Sezioni

lunedì 5 settembre 2011

TERREMOTO 8.0 IN GIAPPONE: UN ANIME SULLA GRANDEZZA DEL POPOLO GIAPPONESE DI FRONTE AL DISASTRO - di Daniela Guadagni

Titolo: Tokyo Magnitude 8.0
Genere: Drammatico, catastrofico
Episodi: 11 (concluso)

Tokyo Magnitude 8.0 è stato trasmesso nel 2009 in Giappone, e recentemente durante quest'estate ha visto la luce anche su RAI 4. L'anime è stato prodotto dallo studio BONES, famoso per altri eccellenti prodotti quali Fullmetal Alchemist, Soul Eater e Eureka Seven. 



La storia è incentrata su due personaggi principali, i fratellini Mirai e Yuki, e l'adulta che fa  loro da guida e madre durante le vicende, Mari. Mirai vive una situazione familiare normale ma comunque difficile; i genitori litigano spesso, e a causa del lavoro non hanno mai tempo di occuparsi dei figli o portarli da qualche parte. Un giorno d'estate Mirai è costretta ad accompagnare controvoglia, al posto della madre, il fratellino Yuki ad una mostra scientifica ad Odaiba, un'isola artificiale della Baia di Tokyo.



Delusa dai genitori e annoiata dalla vita Mirai disprezza la tranquillità in cui passano i suoi giorni, e mentre aspetta il fratellino fuori da un palazzo arriva addirittura a dire: “Alle volte mi domando se ci sarà mai qualcosa di buono nella mia vita. Ne ho abbastanza, mi da' fastidio tutto. Sarebbe meglio se un mondo del genere andasse in pezzi.” In quell'istante, uno stormo di uccelli si alza in volo, e Tokyo viene devastata da un gigantesco terremoto.
Sola e spaventata, Mirai si precipita alla ricerca del fratellino, ricevendo fortunatamente l'aiuto di Mari, una fattorina motociclista. Ricongiunta al fratello, si pone ora l'interrogativo di come tornare a casa: i due bambini sono soli, e i trasporti pubblici non funzionano. Anche Mari deve tornare a casa dalla figlia piccola e dalla madre anziana; tuttavia decide di restare indietro per aiutare i due bambini. Inizia così la lunga marcia verso casa; Tokyo è enorme, e percorrerla a piedi richiederà diversi giorni.

Sono bastati pochi secondi per trasformare Tokyo completamente; Mirai si muove in quelle che sono letteralmente le macerie della sua vita, in una Tokyo devastata e ferita, e tuttavia il suo viaggio diventa anche un percorso di crescita e maturazione interiore. La vita non è più solo una sequenza di giorni noiosi e sempre uguali, ma una cosa preziosa di cui avere cura.

L'anime riporta nel dettaglio, basandosi su ipotesi, quali sarebbero le conseguenze di un terremoto di tale entità vicino ad un centro popoloso come Tokyo, e quali sono le misure per prevenire morti e disagi. Ancora più interessante è guardarlo facendo un confronto con quanto avvenuto davvero in Giappone nel marzo del 2011, quando un terremoto di magnitudo 8.9 ha devastato diverse regioni provocando anche uno tsunami e un disastro nucleare.

L'anime non è arrivato a predire lo tsunami (anche se si paventa un rischio del genere), né tanto meno il disastro nucleare, ma si accosta molto a quello che è successo davvero nella realtà. Anzi la realtà, in positivo, supera piacevolmente la finzione dell'anime. In Tokyo Magnitude 8.0 la Torre di Tokyo, uno dei simboli del popolo giapponese crolla a causa di una scossa di assestamento. Ovviamente è un crollo simbolico, una denuncia sociale, ma è un fatto che per fortuna non si è replicato nella realtà, dove l'antenna della torre si è solo leggermente inclinata. Nell'anime, l'esercito e le forze dell'ordine organizzano a tempo di record soccorsi e rifugi nelle scuole per le vittime e le persone rimaste lontano da casa; nella realtà, oltre a questo, i trasporti pubblici sono stati riaperti entro 24h dal disastro e molte persone sono riuscite a tornare a casa evitando la lunga marcia a cui sono costretti i tre protagonisti. Effettivamente nella realtà i danni maggiori sono stati causati dallo tsunami, e non dal terremoto.

Quello che però accomuna sia l'anime che la realtà, è la straordinaria dignità dei Giapponesi. Nonostante la conta dei morti sia comunque alta, non ci sono state scene di isteria e la gente non è stata abbandonata a se stessa. Le persone camminavano tranquillamente verso i centri di soccorso più vicini (situati in scuole e ospedali), aiutandosi spesso fra di loro, e persino i momenti di intimo dolore per un caro morto erano consumati nel riserbo. Niente saccheggi, furti o aggressioni, nessun attimo di panico – se non ovviamente durante le scosse. Tutto questo si è replicato nella vita reale, essa anzi ha superato la fantasia: yakuza (la mafia giapponese) che guidavano camion pieni di beni di prima necessità vicino alle zone colpite dal disastro nucleare, e mantenevano anonime le loro donazioni per evitare che fossero rifiutate, e tecnici della centrale di Fukushima che sceglievano di continuare a lavorare per arginare anche parzialmente il disastro condannandosi ad una morte certa e dolorosa.

Tokyo Magnitude 8.0 è un anime che va guardato per riflettere; l'Italia è un paese a forte rischio sismico. Come ripetuto molte volte, una scossa di magnitudo 8.9 come quella avvenuta a marzo potrebbe radere al suolo buona parte del paese. In Giappone gli edifici costruiti a norma, i protocolli e l'addestramento di civili e forze di soccorso (che l'anime descrive minuziosamente) hanno salvato milioni di vite nonostante il disastro dell'onda anomala e della centrale nucleare. In Italia spesso le case sono costruite più con la sabbia che con il cemento e di ricostruzione neanche a parlarne. L'attenzione dei media dura quanto basta a far vedere la lacrimuccia finta del politico disonesto di turno, che promette miracoli per ogni terremotato, mentre dietro di lui imprenditori sciacalli sghignazzano e festeggiano, sopra le macerie di vite altrui, in vista dei futuri succulenti guadagni.

Si, c'è molto da riflettere.


1 commento:

  1. Un anime che parla dello spirito giapponese e dei legami familiari, del valore della vita e della natura sismica di un Paese che, abituato ormai ai terremoti, si trova di fronte a qualcosa di troppo grande da contrastare. Due anni prima del Marzo 2011, quando lo tsunami e un terremoto di scala 8.9 avrebbero davvero messo a dura prova il Giappone intero.

    RispondiElimina