute a propri familiari, continuando di fatto a gestire le due agenzie. Per rendere difficili gli accertamenti, aveva creato numerose società e aperto decine di conti correnti, attraverso i quali mascherava gli ingenti proventi derivanti dalle somme distratte. I poliziotti, grazie ad una indagine protrattasi per alcuni mesi, sono riusciti a ricostruire i vari passaggi della truffa, denunciando al termine 3 persone per truffa aggravata e continuata ai danni della Regione Lazio. Gli agenti, in base alle prove acquisite ed alla documentazione sequestrata, hanno inoltre richiesto all’Autorità Giudiziaria il sequestro delle strutture e dei conti correnti.

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