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lunedì 28 maggio 2012

ALBANO: LAVORO A RISCHIO PER I DIPENDENTI DELLE IMPRESE DI PULIZIA DELLE SCUOLE - La Redazione


Stiamo assistendo in questi giorni ad un susseguirsi di notizie ed indiscrezioni sulle varie voci di spesa su cui il Governo Monti interverrà con la spending review, voci che creano fortissime preoccupazioni tra i lavoratori coinvolti nei settori interessati dai nuovi tagli sulla pubblica amministrazione, tra cui, chi opera negli appalti di pulizie delle scuole.  Gli appalti di pulizia esternalizzati nelle scuole nascono dalla necessità di dare risposta ad un progetto sociale che ha permesso a 28mila lavoratori di essere stabilizzati dopo anni di precariato nella pubblica amministrazione o come Lavoratori Socialmente Utili, che hanno sostato per decenni in cassa integrazione o nelle liste di mobilità, e di dare risposta alle scuole che per effetto del congelamento delle assunzioni avevano gli accantonamenti delle risorse ma non potevano acquisire personale per svolgere servizi di pulizia e ausiliari.
Il provvedimento governativo allo studio avrebbe ricadute anche sul territorio dei Castelli Romani e di Albano Laziale. Sono una cinquantina solo nel comune di Albano i lavoratori e le lavoratrici del settore che vedrebbero perso il proprio posto di lavoro. Parliamo del personale impiegato per le pulizie dei plessi scolastici. Non soltanto gli L.S.U. ma anche i titolari di appalti storici, in teoria maggiormente tutelati, andrebbero a casa, decine di famiglie, spesso monoreddito, verrebbero decurtate di una entrata fondamentale per il loro stesso sostentamento. "Già da due anni percepiamo un'ora al giorno di cassa integrazione - spiegano i dipendenti - se i tagli saranno effettivi non ci sarà alternativa al licenziamento". Una situazione certamente delicata, per troppo tempo trascurata dalle Istituzioni governanti, che hanno prima lasciato che questo mercato crescesse senza un vero controllo sulla effettiva produttività e convenienza per la pubblica amministrazione, ed ora, a causa della crisi e della necessità di bloccare la spesa pubblica, si vorrebbe tagliare indiscriminatamente. Spesso taluni appalti della PA hanno rappresentato il foraggiamento di imprese, più o meno amiche, senza curarsi della stabilità e solidità del lavoro che si offriva ai dipendenti assunti. Senza essere esperti in materia ci chiediamo se questo metodo di esternalizzazione sia davvero la strada giusta per rispondere alle esigenze delle scuole e dei lavoratori. Non sarebbe più conveniente assumere a tale scopo direttamente i dipendenti senza passare attraverso il filtro di cooperative o imprese esterne? Forse in questo modo si potrebbero sia risparmiare costi inutilmente esosi e allo stesso tempo garantendo un lavoro umile ma stabile a centinaia di famiglie e di singole persone, che oggi sono atterrite per la precarietà del futuro che le attende. Auspichiamo tuttavia che anche attraverso l'interessamento e la sensibilità di sindacati ed Istituzioni locali, i lavoratori di Albano e delle altre realtà coinvolte, possano trovare un luogo di dialogo per divenire ad una soluzione che contemperi le varie esigenze in campo.

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