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martedì 10 luglio 2012

GENZANO: I PUNTI DI VISTA E LE VEDUTE DI CITTA' - La Redazione

Giovedì 12 luglio, ore 18.00, presso il Palazzo Sforza Cesarini di Genzano di Roma, il Centro internazionale di studi per la storia della città. Fonti d'archivio e patrimonio storico ambientale presenta i volumi “I punti di vista e le vedute di città” (secoli XIII – XX), pubblicati nella terza serie della rivista “Storia dell’urbanistica”. I due volumi raccolgono gli esiti di una ricerca, topografica-tecnica delle scelte iconografiche presenti nelle vedute di città italiane ed europee, sviluppata in diverse sedi universitarie, presentata in una serie di convegni tenuti a Roma tra il 2004 e il 2005 e promossi dal Centro internazionale di studi per la storia della città, dall’Università di Roma “La Sapienza” e dall’Accademia dei Lincei.
La presentazione sarà introdotta dal direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto Ugo Soragni, direttore della rivista “Storia dell’urbanistica” e curatore scientifico dei volumi insieme a Teresa Colletta (Università Federico II di Napoli), Paolo Micalizzi (Università di Roma III) e Antonella Greco (Sapienza Università di Roma). In occasione della presentazione verrà allestita una mostra itinerante, le cui prossime tappe saranno Napoli, Lecce e Cagliari, essendo già stata allestita a Venezia e a Torino, che raccoglie in un unico progetto grafico l’ampia collezione di vedute di città italiane ed europee studiate nei volumi. Secondo un progetto scientifico ideato da Enrico Guidoni, 36 studiosi indagano il tema delle vedute di città nel rapporto tra spazio fisico e raffigurazione astratta, intesa come un “progetto di immagine” delle singole realtà urbane. L’idea, sviluppata a partire dal 2003, rafforza il suo valore simbolico nella società odierna, sempre più dominata dall’immagine; ne è una prova la sessione dedicata a questo tema alla prossima conferenza internazionale della European History of Architecture Network (Bruxelles, 2012). Il filo conduttore della ricerca è l’analisi del rapporto che sussiste tra la scelta del punto di vista e gli aspetti salienti della realtà urbana che la veduta “comunica”. Le analisi si sviluppano in relazione alla topografia del luogo, confrontando il punto di vista della veduta in esame con la cartografia storica della città, anche mettendo in relazione l’impostazione della veduta con i metodi di rilevamento topografico e territoriale in uso in ciascuna epoca. Emergono alcune scelte topografiche che accomunano le vedute dei diversi periodi: 
- le raffigurazioni medievali rendono ovvio l’addensamento dei tessuti urbani all’interno delle mura della città in contrapposizione con l’aperta campagna;
- nei secoli XVI–XVII le vedute accentuano l’organismo difensivo rinnovato e le torri campanarie quali punti di osservazione strategici;
- l’interesse enciclopedico e documentale è un nuovo filone nelle vedute settecentesche, che illustrano in rilievi realistici l’antico, le devastazioni dei terremoti ecc.;
durante l’Ottocento e il Novecento, con la rivoluzione delle realtà urbane e dei sistemi di locomozione, con la diversità dei linguaggi artistici, la percezione della città e gli schematismi grafici delle vedute si distaccano progressivamente dalle impostazioni tradizionali per arrivare a degli sviluppi del tutto peculiari.

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