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lunedì 22 agosto 2011

TENNIS, CINCINNATI: CADE DJOKOVIC, TORNA A VINCERE LA SHARAPOVA – di Nicola Gallo

Doveva succedere che Nole perdesse un colpo, lo diceva la storia (mai un giocatore è arrivato all’Us Open con una sola sconfitta nell’anno) e lo stato di forma del serbo, che già a Montreal e nello stesso torneo dell’Ohio aveva mostrato qualche crepa (vedasi il set perso nei quarti contro Gael Monfils, venerdì' notte).


Nulla di preoccupante, s’intenda, il serbo è il favoritissimo dell’Us Open che inizierà il prossimo lunedì, l’ultimo di agosto, rimane nonostante la sconfitta contro Andy Murray di ieri, il numero uno nei fatti e per il computer.

Certo qualche speranza per gli altri “fab four” (Nadal, Federer e lo stesso Murray) c’è a differenza di qualche settimana fa, la stagione è stato poco meno che perfetta ,ma massacrante per Nole, vinti tornei a bizzeffe, ma giocato, anche, un numero spropositato di match.

La fatica si fa sentire, e non è un caso che ieri si sia ritirato, certo sotto di un set e di un break, dopo un parziale di 5 game a zero, ma è un segno che, come per tutti badate bene, le energia sono al lumicino.

Probabile che l’infortunio alla spalla sia stato preso come un campanello d’allarme da non prendere sotto gamba ed abbia consigliato un ritiro precauzionale immediato, come aveva fatto Serena Williams prima del big match nel secondo turno contro la Stosur.

Gli altri big non è che mostrino una condizione invidiabile, prendiamo lo scozzese Murray, Andy al di là di un body language che fa pensare sempre ad una scarsa resistenza, deve dimostrare di saper vincere una finale Slam, a Ny ne ha già persa una, più le due consecutive a Melbourne nelle ultime due edizioni (la 2011 proprio con Nole), certo a Cincinnati ha vinto senza lasciare un set e incrociando tre mine vaganti non da poco sul cemento come Nalbandian, Simon e Fish.

Federer e soprattutto, Nadal sembrano un passo indietro, certo 3/5 cambiano i parametri, Roger e Rafa diventano sulle 3 ore di gioco totem non facilmente sormontabili, soprattutto lo svizzero con un record infinito di quarti slam consecutivi è sempre difficile da battere soprattutto a Ny e nelle fasi finali, il maiorchino, poi, al di là di acciacchi fisici antichi è detentore del titolo e un fattore se arriverà non troppo affaticato alle fasi finali.

Qui il primo ha trovato un Berdych di lusso, l’altro dopo essersi salvato non si sa come con Verdasco, in un derby più perso da Fernando che vinto da Rafa, ha ceduto netto a Mardy Fish.

Insomma potrebbe esserci un super Saturday memorabile il 10 settembre, quando a Flushing Meadows sarà la volta delle semifinali maschili, magari con i magnifici 4 in campo e la finale femminile a seguire, da non perdere.

E non solo perché, nel maschile stanno trovando continuità ben augurante oltre proprio al solito Mardy Fish, semifinalista anche Cincinnati, ma anche Thomas Berdych perfetto con Federer nei quarti, ma ritiratosi contro Nole in semi, altro talento purissimo che potrebbe a Ny regalare sorpresa e spettacolo, forse al posto di quel Robin Soderling che rischia di dare forfait all’ultimo slam dell’anno.

Tra le donne si respira aria vecchia e nuova, torna a vincere Maria Sharapova e il novero delle favorite del torneo femminile newyorkese si allunga ancora, non che non fosse da considerare la siberiana, ma le mancava da tempo un successo importante, dopo un annata in cui è tornata ad alto livello senza cogliere però un titolo importante.

Confortante anche la finale per Jelena Jankovic, anch’essa tornata dopo tanto tempo ai livelli che le competono, una finale combattuta che ha visto Masha rimontare da un set sotto, prima rifugiandosi nel tie-break nel secondo set, per poi regolare la serba 6-3 nel terzo e decisivo set.

Anche nel femminile presenze che confermano la crescita delle nuove leve, è il caso di Andrea Pektovic, battuta in semi da Jelena o il ritorno di tenniste d’esperienza come quella Nadia Petrova issatasi fino nei quarti di finale o le presenze nelle prime otto del torneo di Peng ed Hantuchova, altre mine vaganti per Ny come quella Vera Zvonareva, battuta in semifinale dalla Sharapova.

Al di là dell’importante appuntamento di New Haven al femminile, l’attesa è tutta per lo Slam giocato vicino all’aereoporto di La Guardia, italiani attaccati disperatamente ai segnali di risveglio di Francesca Schiavone, fermata solo dalla Jankovic dopo aver lottato a lungo, e al bel successo di Fognini su Troicki, fermato però seccamente da Blake al secondo turno.

Poche illusioni di qualche exploit a Ny, Flavia Pennetta ha vinto contro la Pavlychenkova prima di essere estromessa dal torneo con l’Hantuchova, ritiro prematuro per Seppi a metà primo set contro Del Potro al maschile, meglio concentrarsi sui big e le grandi sfide di Flushing Meadows sperando in qualche lampo dai nostri, senza troppe attese.

1 commento:

  1. Nicola Gallo ci racconta l'ultimo grande torneo combined che precede l'ultimo major stagionale, l'Us Open tra i risultati in Ohio e le prospettive per New York.

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