Stop ai furti in bolletta. Stop allo scippo del voto di 27 milioni di italiani. Sabato 31 marzo in tutte le piazze dei Castelli Romani al via la campagna di obbedienza civile – il mio voto va rispettato con banchetti per la raccolta dei reclami contro il gestore Acea. I cittadini sono invitati a portare le ultime bollette. Per conoscere gli appuntamenti del proprio comune visitare
http:// acquabenecomunecastelliromani. com/. I comitati acqua bene comune dei Castelli Romani sostengono la campagna di obbedienza civile, ovvero di autoriduzione delle bollette idriche, partita in tutta Italia per dare concreta attuazione all'eliminazione decisa dai referendum della c.d. “Remunerazione del capitale”, una delle componenti utilizzate per il calcolo del “Ricavo garantito del gestore”.
Tale cifra è pari al 7% del capitale investito più gli investimenti previsti nell’anno solare di riferimento. Nel caso dell’Ato 2, secondo i calcoli basati sull’ultima revisione del piano tariffario, la “remunerazione “ incide per circa il 18% sulla bolletta inviata da Acea Ato 2 Spa alle famiglie. Una somma che ora i cittadini non devono più pagare ma che Acea ancora pretende in barba all’esito del referendum. La campagna di “obbedienza civile” consiste nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale con il decreto di proclamazione del risultato elettorale, “tagliate” della parte di remunerazione abrogata dal referendum. E’ stata chiamata di “obbedienza civile” perché non si tratta di “disubbidire” ad una legge ingiusta, ma di “obbedire” alle leggi in vigore, così come modificate dagli esiti referendari. Lo scopo principale della campagna di “obbedienza civile” è ovvio: ottenere l’applicazione del risultato che è inequivocabilmente scaturito dai referendum. Ricordiamoci che dalla privatizzazione ad oggi Acea Ato2 ha già guadagnato circa 500 milioni di euro. Soldi andati al gestore che erano (e sono) invece fondamentali per modernizzare le reti idriche della Provincia. Dal 21 luglio ad oggi sono passati oltre 8 mesi ma Acea Ato2 continua ad ignorare la volontà popolare. Per questo nei giorni passati i Comitati acqua bene comune dei Castelli Romani hanno inviato una lettera di diffida a Nicola Zingaretti in qualità di Presidente dell’Autorità d’Ambito dell’Ato 2chiedendo che convochi quanto prima e, in ogni caso entro e non oltre il 15 aprile 2012, la Conferenza dei Sindaci dell’Ato2. Nella lettera - che equivale ad una messa in mora - si richiede anche, che all’ordine del giorno della prossima Conferenza dei Sindaci, venga posta la delibera sulla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato alla luce del risultato referendario. Ma anche che venga deliberata la restituzione di quella parte della remunerazione del capitale investito già fatturata e riscossa da Acea Ato 2 a partire dal 21 luglio 2012. Con la mobilitazione attiva di centinaia di cittadini ci proponiamo di attivare una forma diretta di democrazia dal basso, auto-organizzata, consapevole e indisponibile a piegare la testa ai diktat dei poteri forti di turno.
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