Si è spento ieri, all'età di 70 anni, Mario Camicia, colui che nell'ultimo trentennio l'immaginario collettivo ha impersonificato il Golf in Italia, l'hanno spiegato bene Aldo Grasso e Massimo De Luca nelle ultime ore, rendendo omaggio a colui che più di tutti ha portato all'attenzione del pubblico televisivo uno sport che mai come in questo momento è in crescita e seguito anche fuori dalla cerchia degli appassionati e praticanti.
Mario non era un giornalista, come amava ricordare sempre, potevano risultare stucchevoli le sue telecronache per il tifo, talvolta esagitato per i suoi preferiti, soprattutto quando erano inquadrati i golfisti di casa nostra. Aveva cominciato a commentare i tornei di golf per Fininvest, il primo network a credere alle potenzialità di uno sport tipicamente angolsassone, l'aveva fatto da appassionato e aveva avvicinato a questo sport tanti non golfisti, ha raccontato i grandi campioni degli ultimi decenni e soprattutto la crescita costante del Golf italiano, con Tele+ prima narrando i successi di Costantino Rocca negli anni novanta e poi nel nuovo millennio su Sky accompagnando l'esposione prima dei fratelli Molinari, poi di Matteo Manassero, infine delle ultime leve Lorenzo Gagli e Andrea Pavan per citarne i due migliori. Non avrà eredi, troppo particolare il personaggio e l'emapatia che creava con pubblico e giocatori, che gli devono molto, lo sostituirà, però degnamente, Silvio Grappassoni, ex golfista negli anni di Rocca, probabilmente la "seconda voce" migliore dello sport televisivo italiano assieme all'ex ciclista e commentatore delle due ruote, Davide Cassani. Già è successo negli ultimi mesi, Camicia dopo aver commentato il Pga Championship, ultimo slam dell'anno che si gioca a cavallo di ferragosto si era sottoposto ad un intervento chirurgico da cui non si era più svegliato entrando in coma, fino alla giornata di ieri. Sarà diverso seguire il Golf senza la voce tipica di Mario Camicia, probabilmente saranno telecronache di migliore qualità, mancherà in parte quella simpatia (Grappassoni si è molto sciolto negli ultimi anni) e quella passione nel descrivere luoghi e gioco negli splendidi campi di gioco di tutto il mondo.
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