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lunedì 28 maggio 2012

VITERBO: MAXI OPERAZIONE DEI CARABINIERI - La Redazione

La Compagnia Carabinieri di Viterbo, con l’ausilio di 400 militari dei Comandi Provinciali di Viterbo, Roma, Terni, Perugia, Cremona e Piacenza, e supportati da due unità cinofile, dalle prime luci dell’alba, hanno dato esecuzione all’ordinanza dispositiva di misure di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Viterbo a carico di 40 persone, di cui 13 stranieri di etnia romena ed albanese, responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti ed anabolizzanti, nonchè usura, estorsione, furto e sfruttamento della prostituzione.
I soggetti colpiti dalle ordinanze di custodia cautelare, emesse a conclusione di una articolata attività di indagine condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia CC di Viterbo unitamente alla Stazione CC di Soriano nel Cimino (VT) e coordinata dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Viterbo, Dott. Stefano D’Arma, componevano un sodalizio criminale operante nella Tuscia e nel ternano, che aveva creato una vasta rete di spaccio, con canali di rifornimento dello stupefacente riconducibili a trafficanti operanti nella capitale e nel nord Italia. 112 le perquisizioni eseguite, oltre che nei confronti delle persone arrestate, anche presso abitazioni di soggetti indagati durante le varie fasi dell’indagine e, con l’ausilio di militari del NAS, presso 3 palestre site in Viterbo, Soriano e Vallerano (VT), frequentate da alcune delle persone tratte in arresto, nei confronti delle quali sono emerse responsabilità in merito all’illecita commercializzazione di sostanze dopanti, in particolare testosterone. Già durante lo svolgimento delle attività tecniche di indagine, intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonchè pedinamenti e servizi di osservazione, i Carabinieri della Compagnia di Viterbo avevano arrestato in flagranza di reato 7 persone, denunciandone in stato di libertà 5 per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e dopanti: in tali circostanze furono sequestrati oltre 200 grammi di droga, cocaina e marijuana, e confezioni di fiale di sostanze anabolizzanti. L’indagine, denominata “drago” dai militari dell’Arma di Viterbo, scaturita a seguito di un attentato intimidatorio accaduto la notte del 17 gennaio 2011 nel comune di Soriano nel Cimino nei confronti di una coppia di fratelli la cui autovettura, una BMW di grossa cilindrata, fu attinta da numerosi colpi di pistola, ha consentito, oltre a far luce su quell’episodio, il cui esecutore è stato identificato in un romeno di nome Dragos (da cui prende nome l’intera indagine) che avrebbe agito per far desistere i due fratelli dal pretendere il saldo di una grossa partita di cocaina da lui non pagata, è proseguita focalizzando l’attenzione proprio sui due fratelli, al centro di un’articolata organizzazione che gestiva lo spaccio di droga nella provincia di Viterbo ed in quella di Terni, rifornendosi di stupefacente da gruppi di stranieri nella capitale ed in alcune città del nord. 35 le persone coinvolte a vario titolo nell’attività di spaccio. La droga veniva acquistata e tagliata, a volte presso lo studio di tatuaggi gestito da uno dei due fratelli di Soriano, per poi passare di mano in mano dai grandi ai piccoli pusher, per arrivare in numerose e piccole dosi nelle discoteche e nei pub della Tuscia. Le dosi venivano ordinate per telefono e chiamate in vari modi, tra cui tatuaggio, aperitivo, felpa e punta del trapano. Per finanziarsi e poter investire in acquisto di stupefacenti i trafficanti commettevano una miriade di altri reati: estorsioni ed usura, furti in abitazione ed esercizi commerciali, sfruttamento della prostituzione. In particolare 7 soggetti destinatari delle odierne misure di custodia cautelare sono risultati attori principali in una serie di episodi di estorsioni ed usura emersi a Viterbo ed a Narni (TR), nei confronti di gestori di attività alberghiere e di bar. Le vittime costrette a pagare migliaia di euro per evitare di essere pestati. Chi contraeva debiti e non poteva pagare, vedeva il proprio debito aumentare vertiginosamente a causa dei tassi usurai che la banda applicava. I sette, che si prestavano anche ad attività di “recupero cediti”, per intimidire maggiormente le loro vittime, si fingevano di origine campana e parlavano simulando l’accento napoletano. Uno dei due fratelli di Soriano, unitamente alla compagna, è risultato anche l’autore di decine di furti ai danni di abitazioni e negozi. Sempre con la compagna costringeva una cittadina straniera a prostituirsi a Viterbo ed a Roma, ed in una circostanza, quando la ragazza ha tentato di opporsi agli ordini del suo aguzzino, è stata brutalmente violentata. Nel corso delle perquisizioni odierne infine sono stati sequestrati complessivi grammi 5 cocaina, grammi 20 hashish, grammi 35 marijuana, nr. 2 piante canapa indica e nr. 14 confezioni di farmaci dopanti e deferito in stato di liberta’ e denunciate in stato di libertà altri 6 indagati.

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