La gastroparesi è una complicanza del diabete, fortemente invalidante, espressione di una neuropatia caratterizzata da rallentato svuotamento gastrico. I sintomi più frequenti sono nausea e vomito postprandiali, dispepsia e dolore addominale. Nei casi più gravi si manifestano calo ponderale e stato di malnutrizione. L’incidenza non è conosciuta in quanto si tratta di una complicanza del diabete di tipo 1 e tipo 2 poco indagata e pertanto largamente sottostimata.
La terapia medica, spesso non efficace, consiste nella somministrazione di farmaci procinetici e antiemetici. Recentemente è stato proposto per il trattamento della gastroparesi l’impianto di un elettrostimolatore gastrico che a mezzo di due elettrocateteri ad esso collegati, posizionati sulla grande curvatura dello stomaco, a circa 10 cm dal piloro, promuove un aumento della peristalsi gastrica e quindi un più facile svuotamento dello stomaco stesso. Per la prima volta l’UOC di Chirurgia Generale del PO di Frascati, in collaborazione con l’UOC di Endocrinologia del PO di Marino, ha impiantato un elettrostimolatore gastrico Enterra della Medtronic con tecnica chirurgica mini-invasiva video assistita ad una paziente di 44 anni affetta da diabete di tipo 2 che nel corso degli ultimi tre anni è stata ospedalizzata circa 25 volte per episodi di vomito incoercibile. I primi risultati appaiono incoraggianti e benché il costo tale procedura risulti elevato, se si considerano la bassa qualità di vita e l’elevata frequenza delle ospedalizzazioni dei pazienti affetti da gastroparesi diabetica, tale metodica, pur non garantendo una guarigione ma soltanto un miglioramento della sintomatologia, trova un’ampia giustificazione, come è emerso da un recente confronto tra il dott. Roberto Bussi dell’UOC di Chirurgia Del PO di Frascati, il prof. Patrizio Tatti dell’UOC di Endocrinologia del PO di Marino e la professoressa. Annabel E. Barber del Dipartimento di Chirurgia dell’Università del Nevada, massima esperta nel settore, che vanta un’esperienza di più di 250 impianti di elettrostimolatori gastrici. E’ impegno delle due UOC coinvolte in questo progetto di continuare su questa strada al fine di dare una speranza a tutti quei pazienti affetti da gastroparesi, spesso etichettati come psicopatici, per migliorare primo la loro qualità di vita e secondo ma non ultimo il controllo glicemico.
La terapia medica, spesso non efficace, consiste nella somministrazione di farmaci procinetici e antiemetici. Recentemente è stato proposto per il trattamento della gastroparesi l’impianto di un elettrostimolatore gastrico che a mezzo di due elettrocateteri ad esso collegati, posizionati sulla grande curvatura dello stomaco, a circa 10 cm dal piloro, promuove un aumento della peristalsi gastrica e quindi un più facile svuotamento dello stomaco stesso. Per la prima volta l’UOC di Chirurgia Generale del PO di Frascati, in collaborazione con l’UOC di Endocrinologia del PO di Marino, ha impiantato un elettrostimolatore gastrico Enterra della Medtronic con tecnica chirurgica mini-invasiva video assistita ad una paziente di 44 anni affetta da diabete di tipo 2 che nel corso degli ultimi tre anni è stata ospedalizzata circa 25 volte per episodi di vomito incoercibile. I primi risultati appaiono incoraggianti e benché il costo tale procedura risulti elevato, se si considerano la bassa qualità di vita e l’elevata frequenza delle ospedalizzazioni dei pazienti affetti da gastroparesi diabetica, tale metodica, pur non garantendo una guarigione ma soltanto un miglioramento della sintomatologia, trova un’ampia giustificazione, come è emerso da un recente confronto tra il dott. Roberto Bussi dell’UOC di Chirurgia Del PO di Frascati, il prof. Patrizio Tatti dell’UOC di Endocrinologia del PO di Marino e la professoressa. Annabel E. Barber del Dipartimento di Chirurgia dell’Università del Nevada, massima esperta nel settore, che vanta un’esperienza di più di 250 impianti di elettrostimolatori gastrici. E’ impegno delle due UOC coinvolte in questo progetto di continuare su questa strada al fine di dare una speranza a tutti quei pazienti affetti da gastroparesi, spesso etichettati come psicopatici, per migliorare primo la loro qualità di vita e secondo ma non ultimo il controllo glicemico.
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