La Magistratura ha disposto la chiusura indagini per 19 persone identificate dalla Digos della Questura di Roma, coordinata dal Dirigente Lamberto Giannini, nell’ambito delle indagini condotte in relazione ai fatti del 24 novembre 2010, quando in occasione di una manifestazione di dissenso tenutasi in concomitanza con il voto di fiducia del “Decreto Gelmini” alla Camera dei Deputati organizzata dai collettivi universitari, si sono verificati episodi violenza sfociati in scontri con le Forze dell’Ordine.
In particolare, alcuni di loro, hanno tentato di introdursi all’interno del Senato e più tardi, di raggiungere la sede del PDL in via dell’Umiltà. I 19 sono stati identificati dagli investigatori della Digos nell’ambito di un’articolata attività investigativa strutturata sull’esame delle immagini realizzate dagli agenti della Polizia Scientifica anche durante le fasi più critiche che hanno contribuito in modo significativo alla ricostruzione delle dinamiche della manifestazione individuando le diverse componenti dell’antagonismo capitolino nonché provenienti dal Veneto. Le indagini hanno consentito di segnalare all’Autorità numerosi manifestanti che hanno partecipato attivamente agli episodi di violenza, individuando anche alcuni promotori dell’iniziativa nonché il gruppo di studenti che si era reso responsabili del tentativo di intrusione, all’ingresso principale di Palazzo Madama, sede del Senato. All’esito delle indagini - che sin dalle prime fasi erano state dirette dal Procuratore Aggiunto Saviotti, Coordinatore del Gruppo Specializzato Terrorismo e reati contro la Personalità dello Stato, la sicurezza e l’ordine pubblico, recentemente scomparso - il Pubblico Ministero Dr. Luca Testaroli, ha trasmesso alla Digos gli “avvisi di conclusione delle indagini preliminari” per la notifica a 19 indagati, tutti noti aderenti all’area antagonista sia romana che di diverse province del Veneto.
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