Amarissimo risveglio per tutti gli appassionati del Motomondiale: nel Gran Premio della Malesia, a causa di un terribile incidente in pista, durante il secondo giro della classe Moto GP, perde la vita Marco Simoncelli, ventiquattrenne promessa del motociclismo Italiano e mondiale. Sul circuito malese, la sua Honda perde improvvisamente aderenza e disarciona il centauro romagnolo, trascinandolo stranamente verso il punto di corda della traiettoria, proprio nell'istante in cui sopraggiungevano Edwards e Valentino Rossi, il secondo riesce a schivarlo mentre il pilota texano non può fare altro che centrarlo.
L'impatto sfuggito in diretta alle telecamere appare subito gravissimo, Simoncelli è colpito all'altezza della schiena e del collo, tanto violentemente da fargli sfilare il casco dalla testa. I soccorsi immediati tentano per quaranta minuti di rianimarlo ma non c'è piu' nulla da fare se non constatarne il decesso. Lo sport piange un'altra vittima, un ragazzo scanzonato che ha fatto sempre della sua simpatia un vezzo e della sua spontaneità un segno distintivo. Sempre coriaceo in pista, a volte ai limiti della sfrontatezza, già iridato della classe 250, si stava imponendo al grande pubblico per la sua crescita in pista ed in personalità. Un giocherellone scapigliato che anche a chi non suscitava immediata simpatia, non poteva restare inosservato, un ragazzo semplice che dalla riviera romagnola ce l'aveva fatta, era riuscito a fare il salto, portando con se il sapore del suo mare e della sua terra. La notizia di stamattina, quella frustata sul collo di Marco è stata una frustata per tutti gli appassionati e per tutti noi. A poco serve la retorica, ne i migliori coccodrilli riusciranno a lenire un dolore, comune a tutti i suoi fans ed a tutti gli amanti della vita e della libertà. Non ci resta che salutarlo, consigliandogli di non dire troppe parolacce lassu', come gli accadeva a volte al microfono nei dopogara. Ciao Sic.
SENZA PAROLE.. POVERO
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