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sabato 31 dicembre 2011

ALBANO: RIBELLI ALLA RISCOSSA - di Pasquino Castellano



Gianfranco Fini usò il suo dito indice puntato contro Berlusconi per cambiare il corso della politica Italiana. Nella città degli Orazi e Curiazi “il Ribelle dell’Udc” Massimo Maggi si è avvalso di una più istituzionale alzata di mano per votare contro la sua maggioranza nell’ultima seduta di Consiglio Comunale a Palazzo Savelli. Il gesto di Maggi ha sollevato le ire di una parte del suo partito e della sua maggioranza, ma ha galvanizzato i suoi sostenitori, i quali non hanno mancato di sottolineare il gesto con parole che fanno presagire nuove tempeste nella politica di Albano. I proponimenti bellicosi dei ribelli sono stati vergati a fuoco in un volantino che in questi giorni imperversa sulle pagine di facebook e sui social network.




Se infatti fino all’ultima seduta consiliare Maggi e i suoi avevano ribadito la strategicità della scelta di stare nella coalizione del Sindaco Nicola Marini, confermando a più riprese la ferma intenzione di terminare il mandato laddove i cittadini di Albano lo avevano eletto, da ieri si leggono parole diverse uscire dalle penne dei ribelli: “Siamo la minoranza della maggioranza. Finalmente abbiamo votato contro Marini, non vedevamo l’ora”. Frasi dal significato in equivoco, a tratti persino provocatorio, sul filo tra ironia, sarcasmo e presagio. Non mancano le stilettate al capogruppo del loro partito Luca Andreassi, a loro dire mai digerito nel suo ruolo. Si arriva persino a manifestare la volontà di far cadere la giunta in carica entro Febbraio prossimo, paventando una possibile candidatura in solitaria alle prossime consultazioni, in una riedizione del 2005, quando i ribelli si presentarono fuori dai poli con una loro lista, non riuscendo però ad eleggere alcun rappresentante. Tra le righe tuttavia si può scorgere una linea politica che, paradossalmente potrebbe creare più grattacapi a Marini che la semplice fuoriuscita dalla maggioranza dell’Avv. Maggi. La permanenza in seno al centrosinistra ma con ampia autonomia di voto in aula, svincolati da ogni disciplina di partito o coalizione infatti, potrebbe essere il ruolo politico che i ribelli si vogliono ritagliare. Anche senza l’appoggio di Maggi la maggioranza non vacillerebbe più di tanto ed un soccorso di qualche altro consigliere non farebbe fatica a giungere, tamponando la perdita e riducendo la voce critica ad una più marcata marginalità. Il quesito sarà: “a Maggi e i suoi fino a quanto sarà permesso di tirare la corda? Fino a quando l’Udc non prenderà provvedimenti disciplinari verso la sua eterodossia? Si arriverà ad una espulsione in stile finiano ma in salsa democristiana all’ombra dei colli albani? Andreassi e Sannibale d’altro canto non possono permettere di essere ad ogni pie sospinto smentiti in ogni loro decisione. In questo caso dimostrerebbero la loro incapacità a guidare il partito di Casini ad Albano. L’esperienza politica del duo Sannibale consiglia di attendere una reazione a breve. Certo se ci possiamo permettere, l’assenza del capogruppo nell’ultimo Consiglio, quando erano annunciati venti di guerra proprio dai suoi banchi non ci sembra una mossa molto astuta.

2 commenti:

  1. Il fatto che qualche buontempone, non avendo idee sue, si diverta a fare gazzarra pubblicando manifesti falsi a nome dei Ribelli è normale, anzi lo prendiamo come un complimento, perchè vuol dire che la nostra politica incide e dà fastidio a chi lavora nell'ombra. Ma che Meta e Andrea Titti si prestino a strumentalizzare questi giochini, creando ulteriore confusione, non ha nulla di politico. Massimo Maggi

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  2. Caro Massimo, questo solo perchè bisogna essere coerenti con tutti, o dentro o fuori...... fare azioni a volte anche impopolari, a lungo andare porta sempre dei risultati e le persone poi ti premiano. Non credo che Andrea Titti abbia strumentalizzato, ma con tutto il dovuto rispetto, stai offrendo il tuo fianco a chiunque......
    Claudio Torni Coordinatore MPA Albano

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