Riceviamo e pubblichiamo dall'Ufficio Stampa del Comune di Marino la Relazione dell'Assessore al Bilancio del Comune di Marino Marco Ottaviani in merito al Bilancio di Previsione 2012 discusso nella seduta di ieri del Consiglio Comunale. Il documento è stato presentato ieri dallo stesso Ottaviani all'Assise e ai cittadini presenti in Aula:
"Signor Presidente, Egregi Consiglieri,
questo del 2012 è il secondo bilancio di previsione che questa Amministrazione si appresta ad approvare (anche se dal punto di vista prettamente politico-amministrativo sarebbe più corretto parlare di settimo periodo): infatti questo Bilancio risulta coerente con le linee programmatiche di indirizzo di questa coalizione che è stata eletta dai cittadini a governare la nostra Città e ne segue gli indirizzi già tracciati da quelli redatti sin dall’anno 2006.
Io vorrei iniziare sottolineando il quadro, estremamente critico dell’Economia nazionale, nel quale ci muoviamo. La crisi economica, scoppiata negli Stati Uniti circa quattro anni fa, ha messo in fortissima difficoltà le economie industrializzate europee facendo emergere forti differenze nella crescita delle economie dei Paesi centrali rispetto a quelle che il premio Nobel Krugman ha definito i Mezzogiorni d’Europa ( tra cui c’è anche il nostro Paese). Questa crisi ha acuito i mali di una macroeconomia, quella europea, che dai primi anni novanta (da quando è stato siglato il Trattato di Maastricht per intenderci) non ha fatto altro che ampliare in progressione esponenziale e continua i differenziali di crescita dei singoli Paesi: c’è una corrente teorico-culturale, che nel tempo sta ingrossando sempre di più le proprie fila, che critica fortemente il disegno dell’Unione Monetaria Europea e le Istituzioni ad essa facenti capo: a partire da quella BCE alla quale viene addebitata la responsabilità maggiore sulla mancata capacità di crescita dell’economia europea e agli squilibri crescenti che ne derivano e che, forse, sono il male maggiore in seno al Vecchio Continente. Una politica, quella europea, che persegue in, via prioritaria, la contrazione del Debito Pubblico e il principio del Pareggio di Bilancio: si tratta di linee fondamentali di Politiche Economiche che stanno subendo critiche ai vari livelli e piani ormai in maniera abbastanza diffusa: ricordo una lettera del giugno 2010, firmata dai massimi accademici italiani in materia, e pubblicata sul “Sole 24 Ore” che denunciava tutti i limiti di queste politiche, politiche che avrebbero - e nei fatti hanno - determinato difficoltà crescenti soprattutto in quei Paesi periferici che abbiamo menzionato all’inizio di questa relazione: è opinione diffusa che non sia una coincidenza che le principali Manovre di Salvataggio interessino proprio Paesi come il Portogallo, l’Irlanda, la Grecia e da ultima la Spagna. Nel nostro Paese, il governo si sta rendendo protagonista di una politica, del tutto in linea con questo approccio restrittivo, e fortemente improntata ad una linea di austerità nel tentativo di abbattere il rapporto Debito Pubblico e PIL e puntare al pareggio di bilancio nel 2013. Ne è seguita una politica di forti tagli della spesa pubblica e di forti incrementi della pressione fiscale. Tuttavia, ad oggi, le previsioni di crescita dell’economia italiana, stimate dal FMI e dalla Commissione Europea, mostrano impietosamente un acuirsi della depressione: questa è la politica che sta portando avanti il professor Monti e che, per il momento, non determina effetti positivi sulla nostra economia. Una economia che registra uno stop grave: nel primo trimestre 2012 il PIL è calato dello 0,8%, si tratta di una calo dell’1,4 rispetto allo stesso periodo del 2011 ed è il peggior risultato dal 2009 ad oggi. Tra le principali manovre di risanamento, poste in essere dal governo vi è la c.d. “Salva Italia”, nel quale si sono evidenziati, tra gli altri, i forti tagli agli Enti Locali nonostante il fatto che il comparto comunale sia l’unico comparto che ha fatto registrare un miglioramento dei suoi saldi: dal 2005 ad oggi è migliorato di 2,6 miliardi di euro mentre quello della P.A. in generale è peggiorato di 20 miliardi di euro! Qualsiasi analista definirebbe il comparto comunale come l’unico che abbia ridotto drasticamente la propria spesa e quindi meritorio di provvedimenti premianti e invece accade il contrario: la c.d. Manovra Salva Italia punta a far cassa proprio sugli Enti Locali. Le azioni a carico dei Comuni si muovono, quindi, in questo scenario di forti tagli della spesa, di forti aumenti della pressione fiscale e sono azioni – ripeto – che non stanno dando risultati positivi. Ed è in questo scenario globale che la nostra manovra si è dovuta ritagliare il suo spazio. Una manovra che è stata incentrata su delle linee prioritarie che hanno richiesto una forte programmazione ma i cui risultati sono base fondamentale di lavoro per il bilancio di quest’anno e degli anni seguenti: operare una revisione della spesa e mantenere invariato il livello di spesa sociale; revisionare e rimodulare l’entrata ordinaria; ridurre l’indebitamento; garantire un buon livello di investimenti aggregati; rendere disponibili le entrate da dismissione, accelerare la riscossione e, con le dismissioni, migliorare il saldo di liquidità dell’ente. Un Bilancio che, analizzando le principali voci pareggia ad € 60.866.582,41.
Io vorrei iniziare sottolineando il quadro, estremamente critico dell’Economia nazionale, nel quale ci muoviamo. La crisi economica, scoppiata negli Stati Uniti circa quattro anni fa, ha messo in fortissima difficoltà le economie industrializzate europee facendo emergere forti differenze nella crescita delle economie dei Paesi centrali rispetto a quelle che il premio Nobel Krugman ha definito i Mezzogiorni d’Europa ( tra cui c’è anche il nostro Paese). Questa crisi ha acuito i mali di una macroeconomia, quella europea, che dai primi anni novanta (da quando è stato siglato il Trattato di Maastricht per intenderci) non ha fatto altro che ampliare in progressione esponenziale e continua i differenziali di crescita dei singoli Paesi: c’è una corrente teorico-culturale, che nel tempo sta ingrossando sempre di più le proprie fila, che critica fortemente il disegno dell’Unione Monetaria Europea e le Istituzioni ad essa facenti capo: a partire da quella BCE alla quale viene addebitata la responsabilità maggiore sulla mancata capacità di crescita dell’economia europea e agli squilibri crescenti che ne derivano e che, forse, sono il male maggiore in seno al Vecchio Continente. Una politica, quella europea, che persegue in, via prioritaria, la contrazione del Debito Pubblico e il principio del Pareggio di Bilancio: si tratta di linee fondamentali di Politiche Economiche che stanno subendo critiche ai vari livelli e piani ormai in maniera abbastanza diffusa: ricordo una lettera del giugno 2010, firmata dai massimi accademici italiani in materia, e pubblicata sul “Sole 24 Ore” che denunciava tutti i limiti di queste politiche, politiche che avrebbero - e nei fatti hanno - determinato difficoltà crescenti soprattutto in quei Paesi periferici che abbiamo menzionato all’inizio di questa relazione: è opinione diffusa che non sia una coincidenza che le principali Manovre di Salvataggio interessino proprio Paesi come il Portogallo, l’Irlanda, la Grecia e da ultima la Spagna. Nel nostro Paese, il governo si sta rendendo protagonista di una politica, del tutto in linea con questo approccio restrittivo, e fortemente improntata ad una linea di austerità nel tentativo di abbattere il rapporto Debito Pubblico e PIL e puntare al pareggio di bilancio nel 2013. Ne è seguita una politica di forti tagli della spesa pubblica e di forti incrementi della pressione fiscale. Tuttavia, ad oggi, le previsioni di crescita dell’economia italiana, stimate dal FMI e dalla Commissione Europea, mostrano impietosamente un acuirsi della depressione: questa è la politica che sta portando avanti il professor Monti e che, per il momento, non determina effetti positivi sulla nostra economia. Una economia che registra uno stop grave: nel primo trimestre 2012 il PIL è calato dello 0,8%, si tratta di una calo dell’1,4 rispetto allo stesso periodo del 2011 ed è il peggior risultato dal 2009 ad oggi. Tra le principali manovre di risanamento, poste in essere dal governo vi è la c.d. “Salva Italia”, nel quale si sono evidenziati, tra gli altri, i forti tagli agli Enti Locali nonostante il fatto che il comparto comunale sia l’unico comparto che ha fatto registrare un miglioramento dei suoi saldi: dal 2005 ad oggi è migliorato di 2,6 miliardi di euro mentre quello della P.A. in generale è peggiorato di 20 miliardi di euro! Qualsiasi analista definirebbe il comparto comunale come l’unico che abbia ridotto drasticamente la propria spesa e quindi meritorio di provvedimenti premianti e invece accade il contrario: la c.d. Manovra Salva Italia punta a far cassa proprio sugli Enti Locali. Le azioni a carico dei Comuni si muovono, quindi, in questo scenario di forti tagli della spesa, di forti aumenti della pressione fiscale e sono azioni – ripeto – che non stanno dando risultati positivi. Ed è in questo scenario globale che la nostra manovra si è dovuta ritagliare il suo spazio. Una manovra che è stata incentrata su delle linee prioritarie che hanno richiesto una forte programmazione ma i cui risultati sono base fondamentale di lavoro per il bilancio di quest’anno e degli anni seguenti: operare una revisione della spesa e mantenere invariato il livello di spesa sociale; revisionare e rimodulare l’entrata ordinaria; ridurre l’indebitamento; garantire un buon livello di investimenti aggregati; rendere disponibili le entrate da dismissione, accelerare la riscossione e, con le dismissioni, migliorare il saldo di liquidità dell’ente. Un Bilancio che, analizzando le principali voci pareggia ad € 60.866.582,41.
Le entrate tributarie ammontano a € 24.472.721,00 e nel particolare:
I.C.I. 570.000,00
I.MU.P. 12.394.721,00
Imposta comunale sulla pubblicità 56.000,00
Add.le comunale ENEL 0,00
Add.le I.R.P.E.F. 3.620.000,00
Compartecipazione I.R.P.E.F. 0,00
Compartecipazione I.V.A. 0,00
T.O.S.A.P. 200.000,00
TARSU 7.614.000,00
Diritti Pubbliche Affissioni 18.000,00
Le entrate da trasferimenti ammontano a € 7.606.570,22 e nel particolare:
Correnti dello Stato a carattere generale 1.279.918,61
Correnti dello Stato finalizzati 202.919,99
Contributi e trasferimenti correnti della Regione 6.013.347,62
Contributi e trasferimenti da organi Comunitari 6.000,00
Contributi da altri Enti settore pubblico 104.384,00
Le entrate extratributarie (canoni, concessioni, interessi e fitti attivi, sanzioni amministrative) ammontano a € 2.154.910,00.
Le entrate derivanti da alienazioni, da trasferimenti di capitale e da riscossione di crediti ammonta a € 14.483.037,32 e nel particolare:
Alienazione beni immobili e altri diritti 6.031.591,32
Concessione di beni demaniali 330.000,00
Alienazione di beni diversi 5.000,00
Trasferimenti ordinari dallo Stato 0,00
Trasferimenti straordinari dallo Stato 0,00
Trasferimenti di capitale dalla Regione 4.619.085,00
Trasferimenti di capitale da altri Enti 197.361,00
Proventi concessioni edilizie e sanzioni 3.300.000,00
Per quanto riguarda la spesa corrente, ammontante ad euro 32.702.245,32 abbiamo le singole funzioni:
funzione 1: amministrazione generale 8.243.006,76
funzione 3: sicurezza pubblica 1.179.750,00
funzione 4: istruzione 2.238.878,13
funzione 5: cultura 615.970,65
funzione 6: sport e tempo libero 174.208,63
funzione 7: turismo 4.000,00
funzione 8: viabilità, t.p.l. e illuminazione pubblica 2.682.907,53
funzione 9: ambiente e territorio 8.582.231,48
funzione 10: settore sociale 4.015.602,08
funzione 11: sviluppo economico 4.965.690,06
Per quanto concerne la spesa in conto capitale, il bilancio prevede 14.781.537,53 euro di investimenti.
Per quanto riguarda le singole funzioni abbiamo:
funzione 1: amministrazione generale 2.588.771,71
funzione 3: sicurezza pubblica 93.500,00
funzione 4: istruzione 1.151.765,00
funzione 5: cultura 420.000,00
funzione 6: sport 379.500,00
funzione 8: viabilità e illuminazione pubblica 3.192.860,00
funzione 9: ambiente e territorio 5.166.490,82
funzione 10: settore sociale 1.483.650,00
funzione 11: sviluppo economico 305.000,00
Andando a chiudere questa relazione non mi risulta facile trarre conclusioni su una proposta di bilancio che, benché equilibrata, chiede sacrifici ai cittadini e alle imprese, in un momento duro per tutti, consapevole che gli stessi non produrranno sempre nuovi servizi a loro diretti, ma in buona parte andranno a dare un contributo allo Stato. L’auspicio è che servano effettivamente alla riconquista di un equilibrio economico e finanziario in grado di riversare al più presto effetti positivi su tutta la collettività. Il Paese ha bisogno di ripartire, con un rapporto di fiducia con i cittadini ricostruito grazie ad un progetto di sviluppo credibile e sostenibile. Anche Marino ha bisogno di continuare con vigore e rigore la strada intrapresa, non solo per continuare a garantire i servizi ai cittadini ma anche per portare a compimento un disegno di Città così come, coloro che sono stati eletti in questo Consiglio, lo hanno proposto ai propri cittadini. È certamente una fase importante quella che stiamo vivendo, di grandi difficoltà e di trasformazioni: diventa allora fondamentale la coesione fra tutti per imboccare strade in grado di condurci ad un più tranquillo futuro. Noi tutti siamo chiamati, con i nostri comportamenti ai vari livelli e competenze, a dimostrare che solo con azioni serie, responsabili e innovative possiamo uscire da questa, per molti aspetti, tragica situazione. Ove questo non accada, ove si privilegi il tanto peggio tanto meglio, il muro contro muro, il dialogo fra sordi, o peggio ancora il dialogo tra chi non sa quello che dice e quello che non capisce cosa sta ascoltando, non ne uscirà sconfitta la cittadinanza ma solo chi ha voluto o saputo intraprendere solo la strada dei bivi continui e dei distinguo ad ogni costo. Ognuno di noi è convinto che giocherà un ruolo da protagonista sulle iniziative meritorie e lodevoli che si presenteranno per il bene di tutta la cittadinanza ma solo quella classe dirigente che saprà individuare e dare corpo a soluzioni, potrà raccogliere e far fronte a quelle sfide che fan tremare i polsi. Sfide che questa amministrazione affronta come al solito contando anche su una squadra di tecnici eccellenti, disponibili, preparati e rigorosi, sulla quale possiamo fare sicuro affidamento, a cui credo debba andare non solo il mio ma il ringraziamento di tutti."
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