I Leader europei hanno raggiunto, giovedì, dopo l’ennesimo vertice organizzato per trovare soluzioni condivise per salvare l’Euro e l’Unione europea, una importantissima intesa. Si è raggiunto l’accordo su un piano per l’unione politica ed economica, sul brevetto europeo e sulle misure di emergenza per l’unione bancaria e per tenere sotto controllo gli spread.
I titoli di stato dei paesi virtuosi che si trovano in difficoltà potranno essere acquistati ricorrendo al fondo salva-stati, i Leader affideranno alla Banca Centrale Europea il ruolo di supervisione bancaria, gli istituti di credito potranno così rifinanziarsi direttamente senza pesare sul bilancio degli Stati, ed infine una road map per l’unione politica ed economica dovrà essere stilata entro ottobre. I cittadini europei hanno atteso con ansia notizie dal vertice. Quella di giovedì era infatti l’ultima chiamata per salvare l’euro e la comunità, se il vertice fosse fallito l’Europa sarebbe tornata ad essere divisa, in un mondo sempre più globalizzato e che è attraversato da una grave crisi economica. Se i Leader del continente continueranno a percorrere il cammino intrapreso giovedì la Comunità avrà buone possibilità di uscire dalla crisi. Ripartirà inoltre il processo di unificazione, processo che fino ad ora, e speriamo sia così anche in futuro, si è, in alcuni momenti, fermato ma mai ha fatto passi indietro. E’ anche per questo motivo che i vertici europei hanno raggiunto finalmente un accordo per salvare l’euro, si sta cercando di convincere i paesi dell’eurozona a non ritornare alle vecchie valute. All’interno dell’Unione europea regna, da più di 50 anni, tra i Paesi che hanno aderito alla Comunità, la pace. Il processo di integrazione europeo iniziò con la cosiddetta Dichiarazione Schuman. Si tratta del discorso che l’allora Ministro degli Esteri del governo francese Robert Schuman tenne a Parigi e che è considerato il primo discorso ufficiale in cui compare il concetto di Europa intesa come unione monetaria e, in prospettiva, politica. Schuman, con questo discorso, prospettava il superamento della rivalità tra Francia e Germania. Il contrasto tra questi due paesi europei era legato anche alla produzione di carbone e acciaio. Veniva proposta, nella dichiarazione, la creazione di un’Alta Autorità per la messa in comune ed il controllo delle riserve europee di tali materie. Grazie al concatenarsi degli interessi degli Stati Uniti d’America e della Francia questa proposta fu accolta. Gli Usa erano favorevoli ad una ripresa economica della Repubblica Federale di Germania, lo stato centroeuropeo avrebbe arginato le mire espansionistiche dell’Unione Sovietica, e la Francia, nonostante fosse un po’ timorosa verso la ripresa economica della Germania, accettò che l’acciaio tedesco diventasse l’acciaio europeo poiché desiderava diventare l’alleato privilegiato degli Usa in Europa.. Venne quindi creata, il 18 aprile 1951, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Questa comunità fu l’istituzione che precorse la strada del Trattato di Roma, trattato con il quale, il 1° gennaio 1958 venne fondata la Comunità economica europea, istituzione che è stata il “Primo pilastro” dell’attuale organizzazione comunitaria. L’Unione europea venne costituita il 7 febbraio 1992 con il Trattato di Maastricht. Il processo di integrazione continentale ha portato alla realizzazione del parlamento europeo, unica assemblea elettiva del mondo in cui si riuniscono deputati di 27 nazionalità differenti, e all’euro, unica valuta del mondo ad essere condivisa da 17 Nazioni differenti. La Comunità, infine, ha portato la pace. Solo le persone più anziane, negli Stati che hanno fondato la Comunità economica europea, hanno vissuto in periodo di guerra. La pace è, già da sola, un’ottima ragione per sostenere con forza l’Unione Europea.
I titoli di stato dei paesi virtuosi che si trovano in difficoltà potranno essere acquistati ricorrendo al fondo salva-stati, i Leader affideranno alla Banca Centrale Europea il ruolo di supervisione bancaria, gli istituti di credito potranno così rifinanziarsi direttamente senza pesare sul bilancio degli Stati, ed infine una road map per l’unione politica ed economica dovrà essere stilata entro ottobre. I cittadini europei hanno atteso con ansia notizie dal vertice. Quella di giovedì era infatti l’ultima chiamata per salvare l’euro e la comunità, se il vertice fosse fallito l’Europa sarebbe tornata ad essere divisa, in un mondo sempre più globalizzato e che è attraversato da una grave crisi economica. Se i Leader del continente continueranno a percorrere il cammino intrapreso giovedì la Comunità avrà buone possibilità di uscire dalla crisi. Ripartirà inoltre il processo di unificazione, processo che fino ad ora, e speriamo sia così anche in futuro, si è, in alcuni momenti, fermato ma mai ha fatto passi indietro. E’ anche per questo motivo che i vertici europei hanno raggiunto finalmente un accordo per salvare l’euro, si sta cercando di convincere i paesi dell’eurozona a non ritornare alle vecchie valute. All’interno dell’Unione europea regna, da più di 50 anni, tra i Paesi che hanno aderito alla Comunità, la pace. Il processo di integrazione europeo iniziò con la cosiddetta Dichiarazione Schuman. Si tratta del discorso che l’allora Ministro degli Esteri del governo francese Robert Schuman tenne a Parigi e che è considerato il primo discorso ufficiale in cui compare il concetto di Europa intesa come unione monetaria e, in prospettiva, politica. Schuman, con questo discorso, prospettava il superamento della rivalità tra Francia e Germania. Il contrasto tra questi due paesi europei era legato anche alla produzione di carbone e acciaio. Veniva proposta, nella dichiarazione, la creazione di un’Alta Autorità per la messa in comune ed il controllo delle riserve europee di tali materie. Grazie al concatenarsi degli interessi degli Stati Uniti d’America e della Francia questa proposta fu accolta. Gli Usa erano favorevoli ad una ripresa economica della Repubblica Federale di Germania, lo stato centroeuropeo avrebbe arginato le mire espansionistiche dell’Unione Sovietica, e la Francia, nonostante fosse un po’ timorosa verso la ripresa economica della Germania, accettò che l’acciaio tedesco diventasse l’acciaio europeo poiché desiderava diventare l’alleato privilegiato degli Usa in Europa.. Venne quindi creata, il 18 aprile 1951, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Questa comunità fu l’istituzione che precorse la strada del Trattato di Roma, trattato con il quale, il 1° gennaio 1958 venne fondata la Comunità economica europea, istituzione che è stata il “Primo pilastro” dell’attuale organizzazione comunitaria. L’Unione europea venne costituita il 7 febbraio 1992 con il Trattato di Maastricht. Il processo di integrazione continentale ha portato alla realizzazione del parlamento europeo, unica assemblea elettiva del mondo in cui si riuniscono deputati di 27 nazionalità differenti, e all’euro, unica valuta del mondo ad essere condivisa da 17 Nazioni differenti. La Comunità, infine, ha portato la pace. Solo le persone più anziane, negli Stati che hanno fondato la Comunità economica europea, hanno vissuto in periodo di guerra. La pace è, già da sola, un’ottima ragione per sostenere con forza l’Unione Europea.
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