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venerdì 11 novembre 2011

GOVERNO DI UNITA' NAZIONALE LA SOLUZIONE AUSPICATA - di Enrico Lastrico

La maggioranza del governo Berlusconi non esiste più, alla votazione per il Rendiconto di Stato hanno votato si 308 deputati e vi sono state 321 astensioni. Vi sono ora due possibili strade da percorrere per uscire da questa crisi: un governo di unità nazionale guidato da una personalità di alto profilo istituzionale fino alla fine della legislatura o elezioni anticipate. Molti esponenti della maggioranza criticano la prima soluzione perché reputano un governo di unità nazionale come un ritorno al vecchio sistema politico, sistema in cui le alleanze venivano costituite dopo le elezioni.
Nessuno vorrebbe tornare alla prima repubblica, il sistema partitico di allora è responsabile, in larga misura, del debito pubblico italiano, ma la formazione di coalizioni prima delle elezioni è dovuta a consuetudine, non a dettato costituzionale, la volontà di costituire un nuovo sistema politico non è stata accompagnata da una riforma della costituzione. Verificare se è possibile formare una nuova maggioranza è uno dei poteri che la Costituzione Italiana attribuisce al Presidente della Repubblica. Coloro che gridano al ribaltone dovrebbero invece contestare a Berlusconi la mancata riforma presidenziale. Questa era infatti, assieme alla riforma federale (la costituzione di una repubblica sul modello di Austria, Germania, Stati Uniti), uno dei cavalli di battaglia di Berlusconi. Un governo di unità nazionale non è quindi un ribaltone ma una possibile risoluzione, prevista dalla Costituzione Italiana, di una crisi di governo. Questa soluzione è in questo momento auspicata da molti esponenti politici di maggioranza e opposizione e dall’Unione Europea. La nostra comunità spera in Napolitano, spera che il Presidente riesca a costituire un governo che attui le riforme necessarie per risanare le finanze del paese e per ridare credibilità e futuro all’Italia senza dover ricorrere quindi ad elezioni anticipate. L’Unione Europea ha accolto con favore l’accordo raggiunto da maggioranza e opposizione in Grecia. Abbiamo chiesto un governo di unità nazionale e restiamo convinti che sia il il modo migliore per ripristinare la fiducia nel rispetto degli impegni – ha commentato sulla Reuters il Commissario Europeo agli Affari Economici Olli Rehn alla notizia dell’accordo greco.

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