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martedì 31 maggio 2011

IO L’AVEVO DETTO – FINISCE UN’ERA POLITICA - di Nicola Gallo

I ballottaggi a Milano, Napoli, Trieste e Cagliari, citando soltanto le grandi città chiamate ad eleggere al secondo turno i propri primi cittadini, ci restituiscono l’immagine di un quadro politico diverso, quasi rivoluzionario, non credo che ci si renda davvero conto del dato elettorale, piu’ dirompente dal punto di vista politico, in proporzione all’abnorme dato numerico, risultante sia due settimane fa al primo turno, sia al secondo turno odierno.

Finisce davvero un’era politica, si è detto è vero tante volte, ma in questo caso i numeri parlano da soli:

il ratto di Milano è uno schiaffo troppo grande, la capitale del berlusconismo cade fragorosamente, nessuna sorpresa vista anche una campagna elettorale, al limite del masochistico da parte del presidente del Consiglio ed in generale dalla squadra di Letizia Moratti, una continua chiamata alle armi che non ha funzionato e non poteva funzionare visto i dati del primo turno. 

A Napoli e Cagliari il distacco dai due candidati di Idv e Sel è piu’ che imbarazzante, un Lettieri ridotto ai minimi termini dalla forza della figura di Luigi De Magistris, che conferma l’exploit dell’ultime elezioni europee ed è forte di numeri imponenti se confrontati al risultato di Idv a livello di lista. Per Di Pietro una vittoria storica, per la prima volta il partito dell’ex PM guida una grande città italiana, ma anche un segnale per il futuro di un partito che solo se si rinnova trova performance elettorali convincenti. Il giovane Zedda è sindaco di Cagliari, dal sostanziale pareggio del primo turno ad una rotonda affermazione al ballottaggio, sconfitto Fantola, e forse ancora di piu’ per l’ex sindaco Floris uscito con le ossa rotte da questa tornata elettorale.

A Trieste la situazione più paradigmatica, dopo il decennio dell'amatissimo ex sindaco Di Piazza, il centrodestra cede pesantemente il passo alle diatribe e faide interne, Antonione è il candidato figlio di lacerazioni fortissime e trionfa al secondo turno il Pd Cosolini.


Per Berlusconi “tertium non datur”, è lui che ha "caricato" queste amministrative come l’ennesimo referendum su se stesso, è lui che si è prestato ad essere capolista sia sotto la Madonnina sia a Napoli, è lui che ha caricato all’arma bianca durante la campana elettorale per i ballottaggi il clima politico, una riflessione è il minimo sindacale che il Premier dovrebbe fare in queste ore, le elezioni amministrative non sono le elezioni legislative, ma il quadro politico è mutato, il tandem Pdl-Lega non regge piu’ neanche al Nord, la forma-partito guida sia in versione Forza Italia per un quindicennio sia in versione Pdl era logora prima e insufficiente adesso e la figura taumaturgica del Presidente del Consiglio in campagna elettorale non funziona piu’, insomma un passo indietro sarebbe auspicabile ed utile.

Utile ad un centrodestra inesistente sui territori, ovunque un sequela di sconfitte senza soluzione di continuità, il centrosinistra riprende fiato dall’anno zero 2009 con un successo pieno, flglio del nuovo corso di candidature scaturite da una selezione della classe dirigente con lo strumento delle primarie: il Pd, dove non l’ha fatto (paradigmatico l’esempio napoletano e milanese) ha pagato un prezzo che solo il successo degli alleati attenua.

Il terzo polo stà a guardare, indubitabilmente le sconfitte del Pdl sono accolte con giubilo, ma il senso di un’occasione persa permane, considerando come da una parte i grillini e dall’altra Sinistra e Libertà, hanno intercettato un malcontento diffuso che Casini prima e Fini poi, hanno segnalato, veicolato in parte, ma non colto profondamente. La tattica ha prevalso sulla strategia, il treno ancora una volta è passato ed alla guida c’è qualcun altro.
Come non pensare a Nichi Vendola l’unico e vero vincitore di queste amministrative.

1 commento:

  1. L'analisi del ballottaggio delle amministrative 2011 e del quadro politico che ne scaturisce !

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