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sabato 14 gennaio 2012

SHAME: CINICHE OSSESSIONE E SOLITUDINE - di Carla Righetti

Shame” è un film sulla disperazione e sulla solitudine, condensate in quell'unica parola del titolo: la vergogna.
Il protagonista, Brandon Sullivan, interpretato da Michael Fassbender, è un trentacinquenne di successo nella New York City dei grandi affari. Può permettersi molto, ma è prigioniero della dipendenza dal sesso, ed è incapace di costruire legami affettivi di qualunque significato.
Per Brandon il sesso è consumato per strada, con incontri occasionali, con prostitute e persino in un locale gay al culmine del vuoto, il sesso è in una webcam con professioniste che lo aspettano la sera o sui siti pornografici, in file scaricati sul computer del lavoro. È un vortice che lo trascina giù, e peggiora con l'arrivo della sorella Sissy (Carey Mulligan), cantante che dipende dagli altri e unico essere umano abbastanza vicino a Brandon da conoscere e mandare a pezzi il suo fragile equilibrio.
Il bisogno compulsivo dell'uomo non riesce a trovare un freno, la situazione degenera sotto il peso del rapporto spezzato e complesso con la sorella (sul filo dell'incesto, e di sicuro segnato da un passato terribile per entrambi i ragazzi), fino a portare la donna alla disperazione, per l'incapacità di non poter salvare il fratello, per la propria debolezza.

Il film, prodotto da SeeSaw e Film4, per la regia di Steve McQueen, è la narrazione cadenzata e ossessiva della vita di Brandon, prima e durante l'arrivo della sorella. Il regista sceglie un ritmo “adagio” per far immergere lo spettatore nella mente dell'uomo, lasciando spesso stesse inquadratura a osservare una scena, rispecchiando la situazione cristallizzata nel cuore dell'uomo. Michael Fassbender torna a essere diretto da McQueen (dopo Hunger nel 2008), risultando unico attore voluto dal regista per impersonare un protagonista così difficile da comprendere, specialmente a primo impatto. Lo sfondo traumatico e devastante che si intravede nel passato dei due fratelli non è minimamente scandagliato, lasciando lo spettatore alla sola osservazione di un presente che si decompone rapidamente. Una materialità dell'atto erotico (numerosi sono i nudi integrali nel film) che lascia intuire una ferita profonda e l'incapacità di superarla, che vanno di pari passo con l'impossibilità di costruire una vera relazione, che sia con uomini e donne. Brandon è chiuso nel guscio ossessivo della dipendenza dal sesso, si spinge oltre i limiti, senza controllo. Il presente si sbriciola tra le sue mani, poggia soltanto sulla sicurezza di un bellissimo appartamento di proprietà e un lavoro di tutto rispetto (con i suoi successi).

Quello che si è portati a vedere è l'effetto più intimo, mentale e psicologico, di un passato che ha portato Brandon ad essere quello che è. Il restante (che è invero poca cosa, perchè il sesso via web intrattiene Brandon la sera a casa davanti al computer), non ha tempo di svilupparsi appieno, è accennato, così come per Brandon tutto viene filtrato dall'ossessione sessuale e niente ha tempo o modo di sbocciare. Il protagonista non può, né vuole, affrontare il nodo che lo tiene legato a se stesso e a un guscio di solitudine e cinismo. È inavvicinabile, per chiunque tranne per Sissy, che condivide un fardello molto pesante, e che a modo suo, pur essendo dipendente dalle persone e dai rapporti e tendente al suicidio, cerca di raggiungere quel cuore chiuso a chiave... scatenando la reazione, anche violenta, di Brandon.

Un film vietato ai minori di 14 anni in Italia, è certo indicato per un pubblico maturo non solo per le scene di erotismo quasi esplicito: la situazione esistenziale di Brandon è spinosa, non poi così rara, colpisce lo spettatore a impatto, senza darne le ragioni passate. La regia, che volutamente segue un certo stile per rendere in tutto il suo peso la situazione di Brandon, in alcuni tratti è un po' lenta anche per lo spettatore più interessato. Ma si tratta solo di dettagli, in confronto alla bellezza del lavoro generale fatto sulla trama, e dagli attori. In particolare, un Michael Fassbender in grado di magnetizzare l'attenzione, conquistarla e avvincerla, con l'intensità poderosa della sua espressione e della sua recitazione.


Il film, che ha partecipato al Festival di Venezia 2011, ha visto la Coppa Volpi andare a Michael Fassbender come miglior attor protagonista. Per i romani, un piccolo suggerimento: al Cinema Nuovo Olimpia viene proiettato il film in lingua originale con i sottotitoli in italiano. Vale la pena.

Ecco il trailer in italiano:



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