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domenica 22 aprile 2012

CASTEL GANDOLFO: CINQUE DOMANDE A MILVIA MONACHESI - La Redazione

Tracciando un breve bilancio dell'esperienza politica ed amministrativa degli ultimi cinque anni; cosa ritiene essere stato il fiore all'occhiello della maggioranza uscente e quale il punto dove ha qualche rimpianto, se ce ne sono?

"Gli ultimi 5 anni sono stati fortemente segnati dalla crisi economica iniziata nel 2008. In questo contesto riuscire a mantenere tutti i servizi senza aumentare le tasse ai cittadini, è stata senz’altro un’impresa.
Quando parlo di servizi intendo un paese pulito, senza cassonetti traboccanti (la raccolta viene effettuata tutti i giorni, compresi i festivi) e con le strade complessivamente in buono stato. Dico complessivamente perché c’è chi in questo periodo fa foto o video al ciuffo d’erba o alla singola buca per dimostrare un degrado inesistente (e questo è chiaramente strumentale. Il giudizio deve essere complessivo per essere oggettivo). Ma soprattutto quando dico servizi intendo il sostegno alle fasce più deboli della popolazione, in particolare nell’assistenza domiciliare alle disabilità, ma anche con borse lavoro e servizio civico, assistenza scolastica, pagamento rette per l’inserimento in istituti, sostegno a minori e ai loro nuclei familiari in condizione di disagio. Infine una cosa a cui tengo particolarmente: è ormai imminente l’apertura (forse già prima delle elezioni riusciremo ad inaugurarlo) di un Consultorio Familiare a Castel Gandolfo Centro, nei locali ristrutturati dell’ex mattatoio (nei pressi della stazione ferroviaria). Per quanto riguarda invece i rimpianti, i principali sono il lago e il Piano Regolatore. Da troppo tempo infatti aspettiamo uno sblocco dalla Regione per queste due esigenze così determinanti per la nostra comunità. Se queste risposte fossero già arrivate, noi oggi avremmo spiagge pulite e accoglienti ed una città più rispondente alle esigenze dei cittadini, non solo da un punto di vista abitativo, ma anche di viabilità e servizi comuni".


Come nasce la sua candidatura e come giudica le divisioni in seno al Partito Democratico che hanno prodotto una candidatura a Lei alternativa?


"La mia candidatura è la prosecuzione coerente di un percorso iniziato nel 1993, quando ho scelto di candidarmi alle elezioni comunali per portare il mio contributo di donna in una politica che si declinava troppo al maschile. Con lo stesso spirito mi sono candidata quest’anno alle Primarie del P.D., offrendo al giudizio dei cittadini la mia esperienza, ma anche pronta ad appoggiare in caso di sconfitta il candidato vincente, come sempre avviene in democrazia. Quando ho pensato di candidarmi rappresentavo un’area minoritaria, ma poi il mio nome ha raccolto molti consensi, e questo ha indotto l’altro candidato Paolo Gasperini a rinunciare alle Primarie, fino ad allora da lui fortemente volute. Non solo a rinunciare alle Primarie, per la verità, ma anche ad abbandonare polemicamente il Partito, e a presentarsi immediatamente dopo con una molto variegata coalizione alternativa, che poi si è scoperto essere già stata concordata dall’autunno scorso (da un’intervista all’on. Sbardella, Commissario dell’U.D.C. di Castel Gandolfo). In tutta questa brutta storia, a mio avviso la cosa più grave è la mancanza di coraggio delle proprie azioni, e la volontà di farne ricadere la colpa sugli altri, in particolare sul Partito e sull’Amministrazione. Le motivazioni ufficiali infatti recitano: “non riuscendo a scardinare determinati meccanismi ormai consolidati e a lavorare come avrebbero voluto, sono arrivati alla scelta più trasparente possibile: uscire da uno schieramento politico che non rispecchia le loro idee, esporsi, mettersi in gioco, per cercare una volta per tutte di cambiare una situazione ormai insostenibile”. Ma non c’è nessun atto, nessun verbale, nessuna dichiarazione, niente di niente, che dimostri in che cosa sono consistiti questi meccanismi perversi e quali sono state le proposte alternative, formulate durante la permanenza nella maggioranza, da Paolo Gasperini nella sua qualità di Vicesindaco, e da chi lo ha seguito: Massimo Marchionne (assessore di Rifondazione Comunista), di Andrea Marroni (Capogruppo Arcobaleno) e di Tiziano Nutile (Consigliere con delega alle politiche giovanili)". 


Una donna alla guida di Castel Gandolfo: se eletta in cosa vorrà distinguere la sua azione?


"Essere donna significa fare tante cose insieme. Le donne sono da sempre quelle che all’interno della famiglia si occupano della cura dei bambini, ma anche dei genitori anziani, sono quelle che vanno a parlare con gli insegnanti dei figli, e poi dal dottore per le ricette, e poi a casa, e poi al lavoro, e in alcuni casi si impegnano nella politica, o nel volontariato, o nella parrocchia…..Le donne sono forti, anche quando sembrano fragili, e gli uomini che le sottovalutano fanno un grande errore. E’ una gran fatica, ma anche una grande soddisfazione, e soprattutto un allenamento alla praticità, alla sensibilità, all’ascolto. Credo che queste caratteristiche aiutino anche ad essere un buon sindaco…. In fondo, i principi ispiratori di un buon governo della città sono gli stessi di quelli di una buona famiglia".


Quale il primo atto o provvedimento che porrà in essere da Sindaco se venisse eletta?


"L’ho appena detto, una donna non fa una cosa alla volta. Il primo giorno voglio parlare con i dipendenti comunali, uno per uno, per ascoltare le singole considerazioni e proposte, per poi organizzare al meglio la macchina amministrativa. Successivamente organizzare l’istituzione dei Comitati di Quartiere, andare a bussare alla Regione per sollecitare lo sblocco delle spiagge al lago e l’approvazione del Piano Regolatore, predisporre il Bilancio di Previsione….. e tante altre cose".. 


Perchè un cittadino di Castel Gandolfo dovrebbe scegliere la continuità? 


"Si sceglie la continuità quando c’è un giudizio complessivo positivo, e io credo francamente che i cittadini siano soddisfatti di come vivono a Castel Gandolfo, anche se si può e si deve sempre fare di più. Ma la continuità da sola non basta, e non è questo il caso. Uno dei nostri slogan è “rinnovamento nel segno della continuità”, dove la continuità rappresenta le radici solide, fatte di esperienza e dedizione, da cui nasce oggi qualcosa di molto innovativo: se eletta, sarò il primo sindaco donna di Castel Gandolfo, e anche il primo sindaco di una frazione. Inoltre, nella mia squadra ci sono ben sette candidati che non fanno parte dell’esperienza amministrativa uscente, e sono, quindi, portatori di una visione nuova. Ci sono giovani, donne, persone di partito, e altre lontanissime dalla politica….. tanti valori diversi per raggiungere lo stesso obiettivo".

1 commento:

  1. DATO CHE IL PRIMO PASSO CHE FARA E' PARLARE CON I DIPENDENTI COMUNALI COSA DIRA' ALLA MOGLIE DI COLACCHI (SINDACO USCENTE) ?
    signora Monachesi non siete piu credibili

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