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giovedì 19 luglio 2012

ALBANO: APPROVATE LE LINEE D'INDIRIZZO PER ALBALONGA - La Redazione


Il Consiglio comunale ha votato le linee di indirizzo per Albalonga. Il nuovo assetto ha come priorità la salvaguardia dei servizi e del personale con la ridefinizione del perimetro della società.
Resteranno in gestione le farmacie comunali e i parcheggi, servizi in attivo, su cui verrà costruito un apposito piano di risanamento che possa garantire la copertura dei debiti maturati.

I servizi socio-assistenziali, educativi e culturali (Teatro comunale - servizio uscierato, custodia e supporto logistico dei Musei - servizio di vigilanza, assistenza, pulizia e piccola manutenzione alle scuole infanzia paritaria - asili nido - assistenza domiciliare anziani - ludoteca comunale) confluiranno in una nuova Azienda Speciale, controllata dal Comune, come previsto da apposita normativa. Gli altri servizi (bagni pubblici - pulizia uffici e stabili comunali - supporto alla gestione dei tributi ed entrate patrimoniali - pulizia, riscossione e pedaggio MOAL - servizio di conduzione e manutenzione palazzo di Giustizia) seguiranno invece la strada della gara ad evidenza pubblica.

In questo modo si rispetta la normativa che prevede la divisione tra servizi strumentali (finalizzati alla realizzazione di un’attività a favore dell’ente locale che mantiene la titolarità del servizio e provvede alla remunerazione della prestazione svolta) e servizi pubblici locali (finalizzati alla produzione di beni e attività rivolti a soddisfare bisogni della collettività, e sono infatti remunerati con una tariffa a carico di quest’ultima).

«Queste nuove linee di indirizzo – afferma il sindaco Nicola Marini – riteniamo siano la migliore soluzione per garantire allo stesso tempo la salvaguardia dei servizi comunali e del personale, la continuità aziendale dell’Albalonga e la ristrutturazione del debito maturato con la precedente amministrazione. Inoltre, concetto sicuramente più importante, garantisce il rispetto dell’evoluzione normativa, rispetto sul quale nutro forti dubbi riguardo al passato, e che ha subito ripetute e ravvicinate modifiche, restringendo notevolmente l’autonomia dei Comuni nella gestione delle società partecipate».

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