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mercoledì 31 agosto 2011

SAVAGE BEAUTY: ALEXANDER MCQUEEN AL METROPOLITAN MUSEUM OF ART (4 di 7) - di Carla Righetti





Parte Terza: (Romantic  Nationalism) Romantico Nazionalismo.

(Ricordiamo che tutti i diritti sui testi e sulle foto sono riservati ai rispettivi proprietari, ci siamo limitati a una presentazione del materiale in lingua italiana).






۩  Abito, Highland Rape. Autunno/inverno 1995 – 1996.  ۩





“[Questa collezione] era un grido contro I designers inglesi . . . realizzando vistosi vestiti scozzesi. La famiglia di mio pare ha oridini dall’Isola di Skye, e ho studiato la storia delle rivolte scozzesi e delle migrazioni forzate. La gente era così stupida da pensare che si trattasse di stupri su donne – eppure Highland Rape tratta dello stupro della Scozia da parte dell’Inghilterra” – Time Out (London), 24 Settembre 24– 1 Ottobre, 1997.











۩  Completo, Highland Rape. Autunno/inverno 1995 – 1996.  ۩



 Andrew Bolton: La collezione Highland Rape, che ha avuto luogo nell’autunno/inverno del 1995/1996, è considerata in ampio modo la collezione che ha affermato internazionalmente la reputazione di McQueen. All’epoca, le persone pensavano che si trattasse dello stupro di donne. Ma si trattava dello stupro della Scozia da parte dell’Inghilterra. La collezione, per l’esattezza, si riferiva alle sollevazioni giacobite del diciottesimo secolo e delle emigrazioni forzate delle Highland del diciannovesimo secolo.

McQueen considerava l’eredità scozzese come qualcosa di desolato e piuttosto brutale. In questa particolare collezione, si può vedere che l’ha praticamente manifestato nei vestiti stessi con le lacerazioni dei vestiti. C’è un vestito in particolare, che è fatto di pelle verde con lacerazioni nel bel mezzo dell’abito, proprio all’altezza del seno. E, in pratica, noi abbiamo utilizzato questa leziosagine per costruire la galleria, dove potrete vedere un squarcio fatto con le tavole di legno, che è un riferimento all’attitudine punk di McQueen e anche una decostruzione dei vestiti che ammirate in questa particolare galleria.




۩  Ensemble, Widows of Culloden. Autunno/inverno 2006 – 2007.  ۩


 “La Scozia per me è un posto duro, freddo e aspro. Era ancora peggio quando il mio bis, bisnonno viveva lì…  Il motivo per cui sono patriottico con la Scozia è perché penso che abbia affrontato un trattamento davvero difficile. È etichettata nel mondo come… haggis … cornamuse. Ma mai nessuno che voglia rimettere le cose a posto” - The Independent Fashion Magazine, Autunno/Inverno 1999.



۩  Abito, Widows of Culloden. Autunno/inverno 2006 – 2007.  ۩


 “[Questa] collezione è… romantica ma malinconica ed austera al tempo stesso. Era gentile ma potete ancora sentire il morso del freddo, il pizzico del gelo sulla punta del naso… Ero interessato all’idea che non ci sono costrizioni alla silhouette. Volevo esagerare la forma femminile, secondo le linee di una statua classica” – Another Magazine, Autunno/Inverno 2006.





































۩  Ensemble, The Girl Who Lived in the Tree. Autunno/inverno 2008 – 2009.  ۩



“Quando faccio design, cerco di vendere l’immagine di una donna che ho nella (mia) testa, una concezione che cambia drasticamente ogni stagione” – Corriere della Sera, 14 Luglio,  2003.





“[In questa collezione] lei era una creatura selvaggia che viveva in un albero. Quando ha deciso di scendere sulla terra, si è trasformata in una principessa” – Interview, Settembre 2008.


  

۩  Ensemble, The Girl Who Lived in the Tree. Autunno/inverno 2008 – 2009.  ۩


 “In verità non mi sento ispirare [da donne specifiche]… Sono più rivolto agli spiriti delle donne del passato, Caterina la Grande, o Maria Antonietta. Persone dal destino tragico. Giovanna d’Arco o Colette” – Purple Fashion, Estate 2007.













1 commento:

  1. Continua il viaggio attraverso le creazioni di Alexander Mcqueen esposte a Londra, in cui ci accompagna la nostra Carla Righetti.

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