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mercoledì 9 maggio 2012

LETTERE DALLA CRISI: UNA STORIA DI DIRITTI OFFERTI COME FAVORI - La Redazione

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera aperrta arrivata alla nostra redazione, in cui, una signora, che chiameremo Maria, per rispetto della sua privacy, racconta la sua storia, fatta di burocrazia, incompetenza e diritti negati. Un caso, l'ennesimo, in cui un diritto viene smerciato come un favore al cittadino, e quindi temporaneo e precario, mentre per la legge dovrebbe essere semplicemente un diritto:


SONO UN EX LAVORATRICE DI 50 ANNI CHE IN BASE ALLA LEGGE ITALIANA DOVREBBE BENEFICIARE DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI E CHE INVECE E’ LASCIATA ALLO SBARAGLIO. Ho lavorato per molti anni c/o “Case di cura Riunite” s.r.l. Bari in qualita’ di impiegata di concetto. L’azienda era parastatale (adesso non esiste piu’) e nel '96 con tangentopoli fummo commissariati per una serie di problemi e in 4000 fummo messi in cassa integrazione. Nel frattempo mi sono trasferita dalla Puglia nel Lazio e ultimamente sono nati problemi. La mia denuncia è alle Istituzioni che veramente sono arrivate al paradosso. E’ successo, semplicemente che quando siamo passati in mobilita’ in deroga, nessuno ha saputo spiegarmi i miei diritti. La regione Puglia aveva congelato la mia posizione burocratica e il mio diritto all’assegno di mobilita in deroga e al progetto di ricollocazione in quanto residente nel Lazio. Parlare e chiarire con la Regione Puglia è stato difficilissimo e le risposte erano sempre contraddittorie. Mai nulla per iscritto, dicevano che non erano tenuti a farlo. E’ stato allora che è iniziata la mia via crucis. Ministero del Lavoro, Regione Puglia, Regione Lazio, Inps, Inps Regionale del Lazio, Sindacati, Consulenti del Lavoro, Ispettorato del Lavoro, Patronati: tutti mi dicevano cose diverse e il mio diritto non riuscivo ad ottenerlo e nemmeno una risposta che ne spiegasse il motivo.Ero cosi’ demotivata che mi arresi a cercare risposte e diritti fino a quando ebbi la fortuna di conoscere un funzionario Inps importante che con una semplice telefonata risolse tutto. Mi fu pagata l’indennita’ e capi’ di avere tutti i diritti uguali ai miei colleghi. Ogni anno pero’ tutto ricominciava ed io come al solito dovevo andare in cerca di risposte e diritti. Un vero tormento ma riuscivo sempre a risolvere tutto. Nel 2011 stessa cosa ma non ho piu’ santi in paradiso disposti ad aiutarmi. Attualmente i miei colleghi stanno percependo ancora le mensilita’ relative alla proroga della mobilita’ in deroga, ma io devo cercare ancora il motivo per cui hanno bloccato tutto SENZA RISPOSTE, nonostante le lettere raccomandate, fax, telefonate varie. Non sanno niente di Leggi e non si informano. Ma come è possibile? Ma perchè devo avere il santo in paradiso per ottenere il mio diritto? E perchè non rispondono alle mie raccomandate con una risposta? Perchè devo prendere un avvocato se non ho soldi per pagarlo? I sindacati non collaborano e poi mi consigliano di rivolgermi a quelli pugliesi, quando basterebbe una telefonata. Insomma un mondo di incompetenti seduti alle scrivanie. Ho contattato anche la Presidenza regionale di Puglia e il governatore è stato gentile, sollecitando la risoluzione della mia pratica ma adesso ovviamente non voglio insistere per....educazione. Spero di essermi spiegata. come vedete questo è ancora una volta un tentativo risolutore, sperando che qualcosa si sblocchi o qualcuno risponda. sono separata con 1 figlio di 9 anni che deve mangiare.

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