Om. Dal non essere conducimi all’Essere,
dalla tenebra conducimi alla Luce,
dalla morte conducimi all’Immortalità!
Om! Shanti, shanti, shanti
In principio creavit Deus caelum ed terram. Terra autem erat inanis et vacua, et tenebrae super faciem abyssi, et spiritus Dei ferebatur super aquas.
Anche tu sai come è arrogante e crudele il suo cuore. Ma ora tu in questa sala, da’ pure inizio al banchetto degli dei; insieme a tutti gli immortali saprai quali sciagure Zeus ci prepara; io dico che nessuno potrà rallegrarsi in cuore né fra gli dei né fra gli uomini, se ancora qualcuno si prepara al banchetto con animo lieto. (…) Poveri folli, noi che ci adiriamo con Zeus; speriamo forse di potergli andare vicino, di poterlo fermare con parole o con la forza? Lui siede in disparte, non si dà pena né cura, dice che fra gli immortali per forza e potenza è di gran lunga il più grande. Il male che Zeus infligge subisca dunque ciascuno.
Le armi canto e l’uomo che per primo dalla terra di Troia
Esule raggiunse l’Italia e i lidi di Lavinio, spinto
Dal fato e flagellato in terra e in mare dall’ostilità
Degli dei, dall’ira implacabile dell’atroce Giunone,
e dopo aver sofferto a lungo in guerra, per poter fondare
la sua città e introdurre nel Lazio i Penati, dando radici
alla stirpe latina, ai padri albani e alle mura eccelse di Roma.
Nel nome di Dio, clemente misericordioso! – Sia lode a Dio, il Signor del Creato – il Clemente, il Misericordioso – il Padrone del dì del Giudizio! – Te noi adoriamo, Te invochiamo in aiuto: - guidaci per la retta via, - la via di coloro sui quali hai diffuco la Tua grazia, la via di coloro coi quali non sei adirato, la via di quelli che non vagolano nell’errore! -
ॐ
Inauguriamo una nuova sezione di Meta Magazine: "TRADIZIONE".