sia come una spada
nella mia anima.»
Alessan, principe di Tigana
E' molto difficile parlare o scrivere di fantasy in un ambiente come quello italiano, dove si eleggono a miti mediocri scrittori che editori seri non dovrebbero neanche prendere in considerazione e invece si snobbano tranquillamente i veri maestri del genere. Il paese delle due lune purtroppo ha subito il secondo trattamento. Best-seller all'estero, considerato una delle pietre miliari della letteratura fantasy, e il nome del suo autore, Guy Gavriel Kay, mormorato quasi con riverenza dai fan, in Italia è purtroppo ormai introvabile se non nei mercatini dell'usato. Non solo, le più recenti opere dell'autore nonostante il successo riscosso in patria non sembrano destinate ad arrivare suoi nostri scaffali.
E non dimentichiamoci dell'orrenda traduzione del titolo, che vorrebbe essere evocativo ma in realtà centra poco o nulla con la trama del libro (si, il luogo fittizio dove hanno luogo le vicende ha effettivamente due lune, ma la cosa viene a malapena citata). Molto più importante è il titolo originale, Tigana, che riesce a riportare alla mente tutta la struggente nostalgia del lettore verso il mondo descritto dal libro. Si, un libro; perché a differenza di molti altri fantasy Tigana non ha bisogno di essere una trilogia per dare vita ad un mondo immenso e dettagliatissimo. Tigana è un fantasy dai toni maturi; vendetta, passione, tradimenti si mescolano nelle sue pagine in un mix irresistibile. La storia inizia nella Penisola del Palmo, ispirata all'Italia rinascimentale. La Penisola, divisa in sette regni in perenne contrasto fra loro o afflitti da guerre interne stà letteralmente annegando nella corruzione. Incapaci di riunirsi sotto un unico capo, i regni vengono travolti dall'invasione di due maghi, Alberico dall'Impero oltre il mare e con mire ambiziose e Brandin re di Ygrath. Grazie all'uso della loro potente magia i due conquistano rapidamente la Penisola, lasciando solo pochi stati fra i loro due regni. Essi si temono a vicenda, spiano le rispettive mosse e vivranno nell'odio reciproco per oltre venti anni asserragliati nei rispettivi regni. Ma l'odio per Alberico è nulla in confronto a quello che Brandin prova per Valentin, principe di Tigana, uno degli ultimi regni a cadere sotto il suo giogo. Valentin, conducendo coraggiosamente un ultima ribellione contro il mago tiranno, uccide sul campo di battaglia Stevan, il figlio prediletto di questi, condannando senza saperlo se stesso, la sua discendenza e il suo popolo alla peggiore delle vendette. Accecato dall'odio, Brandin uccide Valentin e stermina sul campo di battaglia tutti i soldati dell'esercito ribelle. Non soddisfatto di questo, lancia una potente magia su tutta la Penisola; il nome di Tigana verrà dimenticato da tutti, tranne che da coloro nati in quella terra che però non potranno mai pronunciarlo, perché nessuno sarà in grado di sentirlo. Un'intera nazione, un popolo e una storia, spazzati nel giro di una notte. Un destino peggiore della morte, che distrugge i superstiti di Tigana costringendoli a una diaspora collettiva lungo tutto il Palmo per ricominciare una nuova vita nella vergogna. La vergogna di non essere morti assieme al loro principe sul campo di battaglia, e di dover vivere senza neanche poter pronunciare il nome del proprio paese. Il dolore e la vergogna sono tali che molti scelgono di non raccontare ai propri figli del loro paese, neanche a quelli nati sul suo suolo e che potrebbero sentire il nome, e la memoria di Tigana lentamente muore sotto lo sguardo di Brandin, deciso a non ritornare in patria fino a che la sua vendetta non si sarà compiuta con la morte dell'ultimo uomo capace di ricordarsi del regno di Valentin. Ma non è così facile uccidere lo spirito di una nazione; difatti, se molti scelgono la fuga, altri dedicano la propria vita alla resistenza silenziosa. Mascherati da cantanti e attori itineranti, mercanti e prostitute molti Figli di Tigana vagano per i Regni del Palmo, preparando una ribellione che libererà tutti i regni dal giogo oppressivo dei due maghi. Non è una semplice ribellione per la libertà, ma anche per riconquistare un'identità, per poter di nuovo orgogliosamente pronunciare il nome di Tigana. Per non avere più vergogna delle proprie origini, ma anche per spazzare via la corruzione che aveva afflitto il Palmo e che aveva permesso l'invasione dei maghi. Nello svolgersi della storia infatti si scoprirà che i peggiori nemici degli abitanti del Palmo sono stati loro stessi, talmente accecati dalle lotte intestine da non vedere il pericolo più grande se non quando era già sulla soglia. Devin di Asoli, cantante itinerante, rappresenta alla perfezione lo spirito della ribellione; inizialmente ignaro del suo passato, la verità sul suo paese gli viene narrata da Alessan, misterioso suonatore nonché ultimo principe di Tigana e fulcro della ribellione. Devin imparerà ad amare Tigana e la sua capitale, Avallon dalle bianche torri, che non ha mai visto e di cui non serba ricordo, e sarà pronto assieme ai suoi compagni a dare la vita per riportare il suo paese nel mondo. Ma il vero punto di forza del libro, ciò che lo eleva da storia fantasy di guerre e magia a capolavoro del genere, è la caratterizzazione dei personaggi. La storia è raccontata in terza persona dal punto di vista personaggi, sia “buoni” che “cattivi” passando per una svariata scala di grigi, al punto che queste distinzioni nel libro non sono più efficaci. Nessun personaggio è veramente buono, o malvagio, ognuno ha una propria storia e motivazioni che lo porta a compiere scelte talvolta difficili ma necessarie. Scelte che influenzeranno il destino di molti, alle volte di intere nazioni. Il caso più esemplificativo è rappresentano da Dianora, membro di spicco dell'harem di Brandin nonché Figlia di Tigana. Giovanissima al tempo della guerra, Dianora decide per vendicare il suo popolo di abbandonare la sua terra e di crearsi una nuova identità. Per ben venti anni le sue labbra non pronunceranno il nome di Tigana, che però risuonerà sempre nel suo cuore. La ragazza si fa notare da un fedele servo del Re, che decide di catturarla per portarla come omaggio a Brandin. Nessuno sa delle sue origini, neanche il re stesso, e Dianora lentamente si fa strada nell'harem diventano uno dei membri di spicco. Ma gli anni passano, e per quanto il ricordo di Tigana e del suo dovere la strazi, e per quante occasioni le si presentino negli anni, Dianora non adempie mai al suo destino. Perché lei si è innamorata di Brandin, il distruttore del suo popolo. Un uomo vittima del suo dolore, accecato dall'odio, ma anche un buon Re che ricambia il suo amore ignaro di tutto. E così il destino di Dianora cambia secondo i suoi sentimenti, da carnefice di un tiranno a compagna fidata della sua solitudine. Qualunque decisione prenderà Dianora, si risolverà comunque in un tradimento: il tradimento di Tigana se il Re vive, o il tradimento del suo amore e di se stessa se lo ucciderà. Infine tutti i destini dei personaggi si incroceranno, sullo sfondo di un'ultima grande guerra …
E non dimentichiamoci dell'orrenda traduzione del titolo, che vorrebbe essere evocativo ma in realtà centra poco o nulla con la trama del libro (si, il luogo fittizio dove hanno luogo le vicende ha effettivamente due lune, ma la cosa viene a malapena citata). Molto più importante è il titolo originale, Tigana, che riesce a riportare alla mente tutta la struggente nostalgia del lettore verso il mondo descritto dal libro. Si, un libro; perché a differenza di molti altri fantasy Tigana non ha bisogno di essere una trilogia per dare vita ad un mondo immenso e dettagliatissimo. Tigana è un fantasy dai toni maturi; vendetta, passione, tradimenti si mescolano nelle sue pagine in un mix irresistibile. La storia inizia nella Penisola del Palmo, ispirata all'Italia rinascimentale. La Penisola, divisa in sette regni in perenne contrasto fra loro o afflitti da guerre interne stà letteralmente annegando nella corruzione. Incapaci di riunirsi sotto un unico capo, i regni vengono travolti dall'invasione di due maghi, Alberico dall'Impero oltre il mare e con mire ambiziose e Brandin re di Ygrath. Grazie all'uso della loro potente magia i due conquistano rapidamente la Penisola, lasciando solo pochi stati fra i loro due regni. Essi si temono a vicenda, spiano le rispettive mosse e vivranno nell'odio reciproco per oltre venti anni asserragliati nei rispettivi regni. Ma l'odio per Alberico è nulla in confronto a quello che Brandin prova per Valentin, principe di Tigana, uno degli ultimi regni a cadere sotto il suo giogo. Valentin, conducendo coraggiosamente un ultima ribellione contro il mago tiranno, uccide sul campo di battaglia Stevan, il figlio prediletto di questi, condannando senza saperlo se stesso, la sua discendenza e il suo popolo alla peggiore delle vendette. Accecato dall'odio, Brandin uccide Valentin e stermina sul campo di battaglia tutti i soldati dell'esercito ribelle. Non soddisfatto di questo, lancia una potente magia su tutta la Penisola; il nome di Tigana verrà dimenticato da tutti, tranne che da coloro nati in quella terra che però non potranno mai pronunciarlo, perché nessuno sarà in grado di sentirlo. Un'intera nazione, un popolo e una storia, spazzati nel giro di una notte. Un destino peggiore della morte, che distrugge i superstiti di Tigana costringendoli a una diaspora collettiva lungo tutto il Palmo per ricominciare una nuova vita nella vergogna. La vergogna di non essere morti assieme al loro principe sul campo di battaglia, e di dover vivere senza neanche poter pronunciare il nome del proprio paese. Il dolore e la vergogna sono tali che molti scelgono di non raccontare ai propri figli del loro paese, neanche a quelli nati sul suo suolo e che potrebbero sentire il nome, e la memoria di Tigana lentamente muore sotto lo sguardo di Brandin, deciso a non ritornare in patria fino a che la sua vendetta non si sarà compiuta con la morte dell'ultimo uomo capace di ricordarsi del regno di Valentin. Ma non è così facile uccidere lo spirito di una nazione; difatti, se molti scelgono la fuga, altri dedicano la propria vita alla resistenza silenziosa. Mascherati da cantanti e attori itineranti, mercanti e prostitute molti Figli di Tigana vagano per i Regni del Palmo, preparando una ribellione che libererà tutti i regni dal giogo oppressivo dei due maghi. Non è una semplice ribellione per la libertà, ma anche per riconquistare un'identità, per poter di nuovo orgogliosamente pronunciare il nome di Tigana. Per non avere più vergogna delle proprie origini, ma anche per spazzare via la corruzione che aveva afflitto il Palmo e che aveva permesso l'invasione dei maghi. Nello svolgersi della storia infatti si scoprirà che i peggiori nemici degli abitanti del Palmo sono stati loro stessi, talmente accecati dalle lotte intestine da non vedere il pericolo più grande se non quando era già sulla soglia. Devin di Asoli, cantante itinerante, rappresenta alla perfezione lo spirito della ribellione; inizialmente ignaro del suo passato, la verità sul suo paese gli viene narrata da Alessan, misterioso suonatore nonché ultimo principe di Tigana e fulcro della ribellione. Devin imparerà ad amare Tigana e la sua capitale, Avallon dalle bianche torri, che non ha mai visto e di cui non serba ricordo, e sarà pronto assieme ai suoi compagni a dare la vita per riportare il suo paese nel mondo. Ma il vero punto di forza del libro, ciò che lo eleva da storia fantasy di guerre e magia a capolavoro del genere, è la caratterizzazione dei personaggi. La storia è raccontata in terza persona dal punto di vista personaggi, sia “buoni” che “cattivi” passando per una svariata scala di grigi, al punto che queste distinzioni nel libro non sono più efficaci. Nessun personaggio è veramente buono, o malvagio, ognuno ha una propria storia e motivazioni che lo porta a compiere scelte talvolta difficili ma necessarie. Scelte che influenzeranno il destino di molti, alle volte di intere nazioni. Il caso più esemplificativo è rappresentano da Dianora, membro di spicco dell'harem di Brandin nonché Figlia di Tigana. Giovanissima al tempo della guerra, Dianora decide per vendicare il suo popolo di abbandonare la sua terra e di crearsi una nuova identità. Per ben venti anni le sue labbra non pronunceranno il nome di Tigana, che però risuonerà sempre nel suo cuore. La ragazza si fa notare da un fedele servo del Re, che decide di catturarla per portarla come omaggio a Brandin. Nessuno sa delle sue origini, neanche il re stesso, e Dianora lentamente si fa strada nell'harem diventano uno dei membri di spicco. Ma gli anni passano, e per quanto il ricordo di Tigana e del suo dovere la strazi, e per quante occasioni le si presentino negli anni, Dianora non adempie mai al suo destino. Perché lei si è innamorata di Brandin, il distruttore del suo popolo. Un uomo vittima del suo dolore, accecato dall'odio, ma anche un buon Re che ricambia il suo amore ignaro di tutto. E così il destino di Dianora cambia secondo i suoi sentimenti, da carnefice di un tiranno a compagna fidata della sua solitudine. Qualunque decisione prenderà Dianora, si risolverà comunque in un tradimento: il tradimento di Tigana se il Re vive, o il tradimento del suo amore e di se stessa se lo ucciderà. Infine tutti i destini dei personaggi si incroceranno, sullo sfondo di un'ultima grande guerra …
«Un uomo vede una riselka; la sua vita è ad un bivio.
Due uomini vedono una riselka; uno dei due morirà.
Tre uomini vedono una riselka; uno diventerà ricco, uno è ad un bivio, uno morirà.
Una donna vede una riselka; le si chiarirà la strada.
Due donne vedono una riselka; una delle due avrà un bambino.
Tre donne vedono una riselka; una diventerà ricca, ad una le si chiarirà la strada , una avrà un figlio.»
Leggenda della Penisola del Palmo sulle riselka, le abitanti dei boschi.
Titolo: Il paese delle due lune/Tigana
Autore: Guy Gavriel Kay
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 688.
Prezzo: 20 €/10 €
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