Ci sono dei limiti che non si possono travalicare, l'introduzione notturna, da parte del Consiglio Regionale del Lazio, con il parere favorevole della giunta Polverini, dei vitalizi per gli assessori non Consiglieri e gli ex assessori, rappresenta davvero qualcosa di inaccettabile, oltre che inopportuno. Il provvedimento prevede infatti l'istituzione di un vitalizio per gli ex assessori e gli attuali componenti della giunta che non siedono in Consiglio Regionale.
Ulteriori spese in un momento in cui le tasse regionali aumentano e la pressione fiscale complessiva su famiglie ed imprese, a causa della profonda crisi economica e dei conti pubblici, mettono a dura prova i nervi e la pazienza di ogni cittadino. Non ci si venga a giustificare dicendo che "il provvedimento è in linea con le altre Regioni", come sostiene la Governatrice Renata Polverini. In certi momenti la saggezza dovrebbe guidare l'azione di un buon amministratore e sinceramente non vediamo alcun segno di buon senso nel merito e nel metodo con cui si vorrebbe far passare un simile provvedimento. Lungi da noi subire il fascino del qualunquismo o dell'antipolitica, ma ciò non significa che tutto è concesso. La giunta in carica già contiene una certa anomalia, dato che, vede la presenza di tutti assessori non eletti, scelti su indicazione delle varie correnti del Popolo della Libertà del Lazio, dopo la mancata presentazione della lista azzurra a Roma e Provincia, comportando l'esborso da parte delle casse pubbliche di stipendi aggiuntivi. Se infatti gli assessori, come solitamente accadeva, fossero stati scelti tra i consiglieri eletti, non c'era il cumulo di stipendio. Renata Polverini già si è segnalata per numerose cadute di stile in questa sua prima esperienza di governo regionale, tutte tendenti ad un certo disprezzo per il tatto, cosa che ci si dovrebbe aspettare soprattutto da una sensibilità femminile, alla guida di una macchina amministrativa. Non ci riferiamo soltanto a qualche intemperanza in tempo di comizi elettorali come quando la nostra Governatrice finì a male parole durante un comizio in quel di Genzano di Roma. Ma soprattutto alle sue planate in elicottero durante la famigerata "sagra del peperoncino" in Provincia di Rieti, elicottero rigorosamente pagato con i soldi pubblici ovviamente. Errare è umano, perseverare è diabolico, dicevano gli antichi, e mai come in certi casi l'ausilio della saggezza popolare può giungere in soccorso di chi sta perdendo il senso del suo mandato e delle sue azioni. Si può chiedere ad un popolo di fare sacrifici, anche dolorosi, quel popolo capirà, ma se da un lato si spreme il limone e dall'altro chi dovrebbe dare l'esempio si aumenta gli stipendi, ciò ha il sapore della provocazione. Insolentire le persone, esacerbare gli animi, ostentare il potere, è l'ultima cosa da fare in questi periodi, è un consiglio che ci sentiamo di dare ai neofiti del governo della cosa pubblica. Alla Polverini, alla sua maggioranza, alla sua neonata corrente interna al Pdl o al suo neonato partito, come dicono i piu' maliziosi, chiediamo di ritirare il provvedimento che introduce i vitalizi assessorili, di farlo in fretta, onde evitare figuracce ulteriori. Se invece si volesse procedere esibendo la solita muscolare forza dei numeri, approvando la legge a dispetto di tutti, in controtendenza rispetto alla Camera dei Deputati ed al Senato, che i vitalizi hanno abolito, allora la Presidente Polverini non avrebbe altro gesto da compiere che quello delle sue dimissioni.
Con la Presidentessa ne vedremmo delle belle. La Polverini è la coerente chiusura di un cerchio politico fatto di palesata incapacità nell'amministrare, unita ad un'altra altrettanto palesata capacità, l'interesse personale insieme ad una crescente voracità...oserei dire bulimia.
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