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lunedì 26 settembre 2011

ALBANO LAZIALE: LA STORIA INFINITA DELLA CALLGEST - di Andrea Titti

La crisi economica può essere una scusa per pagare i dipendenti a mesi alterni, quando si è fortunati, o dilazionare in comode rate la cifra spettante? I lavoratori devono essere costretti ad accettare qualsiasi condizione? Questi sono gli interrogativi che i dipendenti della società Callgest S.r.l. (ex S.a.i. s.r.l.) avente sede a Pavona, nel Comune di Albano Laziale, si pongono ormai da circa due anni. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di precarietà, nel quale decine di lavoratori vedono non solo, non rispettati i loro diritti, ma vengono gettati in un vortice di insicurezze dal quale è sempre più difficile uscirne.
Callgest in realtà dovrebbe essere una società “nuova”, nata il 21 Febbraio 2011 da una cessione di ramo di azienda con la S.a.i. s.r.l.. Come giornalisti e come cittadini proviamo a porci degli interrogativi su come a volte certe società sembrano nascere al solo scopo di far morire attività produttive e posti di lavoro, al solo fine di lucrare qualche guadagno a beneficio di pochi arrecando grandi danni a tutti i collaboratori:

- se Callgest avesse acquistato S.a.i. senza tirar fuori un centesimo di Euro;

- se Callgest avesse acquistato S.a.i. accollandosi debiti che quest’ultima aveva ed ha nei confronti di altre società;

- se Callgest avesse acquistato S.a.i. con il coinvolgimento, in un modo o nell’altro, delle stesse persone ai vertici aziendali;

- se Callgest avesse acquistato S.a.i. e ci fossero delle indagini in corso.


Come definiremmo quest’ operazione? L’ennesimo gioco di scatole cinesi? Queste eventualità sono solo ipotesi oppure possono accadere o sono avvenute realmente? Una cosa è certa, oggi per molti lavoratori è un sogno svolgere la loro attività seriamente e continuativamente, non a rate come lo stipendio che percepiscono. Queste persone hanno il diritto di vivere dignitosamente o devono essere portate alla soglia della povertà? Un giovane non può permettersi: una casa, pagare luce, gas, assicurazione dell’auto ed anche l’affitto con la precarietà del posto. Ogni qualvolta qualcuno tenta di rivendicare un diritto lo si minaccia mettendo in gioco il proprio posto di lavoro ed il proprio stipendio. Un adulto non può essere sereno di badare alla propria famiglia, ai propri figli, eppure ci si alza alle sette del mattino e si lavora per ore ed ore. Si pretende produzione, rispetto degli orari e delle regole, tutto giusto, ma lo stipendio? Quello a quanto sembra può aspettare.

I disagi dei lavoratori Callgest sono stati sollevati unicamente fino ad ora, dalla Cisal Comunicazione che si stà facendo carico della questione nel rispetto del lavoro e della dignità umana. Anche Meta seguirà con attenzione la vicenda schierandosi dalla parte dei diritti e del rispetto della legge. A volte veniamo a conoscenza di crisi aziendali dai telegiornali e fin quando non siamo toccati in prima persona dalla perdita di un posto di lavoro, questo fenomeno ci appare lontano, quasi sconosciuto, ma non è così, il caso Callgest ne è un esempio. Decine di persone messe alla porta, abbandonate, che si ritrovano senza stipendio e senza voce, il tutto nella nostra città. Sensibilizziamo per quanto in nostro potere le istituzioni tutte affinchè si interessino del tema specifico nell’interesse generale.

11 commenti:

  1. Ci tenevo a precisare che il problema va ben oltre la sede di Pavona, arrivando addirittura in Sicilia, e più precisamente a Mazara del Vallo dove si trova un'altra sede della "fiorente" Callgest. A Mazara si contano all'incirca una settantina di lavoratori che allo stato attuale si ritrovano una saracinesca chiusa senza una valida spiegazione e con diversi stipendi arretrati ancora da percepire. Questi lor signori che si fanno chiamare Imprenditori, Professori, Avvocati e Dottori sono in realtà solamente dei piccoli uomini (i cosiddetti quaquaraqua)e come spesso capita alle cose piccole, anche loro corrono il serio rischio di finire schiacciati!!!

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  2. purtroppo, mi ritrovo a leggere tutte queste viscidate che per più di un anno abbiamo subito anche nella sede di Isernia...Eravamo S.A.I. e le cose andavano male, e poi è arrivata la "nuova" salvatrice CALLGEST, presentata come l'azienda solida che avrebbe dovuto salvare le nostre sorti... vestita ancor più da ladra! La cosa più brutta è che quanto accaduto non è successo per via della crisi, ma per truffaldino piano ben studiato dall'inizio, e lo conferma il fatto che questi grandi "imprenditori" si negano, si nascondono dietro dei poveri deficenti di dipendenti ai quali hanno fatto il lavaggio del cervello, e quindi non danno mai un minimo di spiegazione. Ora Isernia è chiusa, non si sa se per sempre o per quanto tempo... mah!

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  3. Alla redazioneEx dipendente anch’io di questa di questa vergognosa “azienda” con sede anche ad Isernia, dalla quale devo percepire ancora tre mesi di stipendio che, ovviamente, ancora non sono pervenuti. La cosa più squallida di tutta la situazione è rendersi conto della società corrotta in cui siamo costretti a vivere. Sono state fatte denunce agli organi competenti ma, nessuno si è mosso per verificare la situazione, sono stati scritti articoli opportunamente cestinati e mai pubblicati, è intervenuto un sindacato che, a giudicare dai nulli risultati che ha portato, molto probabilmente era d’accordo con questi imprenditorucci da strapazzo. Purtroppo la feccia viene autorizzata a stabilirsi nelle nostre città, creare fatiscenti posti di lavoro, sfruttare al massimo noi ragazzi che purtroppo ci illudiamo ancora possa esserci un futuro decoroso, rubare soldi e, il tutto, senza essere minimamente disturbata…il paradosso è che magari questa gentaglia a casa ha famiglie e figli, ma io mi domando, la dignità…dove l’hanno persa???

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  4. Non spetta a me criticare nessuno, ma posso senzaltro dire che a Pavona, non si molla il personale è intenzionato a fare causa all'azienda, è supportata d aun sindacato che non ha pretese ne di risolvere ne di prendere in giro nessuno, ma ha cercato e stà lavorando per aiutare questi dipendenti, ha fornito loro un legale, non ignoto, ma in carne e ossa sanno nome e cognome, hanno il suo numero di telefono, e vi assicuro che risponde; ha già intrapreso alcune azioni, anche se data la complessità della questione, non sarà una cosa ne facile ne veloce, ma l'intenzione di tutti lavoratori e sindacato (CISAL Comunicazione), sono quelle di andare fino alla fine.

    Per questo sindacato le persone hanno ancora un significato.

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  5. Io ve lo auguro di cuore, ma purtroppo non ci credo visto che una ad una stanno chiudendo tutte le sedi, un piano avuto sin dall'inizio secondo molti. Dal tuo post si evince che comunque siete tutti uniti, per Isernia purtroppo non è stato così...per vari giochi di lecchinaggio e posti politici, quando c'era ancora da lavorare e si era riusciti a far entrare il sindacato con il quale sono stati anche fatti diversi scioperi, molti operatori (la maggior parte) hanno deciso di cancellarsi immediatamente e di risedersi in condizioni a quel punto peggiori di prima. Pensavano forse che il sindacato avesse la bacchetta magica e che avrebbe potuto risolvere tutto in 15 giorni? Il riultato è che diversi operatori che sapevano che sarebbe finita si sono dimessi, tutti gli altri hanno continuato a lavorare senza soldi e ora sono stati "garbatamente" rimandati a casa. La verità è che la callgest non ha una lira, cosa dichiarata sia dall'amministratore che dal loro commercialista davanti al sindacato. Ora gli operatori mandati a casa si rivolgono a un altro sindacato, ma non c'è nulla da prendere. Fare adesso un'azione ad Isernia è del tutto inutile....si avvia una vertenza che durerà se va bene 2-3 anni contro un'azienda che non ha solidità e quindi alla fine non pagherà nulla.
    Diciamo che in molise hanno trovato un terreno fertile per fare il loro porco comodo, e i "lavoratori" li hanno aiutati a realizzarlo.
    E' troppo facile nascondersi dietro le spalle degli altri, l'unione fa la forza, da sempre! bisognerebbe iniziare seriamente ad avere più rispetto per se stessi e per gli altri e combattere certi meccanismi malsani...ci lamentiamo che non c'è lavoro o che si lavora in condizioni pessime...ma quanti si ribellano davvero??? chi ha il coraggio di esporsi e difendere i propri diritti? Noi siamo giovani e il mondo è nostro...dobbiamo lottare per cambiare le cose e lasciare ai nostri figli un'eredità nazionale migliore di quella che abbiamo avuto dai nostri genitori.
    porto alla vostra attenzione anche quest'articolo di qualche tempo fa, per leggerlo basta copiare il link.

    http://www.futuromolise.net/economia/lavoro/4489-alcuni-dipendenti-del-callcenter-callgest-srl-di-isernia-i-ritardi-di-pagamento-abbondano-le-scuse-anche-.html

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  6. salve volevo porre alla vostra attenzione che il problema di ritardi di pagamento riguarda in maniera significativa anche la sede Callgest di Rende nella quale ci sono i medesimi problemi delle altre sedi,nella sede di cui sopra molti collaboratori a progetto avanzano le mensilità di febbraio e marzo 2011 mentre coloro che hanno il contratto a tempo indeterminato si sono visti l'accredito del mese di febbraio ma anche loro attendono l'accredito di marzo 2011 oltre chè luglio e agosto 2011 e tra poco giunge a maturazione anche il mese di settembre.l'azienda nel mese di luglio ha firmato un accordo con i sindacati prevedendo un piano di rientro per rientrare entro marzo 2012 con le spettanze dei dipendenti ma nello scorso mese senza dare alcuna motivazione e spiegazione ai dipendenti e collaboratori questo piano è magicamente saltato.cosa dire???è tutto assurdo e sapere che le altre sedi hanno problemi simili se non peggiori non fa che aggravare il mio sentimento di schifo verso questa azienda

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  7. Questa azienda è solo una facciata, nata da imprenditori che volevano approfittare di finanziamenti, giri poco chiari riguardo i conti economici. Quando arrivano i vari clienti nelle sedi, tutto un lavoro di facciata, operatori che fanno finta di chiamare, vengono prese commesse con l'impegno di impiegare un certo numero di risorse che in realtà non esistono, pagano quando gli va, sono pieni di debiti e in più tutti i dirigenti raccontano solo una massa di bugie. Assumono gente disperata (di proposito) per raccomandazione, cosi che non si possano lamentare della disastrosa situazione economica. Alla callgest lavorano una massa di incompetenti che si tengono stretto un lavoro in un callcenter (come se fosse l'unico) che non da alcun tipo di garanzia. Gente senza fegato e senza coraggio che non ha gli attributi di ribellarsi a nulla. Le varie figure dirigenziali sembrano "dirigere" (perchè non direi proprio che sappiano farlo) la NASA. E' stata presa una commessa con ENEL e di nascosto una con ENI, concorrenti nel settore. Dove potrà mai arrivare un'azienda che si fonda sul non pagare i dipendenti, sulle bugie e sull'inganno???

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  8. io lavoro alla callgest di rende,l'unica sede ancora aperta...ovviamente avanzo tre mensilità,ora siamo arrivati a luglio...se ne approfittano del fatto che non c'è un' alternativa di lavoro !

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  9. Anche io purtroppo lavoro alla callgest di rende dove la situazione continua a peggiorare i mesi di stipendio arretrati sono ormai 4, i piani di rientro ormai sono 1utopia...anke l'ambiente di lavoro è orami pesante e insostenibile in quanto ki di dovere cerca in tutti i modi le dimissioni dei lavoratori con lettere di rikiamo, cambi di turno motivati con la scarsa produzione degli operatori e restrizioni di ogni tipo sul posto di lavoro...come bisogna fare!?!?!?

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  10. io vorrei solo sapere da stì 4 pidocchi della callgest quando se degnano de dacce lo stipendio di luglio e quei pochi mesi di tredicesima, stiamo parlando di poche centinaia di euro ke cmq x noi fanno la differenza,visto che a tutt'oggi 26/01/2011 ankora nn se vede un centesimo.... so proprio dei PIDOCCHI !!!!ma nn ve fate SKIFO da soli ??? ma ankora riuscite a guardavve allo spekkio dopo tt il porkaro ke avete combinato ???

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    1. è meglio se non se guardano allo specchio se no l'immagine riflessa gli sputa addosso. Vergogna. se non darete i soldi ai dipendenti ve li dovete spendere a medicine...tutte....Bastardi...

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