In un arcobaleno di etnie che fanno del Madagascar un centro di culture e usanze molteplici, crogiolo di conoscenze e saperi tramandati oralmente da popoli africani, asiatici, arabi, polinesiani, nasce questa riflessione sulle esperienze che hanno accompagnato gli interventi di volontariato in questa terra lontana: il Madagascar. Donne e bambine portatrici di vita e di gioia, madri instancabili, madri nonne o madri bambine. Storie di donne e bambine malgasce che accolgono la vita con un sorriso. Un contributo di conoscenza che passo dopo passo avvicina il visitatore della mostra a comprendere la condizione di chi per genere è più fragile: le bambine e le donne che per prime subiscono gli abusi della povertà e dell'ignoranza. L'iniziativa, che si svolgerà nella splendida cornice di Palazzo Chigi ad Ariccia dal 3 marzo all'8 aprile 2012, è organizzata da Gialuma onlus in collaborazione con il Comune di Ariccia e l'Associazione di ragazzi e ragazze di Fort Dauphin GialuMad, con il patrocinio di Provincia di Roma, Comune di Lanuvio, Comune di Genzano di Roma, Comune di Albano Laziale, Comune di Nemi, Ambasciata del Madagascar in Italia, Regione Anosy (Madagascar).
L'idea di una mostra di vissuti malgasci "al femminile", nasce da ripetute esperienze che un gruppo di volontari italiani ha compiuto negli ultimi anni: Gialuma Onlus nasce nel 2004 dopo un viaggio di "solidarietà" sanitaria in Madagascar, presso il dispensario di San Vincent a Fort Dauphin. Un primo viaggio a cui ne sono seguiti tanti altri, fino alla creazione di un'associazione gemella in Madagascar fatta dai tanti ragazzi e ragazze di strada. A partire dalla raccolta di immagini di fotografi non professionisti, scattate durante le loro missioni, l'obiettivo dell'evento è quello di trasmettere a chi si sofferma sulle foto esposte in mostra la bellezza e il mistero del paese più ricco del mondo di fauna e di flora, di legni pregiati e di pietre preziose, di riserve idriche e di frutti unici, di spezie squisite e di mari ricchissimi e al contempo la tristezza della sua estrema povertà. Un paese in cui far nascere il proprio bambino è impresa ardua e farlo crescere è spesso una sconfitta che obbliga alla rassegnazione della morte per malattie ben curabili altrove. La mostra narra storie di bambine che nascono in un paese in cui crescere è difficile. La sanità a pagamento, come in tutta l'Africa, di fatto esclude le fasce più povere da ogni sorta di assistenza, mentre il cibo scarso, la mancanza di acqua potabile e l'assenza di un sistema fognario sono la causa di un tasso di mortalità infantile tra i più alti al mondo. Un paese in cui essere donne è una doppia condanna: sin da piccolissime le bambine non hanno infanzia e vengono caricate del peso della cura dei fratellini e poco dopo il primo sviluppo diventano madri con rischi grandissimi di gravidanze condotte su corpi ancora in accrescimento, spesso malnutriti e depredati dai parassiti e dalla malaria. La finalità delle iniziative organizzate nel contesto di questo evento, promosso dall'associazione Gialuma onlus, già premiata dal Presidente della Repubblica nel 2007, sarà finalizzato alla realizzazione della "Casa dei ragazzi e delle ragazze di Fort Dauphin" nel sud del Madagascar, un luogo dedicato all'educazione alimentazione e al sostegno scolastico, alla prevenzione delle malattie della povertà e delle gravidanze precoci. Un luogo per realizzare formazione professionale nel centro della città in cui l'associazione Gialuma ha già acquistato a questo scopo un appezzamento di terreno per realizzare la Casa dei ragazzi e delle ragazze.
L'idea di una mostra di vissuti malgasci "al femminile", nasce da ripetute esperienze che un gruppo di volontari italiani ha compiuto negli ultimi anni: Gialuma Onlus nasce nel 2004 dopo un viaggio di "solidarietà" sanitaria in Madagascar, presso il dispensario di San Vincent a Fort Dauphin. Un primo viaggio a cui ne sono seguiti tanti altri, fino alla creazione di un'associazione gemella in Madagascar fatta dai tanti ragazzi e ragazze di strada. A partire dalla raccolta di immagini di fotografi non professionisti, scattate durante le loro missioni, l'obiettivo dell'evento è quello di trasmettere a chi si sofferma sulle foto esposte in mostra la bellezza e il mistero del paese più ricco del mondo di fauna e di flora, di legni pregiati e di pietre preziose, di riserve idriche e di frutti unici, di spezie squisite e di mari ricchissimi e al contempo la tristezza della sua estrema povertà. Un paese in cui far nascere il proprio bambino è impresa ardua e farlo crescere è spesso una sconfitta che obbliga alla rassegnazione della morte per malattie ben curabili altrove. La mostra narra storie di bambine che nascono in un paese in cui crescere è difficile. La sanità a pagamento, come in tutta l'Africa, di fatto esclude le fasce più povere da ogni sorta di assistenza, mentre il cibo scarso, la mancanza di acqua potabile e l'assenza di un sistema fognario sono la causa di un tasso di mortalità infantile tra i più alti al mondo. Un paese in cui essere donne è una doppia condanna: sin da piccolissime le bambine non hanno infanzia e vengono caricate del peso della cura dei fratellini e poco dopo il primo sviluppo diventano madri con rischi grandissimi di gravidanze condotte su corpi ancora in accrescimento, spesso malnutriti e depredati dai parassiti e dalla malaria. La finalità delle iniziative organizzate nel contesto di questo evento, promosso dall'associazione Gialuma onlus, già premiata dal Presidente della Repubblica nel 2007, sarà finalizzato alla realizzazione della "Casa dei ragazzi e delle ragazze di Fort Dauphin" nel sud del Madagascar, un luogo dedicato all'educazione alimentazione e al sostegno scolastico, alla prevenzione delle malattie della povertà e delle gravidanze precoci. Un luogo per realizzare formazione professionale nel centro della città in cui l'associazione Gialuma ha già acquistato a questo scopo un appezzamento di terreno per realizzare la Casa dei ragazzi e delle ragazze.
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