Prosegue a ritmi serrati il lavoro di informazione e coinvolgimento dei cittadini sui temi della riqualificazione di Nemi da parte di "Partecipazione Democratica". Il 19 aprile si è tenuto un'incontro presso il Ristorante “La Pergola" durante il quale sono emerse proposte e soluzioni chiare e concrete su come recuperare e valorizzare le bellezze naturalistiche e culturali di Nemi.
Non solo parole, ma contributi tecnico-scientifici presentati dal prof. Franco Medici dell'Università di Roma "La Sapienza" che ha evidenziato come gli elementi da tenere sotto controllo per le frane e anche per evitare l'abbassamento di falda riguardino, fondamentalemente, l'urbanizzazione, le pendenze del terreno e la geologia della zona. Monitorando questi parametri sarà possibile effettuare gli interventi prioritari e migliorativi auspicati per la riapertura della strada del Lago. Questo modello di intervento è stato avallato anche dai rappresentanti delle istituzioni presenti al tavolo dell'incontro, il consigliere regionale Carlo Ponzo e l'assessore provinciale alla viabilità Marco Vincenzi che, oltre a sostenere la candidatura di Stefania Osmari ritenendola :”Necessaria per un sano cambiamento a Nemi”, ha evidenziato un aspetto che non può essere sottaciuto:” Le frane non sono mai il risultato di variabili imprevedibili, ma di una cattiva gestione del territorio”. Proprio Stefania Osmari, in apertura, aveva battuto molto su questo punto. “Non è pensabile che la strada per arrivare al meraviglioso Lago sia interrotta da così tanti anni senza nessun intervento e che l'unica via di accesso si trovi in altro comune”, aggiungendo:” Il Lago per le bellezze naturali, il museo delle navi, il Tempio di Diana, il Castello e il Centro storico sono i valori da tutelare per un turismo a Nemi che duri tutto l'anno. Dobbiamo migliorarne la fruibilità e l'impegno preso dalla Provincia ci dà ulteriore motivazione per il rilancio della città”. Presente anche la dirigente della Federazione della Sinistra provinciale, Marta Bevilacqua, che, in linea con i principi e il programma della Osmari, ha sottolineato la necessità di un fronte compatto per il ripristino dei diritti collettivi sui beni comuni, riferendosi in particolare all'inceneritore e alla gestione pubblica dell'acqua.
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