Due luoghi simboli di Albano restituiti alla città. Due fontane inaugurate anni fa in pompa magna che smisero di funzionare dopo appena un mese e abbandonate poi a se stesse. È la storia della fontana di Piazza Pia e di quella “delle Tartarughe” che in occasione del Natale hanno ripreso a zampillare grazie all’Amministrazione comunale guidata da Nicola Marini e al celere lavoro dell’Assessorato ai Lavori Pubblici coordinato dal vicesindaco Maurizio Sementilli.
Due fontane con due storie diverse: il simbolo di Piazza Pia fu inaugurato nel 2006 in pompa magna dall’ex Sindaco Mattei. Il progetto costò svariate migliaia di euro e si dimostrò da subito disastroso: il motore che pompava l’acqua, infatti, fu istallato all’interno della struttura marmorea della fontana rendendo impossibile qualsiasi forma di manutenzione. «Un progetto scellerato – dichiara Maurizio Sementilli – visto che l’unico modo per riparare i guasti era rompere il marmo, effettuare la manutenzione e poi ricostruire il tutto con costi esorbitanti. Uno spreco senza precedenti». E infatti la fontana smise di funzionare dopo poco tempo e fu abbandonata a se stessa, almeno fino alla Vigilia di Natale quando, alla presenza di tutta la Giunta, questo simbolo di Albano è stato restituito alla città. «All’interno del nostro programma elettorale c’era scritto in modo chiaro che avremmo rivalutato Piazza Pia anche rimettendo in funzione la fontana. Detto fatto dunque» dichiara il Sindaco Nicola Marini all’indomani dell’inaugurazione. Seguendo la linea fortemente voluta dall’Amministrazione di restituire alla città i suoi simboli è stata poi la volta della fontana di Piazzale Gramsci, più comunemente conosciuta come la fontana “delle tartarughe”, inaugurata il pomeriggio dell’antivigilia di Natale. «Stiamo parlando di uno dei biglietti da visita più caratteristici di Albano, uno dei primi che incontra chi entra in città: era mortificante vedere questa fontana abbandonata a se stessa nel degrado assoluto», spiega il Sindaco Marini che aggiunge: «Stiamo restituendo alla città l’identità che aveva smarrito in dieci anni di amministrazione inefficiente e lontana dalla gente. Ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale lo stiamo promettendo e dimostrando nei fatti. Ora sta a tutti noi preservare, custodire e difendere questi simboli dall’inciviltà. Stiamo riprendendoci il futuro e – assicura Marini – siamo solo all’inizio».
Due fontane con due storie diverse: il simbolo di Piazza Pia fu inaugurato nel 2006 in pompa magna dall’ex Sindaco Mattei. Il progetto costò svariate migliaia di euro e si dimostrò da subito disastroso: il motore che pompava l’acqua, infatti, fu istallato all’interno della struttura marmorea della fontana rendendo impossibile qualsiasi forma di manutenzione. «Un progetto scellerato – dichiara Maurizio Sementilli – visto che l’unico modo per riparare i guasti era rompere il marmo, effettuare la manutenzione e poi ricostruire il tutto con costi esorbitanti. Uno spreco senza precedenti». E infatti la fontana smise di funzionare dopo poco tempo e fu abbandonata a se stessa, almeno fino alla Vigilia di Natale quando, alla presenza di tutta la Giunta, questo simbolo di Albano è stato restituito alla città. «All’interno del nostro programma elettorale c’era scritto in modo chiaro che avremmo rivalutato Piazza Pia anche rimettendo in funzione la fontana. Detto fatto dunque» dichiara il Sindaco Nicola Marini all’indomani dell’inaugurazione. Seguendo la linea fortemente voluta dall’Amministrazione di restituire alla città i suoi simboli è stata poi la volta della fontana di Piazzale Gramsci, più comunemente conosciuta come la fontana “delle tartarughe”, inaugurata il pomeriggio dell’antivigilia di Natale. «Stiamo parlando di uno dei biglietti da visita più caratteristici di Albano, uno dei primi che incontra chi entra in città: era mortificante vedere questa fontana abbandonata a se stessa nel degrado assoluto», spiega il Sindaco Marini che aggiunge: «Stiamo restituendo alla città l’identità che aveva smarrito in dieci anni di amministrazione inefficiente e lontana dalla gente. Ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale lo stiamo promettendo e dimostrando nei fatti. Ora sta a tutti noi preservare, custodire e difendere questi simboli dall’inciviltà. Stiamo riprendendoci il futuro e – assicura Marini – siamo solo all’inizio».
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