“Sono anni che effettuiamo sgomberi nel complesso Lido delle Salzare e che cerchiamo di far capire alla gente che lì non si può stare. Non accetto perciò che mi si venga a dire che un’operazione di tale rilevanza sia stata effettuata frettolosamente e senza preavviso, solo per scopi elettorali. L’operazione è stata concertata con tutte le Autorità, centrali e locali, e insieme ad esse si p stabilito quando farla. Fino al giorno prima tutti chiedevano di demolire, per regioni ambientali e insieme di sicurezza. Con scelta coraggiosa abbiamo provveduto. Di che parliamo?”.
E’ la replica del Sindaco Carlo Eufemi alle polemiche apparse su alcuni organi di stampa in riferimento all’operazione che ha portato alla demolizione della palazzina “A” del complesso Lido delle Salzare, meglio noto con “Serpentone”. “Abbiamo proceduto – continua Eufemi – non appena la Prefettura di Roma ci ha messo a disposizione la forza pubblica e la Regione le risorse finanziarie. Si tratta di una intricata e complessa vicenda originata con due deliberazioni del 1988 (Approvazione Piano di Lottizzazione) e del 1989 (Autorizzazione al Sindaco per la stipula della convenzione), quest’ultima approvata a maggioranza dall’allora coalizione DC-PCI (di centrodestra?). Chi sostiene che la palazzina poteva essere acquisita a patrimonio comunale e riutilizzata forse non tiene conto che l'immobile è costruito su un vincolo archeologico e quindi non sanabile come chiaramente affermato dal Consiglio di Stato. Ci siamo anche posti il problema degli occupanti abusivi, pochissimi residenti ad Ardea e per essi abbiamo provveduto ad una sistemazione temporanea. Chi non è di Ardea è stato indirizzato al Comune di provenienza”. L’Onorevole Souad Sbai, da sempre impegnata nella tutela dei più svantaggiati, ha scritto (al Ministro all’Integrazione Andrea Riccardi ed ha riconosciuto come "(...) Se non fosse stato per l'intervento del Sindaco di Ardea, Carlo Eufemi e nostro, la situazione sarebbe degenerata in seguito ad alcuni episodi di resistenza delle famiglie, ovviamente in preda al panico per non sapere dove andare. L'Amministrazione comunale ha provveduto (…) a sistemare chi era in possesso di documenti presso un albergo in città (...)" (sotto le lettere indirizzate al Ministro ed al Sindaco). “Tra pochi giorni – conclude il Sindaco – al posto della Palazzina “A” ci sarà un grande spiazzo. Se ne faccia una Piazza ed un parcheggio al servizio del Castrum Inui, il più importante sito archeologico a Sud di Roma. Sarà il simbolo del riscatto della città contro le devastazioni che nel tempo ha dovuto subire in più parti del territorio. Con quest’ultima azione siamo a 87 unità abitative demolite ed altre demolizioni sono pronte. Lascio questo prezioso lavoro da continuare. Sotto a chi tocca”. Nel frattempo, proseguono senza tensioni le operazioni di demolizione della palazzina “A”.
Nessun commento:
Posta un commento