Ancora Betti, ma non solo. Il 20enne perugino, vincitore nella passata stagione agonistica del campionato del mondo, del titolo europeo e di quello italiano (oltre che della Coppa di Germania), ha confermato la propria superiorità anche nel Gran Prix di Firenze di pattinaggio a rotelle, un appuntamento molto prestigioso dove avevano diritto di partecipare i primi cinque classificati dell’ultima competizione iridata.
Nella specialità del libero maschile l’atleta del Frascati Skating ha ottenuto un voto complessivo di 9,9 sfiorando quasi la perfezione. Ma le soddisfazioni per la società del presidente Claudio Valente non sono finite qui: la 21enne Cristina Trani, come Betti allenata da Gabriele Quirini (che fa parte dello staff della Nazionale), si è piazzata al secondo posto nella specialità del libero femminile prendendosi una piccola “rivincita” personale dopo il quarto posto dei mondiali tenutisi a Brasilia. L’evento, che si è tenuto nello scorso week-end, ha previsto due esibizioni votate prima da una giuria tecnica e il giorno dopo da una “artistica” composta da personaggi meno competenti su questo sport, il cui giudizio aveva comunque un peso importante. Durante la rassegna si è tenuto anche uno stage internazionale al quale hanno partecipato 15 atleti del Frascati Skating. Una sintesi del Gran Prix, inoltre, è stata trasmessa dalle telecamere di Raisport che stasera, nel corso della trasmissione “51esimo minuto”, manderanno in onda un servizio su Dario Betti. «Sono ovviamente soddisfatto di quanto hanno dimostrato Dario e Cristina nell’importante gara di Firenze – ha commentato il presidente del club tuscolano Claudio Valente -, ma ancora di più sono stato orgoglioso per il premio di “Atleta frascatano dell’anno” che il Comune ha voluto consegnare venerdì scorso a Betti (ex aequo con lo schermitore Aspromonte, ndr). Purtroppo il nostro sport non è annoverato tra quelli olimpici e quindi a livello di visibilità viene spesso penalizzato, ma Dario Betti – si domanda Valente - cosa può fare per farsi notare, più che collezionare tutti i titoli possibili della sua disciplina?».
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