SANSEPOLCRO 0
CITTA’
DI MARINO 2
Sansepolcro
(4-2-3-1): Vadi, Olandesi, Mariangioli, Taschini, Bastianoni (32’
st Niculescu), Angiolucci, Mancini (32’ st Manfroni), Arcaleni,
Cappini, Gennari, Panichi (19’ st Mambrini). A disp.: Scarscelli,
Bendini, Guidi, Boncompagni. All.: Falcinelli.
Città
di Marino (4-1-4-1): De Lucia, Corsini (30’ st Seck), Spasiano,
Terracciano, Esposito, Di Finizio, Balde (12’ st Rei),
Ciaramelletti, Laghigna, Loreti, Congiu (10’ st Falco). A disp.:
Andeng Toma Mbei, Leone, Raparelli, Guarrasi. All.: Mancini.
Arbitro:
Cavallina di Parma (Kaza di Modena e Bisquadro di Parma).
Marcatori:
27’ e 37’ st Laghigna.
Note:
ammoniti: Cappini (S). Calci d’angolo: 2-1 per il Sansepolcro.
Recupero: 1’ pt; 3’ st.
Il Città di Marino stacca il visto per le final four nazionali
del campionato Juniores che avranno inizio mercoledì prossimo a
Gubbio con le semifinali. Nel ritorno dei quarti i castellani
espugnano il campo “Buitoni” superando 2-0 i toscani di
Falcinelli dopo il 2-1 dell’andata al “Fiore”. Decide la
doppietta di uno scatenato Laghigna nel secondo tempo che permette ai
biancazzurri di essere tra le prime quattro società d’Italia e di
proseguire il cammino verso la conquista dello scudetto. Mister
Mancini opta per un atteggiamento prudente: c’è da difendere il
gol di vantaggio maturato sette giorni fa in casa e per questo il
tecnico marinese si affida in avanti al solo Laghigna, adottando un
modulo abbastanza prudente con Loreti a fare da schermo davanti alla
difesa, composta a sua volta da Corsini a destra, Spasiano a
sinistra, Esposito e Terracciano centrali, a completare il reparto di
centrocampo Ciaramelletti, Congiu, Di Finizio e Balde. A difendere i
pali c’è De Lucia. Ed è proprio l’estremo difensore ospite dopo
7’ minuti a salvare il punteggio: Mancini scodella dalla destra,
Esposito non controlla, ne approfitta Cappini lesto a rubar palla e a
concludere in porta, ma De Lucia è bravissimo a respingere di piede.
Poco prima il Marino si era reso pericoloso con Ciaramelletti che
provava la soluzione a giro mancando di poco l’incrocio dei pali
alla sinistra di Vadi. Il Marino soffre poco, il Sansepolcro ci mette
tanta buona volontà, ma senza mai creare azioni pericolose in fase
offensiva. Cappini, unica punta, supportato da Mancini, Gennari e
Panichi, viene imbrigliato bene dalla retroguardia marinese. Al 22’
Balde parte in velocità, difficile fermarlo per Mariangioli,
l’esterno arriva al limite, da dietro arriva Laghigna che
s’impossessa della sfera e lascia partire un sinistro sul quale
Vadi si fa trovare pronto e blocca a terra. Il Marino gestisce bene
il possesso palla: al 31’ Ciaramelletti scodella per Balde che al
volo manca una buona opportunità per il Marino. Il primo tempo si
chiude sullo 0-0. Ripresa a ritmi abbastanza blandi. Il Sansepolcro
deve trovare a tutti i costi il gol della qualificazione. Il Marino
continua a rischiare poco. Al 2’ Loreti calcia direttamente in
porta, Vadi ci mette i pugni. Al 9’ occasionissima Marino:
Ciaramelletti verticalizza per Congiu che si presenta davanti al
portiere, ma il centrocampista marinese sciupa tutto calciando
addosso a Vadi. Al 14’ si rivede il Sansepolcro: Panichi ci prova
dalla distanza col mancino: mira alta. Al 27’ show di Laghigna, la
difesa toscana si apre in due, l’ex Aprilia s’infila in mezzo ai
due centrali e davanti a Vadi lo trafigge con un preciso destro.
Passano dieci minuti (37’) e il Marino chiude i conti. Ancora
Laghigna sugli scudi, riceve palla da Falco, dribbling su Vadi e gol
del raddoppio realizzato praticamente a porta vuota. Al 40’
Ciaramelletti sfiora il tris con un diagonale alla destra del
portiere. Il Sansepolcro non ha più le forze per reagire. Finisce
2-0. A fine festa sotto la tribuna dei tifosi marinesi dove era
presente anche il direttore sportivo Damiano Mastellone, che dice:
“E’
una soddisfazione per tutti, un momento che esalta le importanti
qualità di questo gruppo, che ora dovrà giocarsi tutto nelle final
four di Gubbio. Un appuntamento con la storia al quale vogliamo
arrivarci con la massima concentrazione e la giusta carica
agonistica. Ci teniamo a fare bene e per questo non dobbiamo perdere
di vista l’obiettivo principale”.
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