Resta alta l’attenzione del Corpo forestale dello Stato su tutte le zone montane ad alto rischio valanghe. Il pericolo valanghe resta MARCATO in Friuli Venezia Giulia, in particolare su Alpi e Prealpi Carniche Occidentali e Giulie, mentre si attesta a MODERATO su Alpi e Prealpi Carniche Orientali e Prealpi Giulie. Tenuto conto della scarsa resistenza del vecchio manto nevoso costituito da strati a debole coesione, il distacco di valanghe sarà spontaneo o provocato con debole sovraccarico.
Il pericolo valanghe resta MARCATO in Veneto, dove punti di maggior pericolo sono rappresentati da pendii ripidi e canaloni, dove sono possibili distacchi spontanei o provocati con debole sovraccarico. Le attività sci alpinistiche ed escursionistiche sono limitate, e si sconsiglia l’attraversamento di pendii ripidi durante le ore più calde della giornata. In Trentino Alto Adige il pericolo valanghe è MARCATO in particolare nelle zone di confine. Su tutto il territorio vi è una distribuzione irregolare del manto nevoso e gli strati di neve fresca non hanno legato con quelli preesistenti, pertanto il distacco è possibile già con debole sovraccarico. Con il rialzo diurno delle temperature e l’irraggiamento solare, il manto nevoso subisce un temporaneo indebolimento e sarà possibile una ripresa dell’attività valanghiva spontanea. In Piemonte il pericolo valanghe resta MARCATO. Le temperature negative della notte e la scarsa coesione del manto nevoso, nonché l’irraggiamento solare diretto, determinano un aumento generale del rischio di distacchi spontanei o provocati con debole sovraccarico, specialmente alle quote superiori ai 1.800 metri. Si consiglia di evitare pendii ripidi e canaloni in particolare nelle ore più calde della giornata. Su tutto il settore dell’Appennino umbro – marchigiano il pericolo valanghe resta MARCATO. Con il perdurare delle precipitazioni nevose di debole intensità il manto nevoso presenta una debole coesione specie alle quote medio – basse e lungo i pendii, dove sono possibili valanghe di fondo provocate con debole sovraccarico. La tendenza del pericolo è in aumento e le attività escursionistiche e sci alpinistiche sono fortemente limitate. In Abruzzo e in Molise, a causa delle ulteriori precipitazioni nevose di debole intensità, gli strati risultano tuttora debolmente consolidati, pertanto il pericolo valanghe si attesta a MARCATO. Lungo pendii ripidi e canaloni il distacco può avvenire spontaneamente o essere provocato con debole sovraccarico. Il pericolo valanghe si attesta a MODERATO ed il distacco sarà possibile con forte sovraccarico in Valle d’Aosta, in Lombardia, sull’Appennino Settentrionale Tirrenico, in Emilia Romagna, sull’Appennino Calabro- Lucano e in Sicilia. Grazie al Meteomont, un servizio garantito dal Corpo forestale dello Stato e dal Comando delle Truppe Alpine, con la collaborazione del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, gli abitanti della montagna, gli sciatori e i turisti, possono conoscere nel dettaglio le condizioni del manto nevoso e decidere se esistono o meno le condizioni di sicurezza per un’escursione. I comandi stazione del Corpo forestale dello Stato sono impegnati proprio in queste ore nel rilevamento delle condizioni del tempo, dell’altezza della neve, dello stato della viabilità locale e negli interventi necessari per ripristinare la circolazione resa difficoltosa. Si può conoscere così l'evoluzione temporale e spaziale della perturbazione a carattere nevoso, della neve al suolo, delle difficoltà sulla circolazione stradale attraverso la pubblicazione costante dei dati elaborati e trasmessi in tempo reale sul sito www.meteomont.org, alla sezione “nevicate in atto”. In particolare sono state segnalate lievi difficoltà sulla viabilità stradale per presenza neve in diversi Comuni dell’ Abruzzo e del Molise. Si consiglia a tutti di consultare quotidianamente i bollettini meteonivologici pubblicati sul sito www.meteomont.org o chiamare al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato.
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