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lunedì 25 luglio 2011

AMICI OLTRE LA MORTE: UN ANIME SUL CRESCERE E SUI LEGAMI - di Daniela Guadagni


 Titolo: Ano Hi Mita Hana no Namae o Bokutachi wa Mada Shiranai (Noi Ancora Non Conosciamo il Nome del Fiore che Abbiamo Visto Quel Giorno), abbreviato AnoHana
Genere: slice of life, drammatico
Episodi: 11 (concluso)

AnoHana è sicuramente uno degli anime che ha riscosso maggior successo nella passata stagione televisiva; nonostante la serietà della trama e dei temi trattati, i pochissimi episodi e la situazione sociale in Giappone (colpito dal terremoto proprio poco prima dell'inizio della serie) è riuscito lo stesso a commuovere milioni di spettatori.
Prodotto da noitaminA, società famosa per proporre – in un'epoca di anime tratti da manga o novel, o puramente commerciali – prodotti per un pubblico adulto, con trame impegnate e splendide animazioni, AnoHana si è rivelato vero e proprio fenomeno televisivo, riuscendo a scalzare nei sondaggi tutti i (validissimi) concorrenti.

La storia di AnoHana ruota attorno ad un gruppo di amici di infanzia, Jinta Yadomi (detto affettuosamente Jintan) leader dei bambini, Meiko Honma (Menma) dolcissima e sensibile, Naruko Anjo (Anaru), Atsumu Matsuyuki (Yukiatsu), Chiriko Tsurumi (Tsuruko) e Testudo Hisakawa (Poppo). Nella loro ultima estate assieme sono soliti ritrovarsi e giocare nella loro base segreta, fingendo di essere degli eroi che salvano il mondo, i “Super Peace Busters”. Poi un giorno un'incomprensione, un litigio e una sfortunata serie di eventi portano alla morte di Menma, caduta nel fiume. Dieci anni dopo l'incidente, il gruppo di amici è ormai diviso; ognuno ha intrapreso strade diverse, divisi da scelte di vita o dalla scuola frequentata (in Giappone è importantissimo essere ammessi in una “scuola di serie A”, altrimenti vieni considerato quasi spazzatura) eppure segretamente nessuno di loro è ancora riuscito a scendere a patti con la morte di Menma. In special modo, Jintan, ex-leader dei Super Peace Busters, vive una vita quasi da recluso; deluso per non essere riuscito ad entrare nella scuola che desiderava, passa tutto il giorno in casa a non fare nulla, vivendo una vita “sospesa”. Però Jintan ha un segreto: ogni estate infatti viene visitato dalla “bestia dell'estate”, ovvero il fantasma di Menma, che solo lui può vedere. E' un fantasma però molto atipico; invece di apparire come la bambina che Menma era quand'è morta, appare invece come un'adolescente, riesce ad interagire con gli oggetti e a far disperare Jintan con la sua sola presenza, poiché egli la crede una mera allucinazione causata dal rimpianto. Però durante la decima estate dalla sua morte, Jintan capisce che quella non è un'illusione, e per la prima volta si appresta ad ascoltare davvero ciò che Menma ha da dirgli: la ragazza infatti vuole che lui soddisfi il suo desiderio per poter “andare oltre”. L'unico problema è che lei non si ricorda ciò che desiderava prima di morire, e così Jintan dovrà riunire attorno a sé il vecchio gruppo di amici, ragazzi disillusi e chiusi in sé stessi, per scoprire il “vero desiderio” di Menma ma anche per imparare cosa significa davvero vivere, e andare anche lui “oltre”.

AnoHana è fondamentalmente una storia di crescita. Il venire a contatto in modo così diretto e brutale con la morte, la scoperta che l'immortalità dell'infanzia è solo un'illusione e anche una bambina come Menma può morire. Menma soffre perché anche se il suo corpo è cresciuto, lei è rimasta ferma nel tempo, congelata in quell'estate dei suoi sei anni, e nessuno – tranne Jintan, che inizialmente però non crede alla sua esistenza – riesce a vederla o a parlare con lei. Tutti i suoi amici sono andati avanti e cresciuti ai suoi occhi, ma in realtà essi stessi non hanno mai superato quella malinconica e tragica estate, restando anche loro in un certo senso “congelati nel tempo” e nel rimorso. Complessi di inferiorità, il confronto con la società adulta, la perdita di persone care, un amore che non sbocciato; niente manca nella trama di AnoHana. Dei personaggi protagonisti nessuno è messo in secondo piano; tutti dovranno fare i conti con se stessi prima o poi, e diventare adulti, e metaforicamente Menma è lì per compiere questo ultimo passo assieme ai suoi amici, così come sarebbe stato se la sua vita non fosse stata spezzata. Ma oltre i ragazzi vi sono altri personaggi di grande rilievo, come la madre di Menma, anch'essa ferma a quell'estate e incapace di lasciar andare la sua amata figlia, a discapito dell'altro figlio ancora vivo.

Nonostante i temi cupi, non mancheranno le risate e le scene comiche; Menma non è il tipico fantasma pieno di rimpianti, anzi è un vento di gioia e speranza che scuote le vite (o non-vite) dei suoi amici, camminando assieme a loro invisibile ma ancora amata verso il cambiamento.

Le animazioni sono pulite e fluide, i chara design dei personaggi ben fatti e non riciclati da altre serie. Una nota di merito gli sfondi, che riescono perfettamente a rendere l'atmosfera delle scene, e sono quasi sempre luminosi e pieni di colori. L'ending molto carina lascia dietro di sé una traccia di allegria e malinconia assieme, ma l'opening è in sé un piccolo capolavoro che riesce in meno di un minuto e mezzo ad immergere completamente lo spettatore nell'atmosfera dell'anime.

Un anime imperdibile sia per i fan che per chi non ha mai avuto contatti con l'animazione giapponese: AnoHana è sicuramente un buon modo per avvicinarsi a questo mondo!



1 commento:

  1. Altra tappa del viaggio in compagnia di Daniela Guadagni nel fantastico mondo degli Anime, attraverso una storia di amici, adolescenti, che imparano, forse, troppo presto, cosa significhi crescere.

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