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mercoledì 30 maggio 2012

SVILUPPO SOSTENIBILE ED ENTI LOCALI: SI PUO' FARE! TERZA PARTE - DI ELIANA ROSSI


Il convegno sullo Sviluppo Sostenibile ed Enti locali:Si può fare!, si è tenuto mercoledì 23 maggio nella Sala Don Luigi Di Liegro di Palazzo Valentini, via IV Novembre 119/a in Roma, promosso dalla Commissione Bilancio e dalla Commissione Tutela Ambientale della Provincia di Roma, presiedute rispettivamente dall’on. Ugo Onorati, Presidente Commissione Bilancio, Personale e Affari generali della Provincia di Roma e dall’on. Alberto Filisio, Presidente Commissione Beni Comuni e Tutela ambientale della Provincia di Roma e organizzato dal Consorzio di Ricerca Hypatia, coordinato dall’Arch. Cristiano Cocco, coordinatore delle attività fonti rinnovabili del Consorzio Hypatia, in collaborazione con l’Istituto Europeo Terzo Millennio, di cui il dott. Andrea Pizzicaroli, Presidente del suddetto istituto ne è stato il moderatore.
Il professore Ivan Davoli, Docente all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata nel Dipartimento di Fisica ha esaminato il tema della Tecnologia al servizio della comunità. Nella sua analisi dei materiali usati dalla scienza si è soffermato sul carbonio, un atomo che è presente sia nel diamante che nella grafite, ma mentre nel primo ne determina la durezza, nell’altra la caratteristica è la sua morbidezza, il segreto è dato dalla diversa struttura di questi elementi. Il docente ha spiegato la funzione dei nanotubi di carbonio che possono raggiungere dimensioni filiformi. Queste forme atropiche del carbonio sono inerti e vengono impiegate nel medicamento di cellule tumorali, come avviene in chemioterapia. La superconduttività è un’altra proprietà di alcuni materiali che possono essere attraversati da una quantità di corrente, senza ulteriore consumo e con un notevole risparmio di costi. «Per quanto riguarda i materiali fotovoltaici – prosegue il docente – questi sono composti di silicio e la scienza ha due possibilità: quella di trovare un altro materiale o diversificare le caratteristiche del fotovoltaico per aprire nuovi mercati. Il prossimo obiettivo è quello di creare motori ultraleggeri capaci di resistere a sollecitazioni termiche (alluminio-magnesio). Anche nel settore dei Beni culturali, per studiare un’opera occorrono materiali specifici e solo gli Enti locali – conclude il professore - possono intervenire per migliorare la situazione, mirando le loro scelte di politica industriale, attraverso la mediazione tra le caratteristiche industriali e quelle d’informazione». La dott.ssa Maria Flavia Gravina, ricercatrice in Ecologia del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata, nel suo intervento Sistema integrato dei rifiuti trasformare un costo in risorsa, attraverso la metafora della Piramide, Dante e i binari ha illustrato come i rifiuti che si accumulano in Italia possono occupare lo spazio della Piramide di Cheope che ha un’altezza di 130mt e che 50t sono i rifiuti che ciascuno di noi accumula, pari al volume di un brontosauro. «Un rifiuto è una qualsiasi sostanza o oggetto – spiega la docente – di cui l’utente intende disfarsi e la sua fine dipende dal l’impiego che ne vogliamo fare. Per andare verso il destino di un rifiuto, ossia per individuarne i criteri di priorità e analizzarne la sorte, ripercorriamo il tragitto di Dante, iniziando dall’Inferno rappresentato sia dalle discariche in cui si accumulano piramidi di rifiuti, luoghi che sottraggono spazi alle attività utili, sia dagli inceneritori che trasformano i rifiuti in diossina e ossido di azoto. Per andare in Purgatorio occorre passare al riciclo, ossia recuperare dai rifiuti i materiali di cui sono composti per creare nuovi beni. Per raggiungere il Paradiso occorre riutilizzare gli oggetti (la bottiglia può contenere un altro liquido) e ridurre gli imballaggi eccessivi. L’Italia è l’unica economia avanzata che importa materiale riciclato dall’Estero, che tradotto in termini economici significa che nel 2004 si recuperarono 212miliardi di euro e nel 2008 la cifra ammontò a 319miliardi di euro». La dott.ssa Gravina ha poi parlato di green procurement, ovvero l’esplicita considerazione di parametri ambientali nelle procedure di acquisto della Pubblica Amministrazione e delle aziende, in altri termini è la consapevolezza di poter scegliere quei prodotti e servizi che hanno un minore, oppure ridotto effetto sulla salute umana e sull’ambiente, rispetto ad altri prodotti utilizzati allo stesso scopo. Quindi acquistare prodotti (il binario, che rappresenta la mobilità) ottenuti con basso impatto ambientale a basso consumo di risorse, come ad esempio la plastica riciclata che viene utilizzata negli arredi urbani. Occorre altresì, incrementare la ricerca e l’innovazione per il recupero delle risorse meno rinnovabili, come ad esempio i metalli rari quali il gallo, il germanio e il litio che sono presenti in piccole quantità negli oggetti e localizzati in pochi Paesi tra i quali la Cina. «Se l’Europa vuole riciclare questi materiali – continua la dott.ssa Gravina – li deve recuperare dai rifiuti, come vanno recuperate le scorie d’incenerimento che contengono anch’esse tracce di metalli, ossia risorse non rinnovabili. Quindi, per poter agire al meglio, occorre cambiare la nostra mentalità, considerando che la Terra è in prestito e va lasciata nelle condizioni di funzionalità come l’abbiamo ottenuta». Il valore economico dei servizi eco sistemici è stato il titolo dell’argomento trattato dal dott. Attilio Colagrossi, Dirigente ISPRA, che ha fatto osservare come «l’insieme degli ecosistemi rappresenta un capitale naturale: aria, acqua, fauna, ma il loro utilizzo quotidiano passa inosservato nel nostro sistema economico, perché non hanno un valore economico, in quanto sono gratuiti. Il loro sfruttamento tuttavia, ne causa l’impoverimento con conseguente decadimento del sistema umano. L’Ecosistema, per essere mantenuto, ha bisogno di risorse e riconoscere un valore agli ecosistemi consente alla classe dirigente di definire una strategia per pianificare i propri progetti». Colagrossi ha poi citato la teoria di Adam Smith, considerato il fondatore dell’economia politica liberale, secondo il quale il termine “valore” si distingue in due accezioni: “valore d’uso”, in relazione all’utilità del bene e “valore di scambio”, in relazione al potere di acquistare altre cose che il possesso di quel bene comporta. Smith quindi fa l’esempio del paradosso dell’acqua e del diamante, osservando che l’acqua è utile, ma difficilmente con essa si comprerà qualcosa o avere qualcosa in cambio, mentre il diamante, al contrario, ha difficilmente qualche valore d’uso, ma in cambio di esso su può ottenere una grandissima quantità di altri beni. Ma come si determina il valore di un bene dell’Ecosistema? Esso dipende da quanto il cittadino è disposto a pagare per il bene ambientale. Il dott. Colagrossi ha puntualizzato come gli ecosistemi si possano riprodurre, quando l’uomo ne necessita ed è il caso della fitodepurazione, in cui sono inseriti elementi valutativi di questi servizi. Il riuso dell’acqua reflua è un metodo per poter riutilizzare e non depauperare i nostri bene ambientali. Il Dirigente ha informato il pubblico presente che l’Italia, attraverso il Ministero dell’Ambiente, già da quest’anno ha promosso un forum, per discutere di questi temi, cercando di rendere disponibili tutte le esperienze fatte nel nostro Paese.

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