Ennesima operazione conclusa dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma per contrastare il preoccupante fenomeno del furto di rame. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato 3 nomadi di 28, 34 e 47 anni in possesso di 10 quintali di rame asportato dalle linee ferroviarie. E’ accaduto in Via di Torre Spaccata quando, ieri pomeriggio, i Carabinieri hanno intimato l’alt ad un furgone cassonato con i tre a bordo. Il conducente del mezzo pesante, invece di fermarsi ha proseguito la marcia ad alta velocità tentando di far perdere le tracce.
Ne è così nato un inseguimento per circa un chilometro, terminato in una strada sterrata e senza uscita. A quel punto i tre nomadi hanno abbandonato il veicolo ed hanno proseguito la fuga a piedi nelle campagne circostanti ma, dopo un estenuante inseguimento a piedi, i militari sono riusciti a bloccarli e ad ammanettarli. Nel cassone i Carabinieri hanno rinvenuto l’ingente quantitativo di rame, occultato da un telo, e lo hanno sequestrato. Gli arrestati, accusati di ricettazione in concorso, sono stati tradotti presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso le indagini per scoprire il luogo da cui sono state trafugate le “trecce ferroviarie” nonché per risalire alla filiera criminale. Questa è costituita dalla manovalanza dedita ai furti, dai ricliclatori per il trattamento del materiale rottamato e dagli esportatori del cosiddetto “oro rosso”.
Ne è così nato un inseguimento per circa un chilometro, terminato in una strada sterrata e senza uscita. A quel punto i tre nomadi hanno abbandonato il veicolo ed hanno proseguito la fuga a piedi nelle campagne circostanti ma, dopo un estenuante inseguimento a piedi, i militari sono riusciti a bloccarli e ad ammanettarli. Nel cassone i Carabinieri hanno rinvenuto l’ingente quantitativo di rame, occultato da un telo, e lo hanno sequestrato. Gli arrestati, accusati di ricettazione in concorso, sono stati tradotti presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso le indagini per scoprire il luogo da cui sono state trafugate le “trecce ferroviarie” nonché per risalire alla filiera criminale. Questa è costituita dalla manovalanza dedita ai furti, dai ricliclatori per il trattamento del materiale rottamato e dagli esportatori del cosiddetto “oro rosso”.
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