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domenica 29 aprile 2012

CASTEL GANDOLFO: CINQUE DOMANDE A PAOLO GASPERINI - La Redazione

1 - Come nasce la sua candidatura a Sindaco?

Dalla volontà di far ripartire questo paese ormai da troppo tempo fermo. Faccio riferimento al problema dell’urbanistica che, malgrado non rientrasse tra le mie deleghe, avevo cercato di sbloccare facendo leva sulle norme transitorie dei vincoli paesaggistici regionali. In effetti già a novembre 2010 non essendo soddisfatto della solita giustificazione sul blocco del PRG in regione mi recai personalmente presso gli uffici regionali per chiedere conto sullo stato delle cose e li ebbi conferma che si stava perdendo del tempo.
Mi attivai con il Sindaco per sensibilizzare la giunta, ma per tutta risposta mi venne suggerito di preoccuparmi della mia delega (il bilancio) e di lasciare agli altri le cose da fare. Faccio poi riferimento alla raccolta differenziata, di cui più volte mi si è comunicata l’immediato avvio, ma che nella realtà delle cose ci si è limitati a trovare, nell’ultimo consiglio comunale dei 5 anni di amministrazione, un sito per l’isola ecologica del tutto inadatto, sia per il posto in cui si trova sia per l’accessibilità ai mezzi pesanti che dovranno passarvi quotidianamente. In questo caso ero gia uscito dall’amministrazione e non ho partecipato al “consiglio farsa” che costituisce l’ultima presa per i “fondelli” dei cittadini.

2 - In cosa differisce la proposta politica ai gandolfini, sua e della lista "L'Aurora" che la sostiene?

La proposta si basa su partecipazione, trasparenza ed efficienza. Il nostro programma elettorale è l’unico che contiene decisioni concrete (64) che la futura amministrazione andrà a prendere nei prossimi cinque anni e che non costituiscono poesie o cose irraggiungibili. La garanzia che quanto è scritto sul programma venga realizzato sta anche nel “consenso” che abbiamo incassato da coloro che hanno voce in capitolo, ovvero dalla presenza, in uno dei nostri incontri, dell’assessore regionale Aldo Forte in tema di famiglia e dalla presenza dell’assessore regionale all’urbanistica, nonché vice presidente della Regione Lazio, Luciano Ciocchetti. Ci si è mossi poi anche con le amministrazioni limitrofe per cercare quella collaborazione indispensabile nella gestione dei territori di confine e per efficientare i servizi comuni.

3 - Come risponde a chi sostiene che la sua lista contiene troppe contraddizioni, dall'Udc a Sel?

La nostra è una lista civica composta per il 70% da persone che non hanno tessera di partito in tasca e tutti hanno capito che il progetto della futura amministrazione è porre il cittadino al centro della questione, non trattandolo più come un suddito privo di informazioni in modo tale che non possa farsi un’idea di ciò che gli passa sopra la testa, ma considerando il cittadino come un titolare di diritti e doveri al pari di tutti gli altri. Sembrano cose scontate, ma l’idea attuale del comune come “feudo”, dove il nobile ha il diritto di parcheggiare dove “l’umile cittadino” può solo transitare a piedi, va combattuta e sconfitta. In questo senso abbiamo pensato anche alla costituzione dei Comitati di Quartiere, come forma di riavvicinamento tra il cittadino e “res pubblica” e come palestra politica per garantire il necessario ricambio generazionale nell’amministrazione. Mi appassiona molto di più parlare dei componenti della mia lista che garantiscono competenza e professionalità al servizio dei cittadini.

4 - Quale la sua priorità programmatica e quale sarà il primo atto da Sindaco, se sarà eletto?

La priorità è sicuramente la definizione del PRG, adottato otto anni fa ed ancora fermo, è la definizione del problema Torlonia di cui nessuno ha parlato ma sarà la prima cosa da affrontare. In merito a quest’ultimo problema è bene ricordare che il principe Torlonia ha presentato un ricorso per il riconoscimento di un risarcimento danni, di circa 160 milioni di euro, nei confronti del nostro comune in quanto inadempiente (a loro detta) di una convenzione degli anni 70, in cui il comune si impegnava a concedere una cubatura di 130.000 metri cubi al principe Torlonia in cambio di 13 ettari di terreno. Quest’ultimi sono stati effettivamente dati e ci si è costruita l’attuale “zona San Paolo” ma, per una serie di vincoli, il comune ha sempre denegato la concessione edilizia al privato. Adesso i tempi sono cambiati ed è impensabile riproporre la convenzione dell’epoca, ma è necessario che la futura amministrazione affronti il problema cercando di trasformare in opportunità ciò che oggi è un problema.

5 - Perchè i gandolfini dovrebbero scegliere lei come Sindaco?

Perché ho voglia di cambiare questo paese, perché ho idee chiare, perché ho la squadra migliore e perché non voglio perdere tempo.


1 commento:

  1. Paese fermo!!!!!! e tu quale ruolo ricoprivi???? e L'ass.re Marchionne dove era quando votavate in giunta???? e il capogruppo Marroni che faceva in Consiglio???? Perchè le dimissioni non le hai date qualche anno prima???? Felice - Castel Gandolfo

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