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martedì 8 novembre 2011

CASTEL GANDOLFO: DALESSANDRO RIBATTE A SINDACO E MAGGIORANZA - La Redazione

"E’ proprio vero che un cattivo costume che si è radicato nei decenni all’interno dei partiti politici scompare con grande fatica - esordisce il Consigliere Comunale Pdl Raffaele Dalessandro - il grande male della politica italiana e quindi della società italiana è che mai nessun politico ha delle responsabilità, perché le responsabilità sono sempre degli altri…. Si sperava che le giovani generazioni di politici, di amministratori comunali fossero indenni da tale consuetudine, invece non è così e il manifesto dal titolo “TU UCCIDI UN UOMO MORTO” di maramaldesca memoria, a firma congiunta del Dr. Gasperini, giovane e aitante vicesindaco e assessore alle finanze, e del veterano sindaco, sta lì a dimostrare questa sconcertante verità.
Questa volta, almeno questa volta - continua il cordinatore di Eurota dei Castelli Romani - dovevano avere il buonsenso di tacere perché i cittadini non hanno più l’anello al naso e da tempo si domandano: ma con tutti i soldi pubblici che è costato e ancora costerà l’auditorium Petrolini, da sempre inagibile e/o inutilizzato, quanti giardini si potevano sistemare? Quante iniziative per i giovani si potevano intraprendere? Quante opere pubbliche veramente utili si potevano realizzare? - E il parcheggio sotterraneo di Piazza Cavallotti? E’ stato almeno un buon investimento? Ha risolto i problemi della sosta all’interno del centro storico visto che si è dovuto rinunciare e spostare in periferia il monumento ai caduti che in tutti i comuni d’Italia è giustamente mantenuto al centro della città? Ad oggi è certo che gli ascensori ancora non funzionano, così come i servizi igienici. Inoltre la presenza eccessiva di colonne all’interno di esso, sta facendo la felicità e la ricchezza di molti carrozzieri….. - Che dire poi del “Viale del Verano”, dei suoi assurdi e costosi vasi e della desolazione di Piazza Cavallotti? Non erano forse tutti soldi pubblici che potevano essere spesi meglio? - Si può poi riparare ai danni di una malagestione della cosa pubblica, facendo cassa e svendendo ad un privato i gioielli di famiglia come il sito archeologico intorno al lago di 590 mq. dove sorgeva il “Faro della Villa di Domiziano”? Ma che bisogno c’era di delocalizzare la Polizia Locale e spendere tanti soldi pubblici per adeguare e ristrutturare la sua nuova sede presso la frazione di Pavona, senza peraltro migliorare la sicurezza effettiva e percepita dei cittadini di Castel Gandolfo e delle sue frazioni, compreso il lago? E che dire poi del cospicuo indennizzo a cui il Comune è stato nel tempo condannato per l’inefficienza amministrativa (mancati espropri nei termini)? E le pesanti gabelle che sono state scaricate sulle spalle dei cittadini senza ricevere alcun miglioramento dei relativi servizi, in alcuni casi forse più inefficienti di prima? Vogliamo ricordare solo i servizi cimiteriali che sono decuplicati rispetto al passato, senza alcun beneficio, neanche apparente, per i cittadini. Certo è facile buttarla in caciara e gettarsi nel mare magnum della protesta confondendosi con chi ha invece tutto il diritto di protestare perché fa della buona amministrazione e ciononostante viene colpito da tagli che sono di certo iniqui e ingiusti. Sì, perché nell’Italia degli sprechi, delle tangenti che fanno lievitare i costi delle opere pubbliche e delle strutture pubbliche, ci sono anche Comuni virtuosi che riescono ad avviare iniziative per i Giovani, per lo sviluppo turistico e commerciale, per la creazione dell’associazionismo, ci sono amministratori comunali che della raccolta dei rifiuti hanno fatto una risorsa che porta ricchezza nella comunità, amministratori che, nonostante la crisi, offrono ai propri cittadini strade e vie pulite, borghi dove la qualità della vita non si misura dal costo degli appartamenti ma dall’efficienza dei servizi, dalla cura del verde pubblico (soprattutto se si pensa ai tanti alberi che a Castel Gandolfo non vengono mai potati o addirittura abbattuti, come accaduto in questi giorni ad alcuni cipressi in via De Gasperi, e purtroppo mai più ripiantati, dalle opportunità di Futuro con la “F” maiuscola, dalla Cultura con la “C” maiuscola, dalla partecipazione attiva, e propositiva dei cittadini alla gestione della cosa pubblica…  tutto questo - conclude Raffaele Dalessandro - non ha niente a che vedere con gli attuali amministratori comunali di Castel Gandolfo e tanto meno con i firmatari (Sindaco e Vicesindaco) di quel manifesto.

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