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sabato 17 settembre 2011

LA DIVERSITA NEL MONDO DEL LAVORO: L’APPROCCIO “DIVERSO” DI CISALCOM - La Redazione

Il mondo cambia, la cultura si afferma nei più disparati ambiti, il sapere arriva ovunque anche negli strati sociali più bassi.

Certi atteggiamenti, purtroppo, faticano ad affrancarsi da un ignoranza di fondo, che danneggia le vittime di discriminazione, “colpevoli”, se così si può dire, di essere diversi dai canoni della morale comune.
Nel mondo del lavoro, la diversità, è inutile nasconderlo, fa paura, quella sessuale, poi, innesca quel meccanismo di rifiuto, quella “fobia”, che porta a ghettizzare la vittima di tutto ciò.

Perché di vittima si deve parlare in questo caso, il lavoratore “non etero sessuale” non ha un handicap, una malattia, non ha nulla di cui vergognarsi. Il mobbing e l’emarginazione di cui sono vittime sono pratiche inaccettabili, il licenziamento, poi, è dietro l’angolo e quando avviene il lavoratore entra in una spirale buia durante la ricerca di nuovo lavoro che si conclude sovente con l’assunzione in nero, una paga misera ed un orario di lavoro improponibile.

Questo è spesso il caso riguardante chi ha un Disturbo dell’Identità di Genere (D.I.G., che individua la così detta situazione transgenere) in crisi per le terapie ormonali, per le visite specialistiche per il cambio di sesso, per le continue richieste di permessi utili a ciò e per una minore resa sul lavoro, per lo stress e le prevaricazioni subite. Come non ricordare ad esempio che spesso non c’è corrispondenza tra il sesso dichiarato sul documento d’identità ed il genere che la gente percepisce, la legge italiana, infatti, prevede che le modifiche anagrafiche possano essere compiute solo dopo un iter legale e dopo avere effettuato l’operazione di cambiamento del sesso.

Cisal Comunicazione intende battersi concretamente per essere affianco di questi lavoratori, che hanno diritto alle stesse tutele sancite dalle leggi vigenti, essere “uomini” vuol dire affrontare con coraggio anche le prove più difficili, per il nostro sindacato supportare queste persone è doveroso per ristabilire una volta per tutto il principio che ognuno ha il diritto di essere libero di vivere la propria vita, in pace con se stesso, alla luce del sole, senza nascondersi “per quieto vivere”.

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