Nascosto all’interno degli slip del 16enne, gli agenti hanno trovato e recuperato l’i-phone rapinato e nel frattempo spento nel vano tentativo di “scollegarlo” da qualsiasi traccia informatica. E’ successo ieri pomeriggio in via Tiburtina, quando gli agenti del Commissariato Fidene Serpentara, diretto dal dr. Francesco Bova, hanno fermato due ragazzi stranieri, responsabili di una rapina ai danni di un coetaneo.
I due giovani, di 16 e 17 anni, di etnia Rom, con la scusa di chiedere una sigaretta, si sono avvicinati ad un 16enne, minacciandolo di farsi consegnare il portafoglio. Dopo aver verificato che era privo di denaro, e non avendo trovato soldi indosso al giovane, lo hanno aggredito intimandogli di consegnargli il suo cellulare. Con la refurtiva, e prima di allontanarsi, i due aggressori l’hanno minacciato nuovamente per dissuaderlo dal chiedere aiuto, poi sono scappati lungo via di Val Melaina. E’ stato il padre del giovane, arrivato in soccorso del figlio, a telefonare al 113 richiedendo l’intervento della Polizia. Gli investigatori del Commissariato hanno immediatamente avviato le indagini. Infatti, tramite internet, è stato “rintracciato” il segnale GPS dello smart phone. Il telefono è stato localizzato nei pressi di via Tiburtina. Personale in borghese del Commissariato si è messo sulle tracce dei giovani rapinatori seguendo il segnale della localizzazione. I due erano saliti a bordo di un autobus della linea urbana per confondersi tra i passeggeri. Individuati e bloccati, poi i due complici sono stati accompagnati negli uffici della Polizia. Identificati i due romeni, minorenni, ma già con numerosi precedenti penali per furto e rapina, sono stati arrestati per rapina. Negli Uffici del Commissariato sono stati riconosciuti dalla vittima come gli autori del reato.
Nessun commento:
Posta un commento