Volano gli stracci nell'Udc in Provincia di Roma: ancora una volta è Albano Laziale l'epicentro del sisma interno al partito di Casini che non sembra aver pace sui nostri territori, non ostante il vento in poppa a livello nazionale. La defenestrazione dell'assessore comunale al bilancio Andrea Marconi, "Il Ribelle" per gli amici, sta provocando una serie di reazioni a catena sui periodici online, che sta mettendo in luce una totale balcanizzazione del partito, diviso in fazioni che si affrontano in una lotta intestina ormai senza quartiere, che ha esondato anche fuori dalle stanze di via Due Macelli.
L'assessore Marconi ed il Consigliere Maggi erano stati oggetto infatti di forti critiche da parte del cordinatore della città di Albano Stefano Casciotti, proprio sulle pagine di Meta. Nella nota diramata dal partito albanense si leggevano frasi di forte stigmatizzazione e censura dei comportamenti di Maggi e dello stesso Marconi, i quali addirittura venivano diffidati dall'uso del simbolo del partito in manifesti e volantini e, come se non bastasse, si paventava una denuncia ai probi viri per i due esponenti scudocrociati dell'antica Albalonga. Il lettore che si imbatteva nelle parole di Casciotti non faceva fatica a subodorare aria di frattura insanabile tra l'Udc di Albano ed i "ribelli". A quanto pare però non è così: non certo perchè Casciotti ci abbia ripensato, ma perchè, su altro quotidiano online locale, si legge una dichiarazione di fuoco del capogruppo Udc alla Provincia di Roma Mario Ferrante, il quale, non solo difende a spada tratta Marconi, chiedendo al Sindaco Marini conto delle motivazioni dell'avvenuta cacciata dell'assessore, ma, prendendosela con il suo stesso partito, chiede l'immediata convocazione del cordinamento provinciale, per discutere dei fatti di Albano. Immaginiamo che Casciotti non l'abbia presa bene, ma soprattutto crediamo che a prenderla male siano i cittadini della città castellana e gli elettori dell'Udc, da troppo tempo costretti ad assistere ad eterni ed incomprensibili balletti attorno a poltrone e strapuntini, senza che il partito sia capace di darsi, almeno ai Castelli ed in Provincia di Roma, una linea univoca. Neppure il progetto politico del "Terzo Polo" pare affascinare i quadri locali ex democristiani, apparentemente distratti e presi soltanto nel mantenere equilibri, in sede di giunte, tanto precari quanto politicamente privi di qualsivoglia prospettiva di crescita.
L'assessore Marconi ed il Consigliere Maggi erano stati oggetto infatti di forti critiche da parte del cordinatore della città di Albano Stefano Casciotti, proprio sulle pagine di Meta. Nella nota diramata dal partito albanense si leggevano frasi di forte stigmatizzazione e censura dei comportamenti di Maggi e dello stesso Marconi, i quali addirittura venivano diffidati dall'uso del simbolo del partito in manifesti e volantini e, come se non bastasse, si paventava una denuncia ai probi viri per i due esponenti scudocrociati dell'antica Albalonga. Il lettore che si imbatteva nelle parole di Casciotti non faceva fatica a subodorare aria di frattura insanabile tra l'Udc di Albano ed i "ribelli". A quanto pare però non è così: non certo perchè Casciotti ci abbia ripensato, ma perchè, su altro quotidiano online locale, si legge una dichiarazione di fuoco del capogruppo Udc alla Provincia di Roma Mario Ferrante, il quale, non solo difende a spada tratta Marconi, chiedendo al Sindaco Marini conto delle motivazioni dell'avvenuta cacciata dell'assessore, ma, prendendosela con il suo stesso partito, chiede l'immediata convocazione del cordinamento provinciale, per discutere dei fatti di Albano. Immaginiamo che Casciotti non l'abbia presa bene, ma soprattutto crediamo che a prenderla male siano i cittadini della città castellana e gli elettori dell'Udc, da troppo tempo costretti ad assistere ad eterni ed incomprensibili balletti attorno a poltrone e strapuntini, senza che il partito sia capace di darsi, almeno ai Castelli ed in Provincia di Roma, una linea univoca. Neppure il progetto politico del "Terzo Polo" pare affascinare i quadri locali ex democristiani, apparentemente distratti e presi soltanto nel mantenere equilibri, in sede di giunte, tanto precari quanto politicamente privi di qualsivoglia prospettiva di crescita.
Considerando il taglio editoriale di meta e considerando il redattore Andrea Titti esca con comunicati di Fli è naturale che questo articolo provochi l'Udc locale. È la dimostrazione che i giochini del potere interessano anche Meta Magazine.
RispondiEliminaSi mgari qualcuno ci faccia capire chi eè questo Casciotti che ad Albano non ha uno straccio di voto e continua a fare danni nell'udc e si incontra spesso con chi sta cercando di far cadere l'amministrazione di sinistra !! Uomo UDC o uomo sempre pronto a strusciare ai piedi di chi ha rovinato Albano?
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