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domenica 20 novembre 2011

LONDRA 2012: 250 GIORNI AL VIA – di Nicola Gallo


Torna su Meta l'appuntamento con i Giochi Olimpici di Londra 2012 e l'analisi delle discipline principali in gara tra poco più di otto mesi nella perfida Albione. Oggi analizziamo la regina dei Giochi, l'Atletica leggera, protagonista assoluta delle due settimane olimpiche ed in particolare della seconda ed ultima.

L'Atletica arriva a Londra con ancora negli occhi la falsa partenza nei 100 mt di Usain Bolt negli ultimi mondiali di Daegu, il campione giamaicano è il più atteso, inutile nascondere che non c'è personaggio nell'universo dell'atletica leggera solo paragonabile per talento, ma anche appeal mediatico con il velocista centro-americano. L'atletica non è solo Bolt comunque, al maschile nella stessa Giamaica Johan Blake, colui che ha usufruito della falsa partenza di Usain nei 100 mt è una realtà, Rushida a Korea ha imparato a vincere anche una gara da medaglia non solo a cogliere record del mondo o grandi riscontri cronometri sul doppio giro di pista. Nei lanci qualcosa si muove e i potentati dei “soliti noti” vengono insidiati da giovani leoni di paesi vecchi e nuovi come la Germania di Del Zordo, Strol e Harting che se non fosse stato per il redivivo Murofushi avrebbe monopolizzato gli ori nei salti, sorprese spesso come Wojciechowski nell’asta. In generale è un America che sia del nord come il Canada vaa medaglia nella rassegna iridata con Amstrong nel peso o del centro come Cuba a medaglia nel giavellotto e nel decathlon, mentre torna grande l’Europa nelle gare lunghe con la doppietta 5000-10.000 sfiorata da Farah. Al femminile, per assurdo, si sconta la presenza del “personaggio” anche di vere e propri volti nuovi U.S.A. e Russia si sono divisi molti degli ori di Daegu, interessante la medaglia della colombiana Ibarguen nel salto triplo, si attende il riscatto di Allyson Felix senza titoli iridati quest’estate a livello individuale, come per una Vlasic che tenterà ancora l’avventura olimpica cercando quell’oro che le manca. L’Italia riparte proprio dall’alto femminile e dalla medaglia di Antonietta Di Martino… lo stivale arranca e si aggrappa alla campana confidando nel ritorno di Schwazer nella marcia e di altri singoli exploit più da finale che da medaglia anche se gli outsider come La Mantia, Vizzoni e la staffetta 4x100 maschile non mancano. Il movimento latita, fortunatamente lo spettacolo non mancherà esorcizzando l’incubo del primo zero nelle medaglie conquistate nell’atletica durante un edizione dei Giochi.

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