Si riaccende la polemica dei volontari della protezione civile di Albano nei confronti dell'amministrazione comunale, malumori che adesso diventano vere e proprie prese di posizione nei confronti della gestione Marini.
Riccardo Bocci e Anacleto Sorgente membri del direttivo della protezione civile di Albano dichiarano: "un numero crescente di volontari di cui siamo portavoce, quelli rimasti per dire la verità considerando che siamo passati in 18 mesi da 49 a 33 volontari, a causa di questa gestione voluta da Marini, lamentano una situazione diventata insostenibile, dal momento che il nostro volontariato gratuito a servizio dei cittadini, ha troppe e inopportune interferenze di carattere politico”. Continuano i volontari: “Gli indirizzi proposti dall'attuale presidente nominato dal sindaco, motivate da una discontinuità politica, nulla ha a che fare con ragazze e ragazzi che con passione dedicano parte del loro tempo al servizio della comunità di Albano e tutelando il territorio. Inaccettabile la messa al bando di tutto quello che di buono con gli anni si era costruito all'interno del gruppo della protezione civile. Con questo modo di fare politica l'amministrazione ha fatto naufragare un progetto importante e ambizioso che vedeva la protezione civile di Albano punto di riferimento per tutta l'area dei Castelli Romani e non solo visto che eravamo riusciti ad essere capo fila del “C.O.I.15” della Regione Lazio”. “Ribadiamo che la sola passione per il volontariato a favore dei cittadini e del nostro territorio è quella che anima le nostre rimostranze, senza fini politici e strumentalizzazioni di nessun genere, chiediamo con determinazione, che la politica esca dalle dinamiche del volontariato della protezione civile, facendo tornare al primo posto l’amore e la dedizione che ogni volontario della protezione civile ha verso la città”. I due membri del direttivo concludono: “La Protezione Civile di Albano oggi paga non solo l’intossicazione dei veleni politici che sono stati usati contro la struttura, ma anche la scelta scellerata di fare politica con la Protezione Civile che da troppe parti, si vuole ridotta a pura macchina che risolve emergenze o peggio tamponare problemi che la politica non riesce a risolvere, per non avere tra i piedi una Istituzione forte, credibile ed autorevole che ricordi ai politici le loro omissioni e le loro responsabilità. Il prezzo di questo errore, di questa irresponsabilità lo paghiamo tutti. La credibilità, l’autorevolezza, la possibilità di essere interlocutori forti di ogni Amministrazione, la vicinanza alle persone e ai loro bisogni, la capacità di fare i conti con la realtà di situazioni difficili, lavorando in concreto e non solo a parole sono state risorse che con tenacia e tanto lavoro la Protezione Civile di Albano ha accumulato negli anni passati, riuscendo a diventare una struttura e una Istituzione che per molti è stata – e per molti ancora rimane, nonostante tutto – un riferimento. Questo, i veleni di questa gestione politica hanno voluto compromettere.
Veramente loro non sono portavoce di nessuno, inoltre già molto prima del cambio della presidenza i nostri volontari erano già abbondantemente scesi sotto la soglia dei 49.
RispondiEliminaLa gran parte di loro che sono andati via ultimamente hanno preferito seguire il loro ex presidente ad Ariccia e sottrarsi al positivo rinnovamento attuato dall'amministrazione e dal nuovo presidente.
caro ex volontario, mettici la faccia come ho fatto io, se vuoi passa in sede, mi ci trovi quasi tutti i giorni, oppure fammi una telefonata visto che mi conosci
RispondiEliminasolo oggi leggo l'articolo in quanto non mi interessa più di tanto quanto succede in PC sono ex volontario uno di quelli andati ad Ariccia, ma posso affermare per me e per gli altri che non abbiamo preferito seguire l'ex Presidente ma abbiamo capito dopo un anno di vita del nuovo Presidente che non ci sarebbe stato niente di positivo per il nostro fututo
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