Da qualche minuto la Juventus è Campione d'Italia, la matematica certezza del titolo si è materializzata con la vittoria a Trieste (campo neutro) contro il Cagliari e la contemporanea sconfitta del Milan nel derby contro l'Inter per 2-4. Uno scudetto costruito su un imbattibilità stagionale che domenica a cospetto dell'Atalanta potrebbe allungarsi a coprire l'intero campionato ed affiancare la Juve 2011-2012 al Perugia di Ilario Castagner del 1978-1979 (imbattuto, ma secondo in classifica dietro il Milan della stella) ed al Milan di Fabio Capello del 1991-1992 (mai sconfitto per 58 partite tra il 1991 e il 1993).
Ventisette gol dell'attacco bianconero nelle trentasette partite giocate, un dato ai minimis rispetto ai 65 gol realizzati complessivamente fino a stasera, inferiore ai ventinove gol dei centrocampisti juventini, 25 del centrocampo “titolare” composto da Marchisio (9), Vidal (7), Pepe (6) Pirlo (3), vero motore del successo bianconero, contro i 19 dell'attacco titolare Matri (10) + Vucinic (9). Fondamentale la difesa che rischia di chiudere la stagione ben sotto il mezzo gol di media preso a partita, con ben 20 partite senza subire reti e con soli 8 gol subiti fuori casa, un dato straordinario tenuto conto che tre reti sono arrivate al San Paolo di Napoli, nell'unica partita che la Juve ha rischiato seriamente di perdere (era sotto 1-3 prima della rimonta fino al 3-3). E' soprattutto il campionato di Antonio Conte, che è stato molto più di un allenatore per una squadra ed una tifoseria bisognosa di una guida carismatica capace di ricucire un ambiente traumatizzato da due settimi posti consecutivi. La Juve torna a vincere lo scudetto e si ripropone dal prossimo anno in Champions League dopo 2 anni d'assenza, senza dimenticare che tra due settimane si giocherà la finale di Coppa Italia contro il Napoli allo Stadio Olimpico di Roma.
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