Saluti a tutti dall'Afganistan, da tanto e troppo tempo. Tenuto in panchina dall'occhialuto direttore di Meta e costretto da quel pazzo di Nicola Gallo a fare da editorialista durante i Giochi, mi è stata “consigliata” una primavera di vacanze e di relax prima dello sfruttamento “da parte dei negrieri” in questo mese, prima dei Giochi, e durante le Olimpiadi. Saranno “solo” 45 giorni di lavoro, ma saranno intensi per seguire l'evento sportivo più bello che lo Sport possa offrire.
Mi è stato chiesto di raccontare giorno per giorno le olimpiadi moderne e di esse il campione simbolo di ogni edizione. Iniziamo dove tutto è “re-iniziato”, ad Atene nel 1896 dove si tennero le prime olimpiadi moderne per riprendere quel filo spezzato dall'interruzione di quelle antiche, che ebbero inizio nella città di Olimpia nel 776 a.C.. Atleta simbolo di quell'edizione il “maratoneta”, per alcuni pastore e per altri soldato, Spiridon Louis. L'ateniese (per precisione del quartiere periferico di Maroussi) vinse, da emulo di Filippide, la maratona, il racconto di quella gara è arrivato ai giorni nostri in un alone di mistero e leggenda, con un podio tutto greco grazie al crollo dei soli quattro (su ventina di partecipanti) atleti stranieri presenti in gara. I Giochi assegnati ad Atene, per volere del Barone De Coubertin, il padre delle olimpiadi moderne, si svolsero tra il 6 e il 15 aprile con 43 competizioni e nove discipline sportive in gara. Celebrata la storia, quattro anni dopo si sarebbero svolte le prime “vere” Olimpiadi, in contemporanea all'Esposizione Universale del 1900, a Parigi, ma questa è un'altra storia che vi racconterò domani...
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