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mercoledì 9 maggio 2012

ROMA III MUNICIPIO, MARTINO (FLI): CONTRO GLI ECCESSI DELLA MOVIDA A SAN LORENZO - La Redazione

Non usa mezzi termini Alessio Martino, responsabile del Circolo FLI del III Municipio di Roma Capitale, nel descrivere quella situazione che molti residenti del quartiere San Lorenzo sono obbligati a vivere quasi tutte le sere: «I cittadini sono stremati, stressati e quasi arresi davanti al chiasso ed al disturbo della quiete pubblica che quasi ogni giorno sono costretti a dover subire per l'eccessiva transigenza dell'amministrazione Municipale e l'assoluta indisponibilità a far rispettare la legge delle forze dell'ordine. Se non si agisce immediatamente perde lo Stato, perdono le Istituzioni ed insieme a loro perdiamo tutti.
«Sono giovanissimo e certo non ho intenzione di condannare un fenomeno controllabile e assolutamente normale come quello della movida notturna che riunisce i giovani in diversi luoghi della città,» dichiara il ventenne finiano «ma non posso nascondere a me stesso che a San Lorenzo si sia superato ogni limite della decenza e della responsabilità che dovrebbe contraddistinguere qualsiasi persona civile. Ci chiediamo dove siano le forze dell'ordine, perchè la Polizia Municipale non risponda o denigri i cittadini che richiedono assistenza ed ancor peggio per quale strano motivo l'Arma dei Carabinieri risponda, con la bocca dei suoi ufficiali, in modo indisponente e quasi derisorio a quei poveri anziani che chiamano disperati alla ricerca dell'intervento giusto e necessario dello Stato. «Il Presidente Marcucci è stato avvertito, chiamato e continua a prometterci una volante della Polizia Municipale in costante monitoraggio della zona, ma continuiamo a dover annotare nei nostri resoconti solo autovetture in servizio che invece di garantire la quiete dei cittadini negli orari notturni preferiscono compiere strani "movimenti" che non possono che insospettirci e far vacillare la nostra fiducia nel loro operato» attacca duramente il finiano «non esistono soluzioni possibili o alternative: bisogna metterci la faccia e porre fine a questo scempio. La legge lo consente, ma sopratutto lo impone.»

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