Introduzione alla PNL è il piccolo manuale che chiunque dovrebbe leggere, almeno una volta nella vita. La proposta della PNL al grande pubblico, fatta dalla penna di Jerry Richardson, è chiara, lineare, agile e comprensibile per chiunque. La comunicazione, oggi, è rapida e affidata all’istinto e all’abitudine: comportamenti e modi di fare, ormai ben radicati, che portano spesso all’incapacità di comprendere la diversità del modo di comportamento dell’altro, col risultato di una cattiva comunicazione e del fraintendimento. Non solo la comunicazione a-tu-per-tu viene influenzata da una mancata riflessione, ma si finisce anche per venire facilmente manipolati e ingannati da chi usa coscientemente tattiche di persuasione e seduzione.
Un manuale (o un corso) sulla PNL a cosa può servire? A diventare attenti su alcuni aspetti del nostro fare e del nostro dire che possono causare un danno a noi stessi e agli altri che abbiamo attorno. La PNL si presenta dunque come una piattaforma di miglioramento della propria vita, oltre che come un’ottima base per avere successo: conoscere il proprio modo di ragionare e parlare, conoscere quello degli altri e saper mettere a frutto, nel modo migliore possibile, la propria intenzione. I suoi rami di applicazione sono infatti svariati, da quello della vendita a un cliente a quello del medico che deve entrare in rapport col paziente. Introduzione alla PNL è un primo approccio ai fondamenti della materia, già sufficiente per lasciare intuire al lettore, ad esempio, la differenza tra potere personale e potere derivante dal ruolo, tra i due opposti del proporre e del costringere. È un piccolo manuale che offre una panoramica generale della PNL, mette in tavola le fondamenta in modo sufficientemente esaustivo da permettere di iniziare subito il primo approccio alla programmazione neuro-linguistica. È uno strumento molto utile di scoperta di atteggiamenti propri e altrui, basato sulla decennale esperienza della psicologia e delle sue diverse scuole, da cui i fondatori della programmazione neuro-linguistica hanno tratto i principi e gli studi: rispetto ai testi dei due fondatori, Introduzione alla PNL e i libri della Alessio Roberti editore sono una esemplificazione chiara per un grande pubblico, l’esposizione schematica e pragmatica di un modo di operare, estrapolato dalle opere più teoriche e complesse di R. Bandler e J. Grinder. La PNL si pone come un metodo di successo ma anche di automiglioramento personale: una sua convinzione fondamentale è che chiunque può migliorare la propria vita e la propria comunicazione attraverso una osservazione attenta di se stesso e degli altri. Inroduzione alla PNL offre una prima occasione di iniziare questo cammino di trasformazione. Si divide in quattro parti: la prima sul rapport, la seconda sull’arte del comunicare con chiarezza, la terza sull’arte della persuazione e la quarta sul modo di gestire la resistenza dell’interlocutore. Gli argomenti sono suddivisi in punti specifici, pieni di esempi e ben trattati. Propone, per sommi capi, i principi della creazione del rapport tra due persone, ovvero della capacità di mettersi in comunicazione con l’altra persona, attraverso una serie di codici non linguistici, corporei, che vanno dalla postura all’intonazione della voce, dalla scelta delle parole alla capacità di proporsi simile e pertanto affidabile agli occhi dell’altra persona. Tutti i vari elementi sono analizzati da Jerry Richardson con semplicità, lasciando il lettore piacevolmente soddisfatto della lettura e al tempo stesso curioso di approfondire l’argomento e poter utilizzare al meglio gli strumenti messi a disposizione dalla PNL. La piccola introduzione si propone di introdurre il grande pubblico a un modo specifico di operare nelle relazioni interpersonali: offre una mappatura generica del comportamento, dei tre modi principali di rapportarsi col mondo (visivo, autidivo e cenestetico), un’osservazione del linguaggio del corpo e delle azioni e reazioni nel dialogo e nell’interazione. Attraverso la lettura del testo e l’osservazione di tutta l’esperienza concreta e quotidiana, si viene messi sulla buona strada per comprendere gli schermi comportamentali dell’altra persona, saper gestire e modificare i propri, migliorando così le proprie capacità di comunicazione, comprensione e, non secondario, persuasione. Alcuni chiarimenti critici: Sulla PNL. - La programmazione neuro-linguistica è una teoria che vede il comportamento umano basato su programmi e su codici, su cui è possibile operare attraverso un uso del linguaggio tecnicamente più raffinato rispetto a quello cui siamo abituati nel quotidiano, che non significa cominciare a parlare in modo complesso o con parole complicate, ma il parlare nel modo più adatto possibile alla situazione e all’interlocutore, mettendo il linguaggio a disposizione dell’ambiente pragmatico dell’interlocuzione concreta. Da una parte, quindi, un forte radicamento nella situazione, dall’altra lo sfruttamento delle conoscenze e delle tecniche nate nelle sedute di psicologia e nelle diverse scuole psicologiche, da cui Bandler e Grinder hanno tratto principi generali, comuni, per metterli a disposizione delle situazioni di tutti i giorni. Le applicazioni cui poi è stata destinata la PNL sono altri campi di gioco e di affermazione e miglioramento personale e professionale, di cui i libri della Alessio Roberti Editore (compreso quindi questo di Introduzione alla PNL, scritto da Richardson che con Bandler ha lavorato in America) sono compendi per il vasto pubblico, applicazione in settori diversi da quello dello studio dei fondatori. R. Bandler e J. Grinder iniziarono negli anni Settanta a collaborare, cercando un metodo comune ai diversi rami della psicologia e psicoterapia, utile anche nel quotidiano. Proprio dal terreno sperimentale della psicoterapia americana, Richard Bandler e John Grinder negli anni Settanta strutturarono la Programmazione Neuro-Linguistica, aiutati anche dalla supervisione dell’antropologo Gregory Bateson. I loro modelli di studio erano la psicoterapeuta della famiglia Virginia Satir, l’ipnotista Milton H. Erickson e lo psicologo della scuola della Gestalt Fritz Perls. Non stupisce che il primo libro di Grinder e Bandler fosse intitolato La struttura della Magia (1975): magia intesa come capacità incredibile, da parte di alcuni terapeuti, di risolvere nodi particolarmente difficili dei loro clienti, capacità prettamente personale e non consapevole di sapersi porre in un certo rapporto e legame e di condurre il cliente verso il risolversi dei punti che ne bloccavano la vita psicologica, causando il malessere. La PNL nasce pertanto come osservazione attenta ed entusiasta rielaborazione di sedute di psicologia ben funzionanti, nasce come intento di comprendere e mettere a disposizione di tutti il modo migliore di relazionarsi con se stessi e con l’altro. Negli anni Ottanta cominciarono a nascere problemi e divisioni che portarono alla separazione dei due studiosi (riconciliati solo nel 2001, riconosciuti entrambi come co-fondatori), alla confutazione delle tesi base della PNL da parte dei grandi istituti di ricerca psicologica americani (in particolare, si attacca la PNL sulla base di esprimenti specifici di verifica di alcuni assunti, che hanno dato esito negativo; sulla base di una mancata teorizzazione generale a causa del differenziarsi delle teorie e delle pratiche dei vari operatori che si considerano operanti in PNL; sulla base dell’avvicinamento successivo, da parte di alcuni esponenti, ad ambienti di moda della new age), e al venir meno della credibilità personale di Bandler per vicende personali. Spezzata la spina dorsale della prima fase, anche attraverso una controversia giuridica sulla proprietà del marchio e della teoria, la PNL è stata riversata, da altri, nei campi collaterali dello business e del marketing, scadendo da una parte a strumento di semplice persuasione e successo personale, dall’altra a elisir di acquisto di rapide felicità. Sul ruolo della PNL nella felicità e nalla vita umana si può spendere qualche parola in più. Nata come un metodo di osservazione e pratica, dotata di alcune tecniche efficaci nella pratica personale, la PNL può avere un valore generale, per il grande pubblico. Tuttavia, specialmente in alcune sue riscritture, ci appare più tesa ad affascinare un certo pubblico che efficace in tutto quello che prospetta. Anche prescindendo dalla confutazione delle società di psicologia (che la definiscono pseudoscienza) e dal mancato riconoscimento del valore legale degli attestati rilasciati dai due fondatori, è in alcune modalità di presentazione della PNL che nutriamo forti riserbi. In alcune esaltazioni che se ne fanno, si intravede più un tradimento dell’iniziale entusiasmo che anima testi come La struttura della magia, che una sua prosecuzione naturale. Infatti, la manipolazione dell’altro, come anche il testo di Richardson puntualizza, è a discrezione dell’etica della persona che utilizza la PNL: per aiutare o per ingannare. La responsabilità viene lasciata completamente nelle mani di chi utilizza lo strumento messo a disposizione, nonostante la si consideri una potente leva verso se stessi e verso gli altri. Se l’obiettivo dei terapeuti era sicuramente quello di portare il cliente da una situazione di stallo a un nuovo panorama mentale e personale, non si può certo dire che la tecnica applicata alla vendita sia a favore di un cliente, o che senza un apprendistato e un serio studio della psicologia e della pratica clinica si possa accedere a una vera competenza. Insomma, quello che non ci convince nell’utilizzo della PNL è la promessa, velata e dolce, che per chiunque sia possibile accedere a un grado di conoscenza e saper fare in grado di operare significativamente sulla propria vita. La confutazione del metodo della PNL è venuto non solo dalla psicologia, ma anche da altri studiosi della mente e del funzionamento del linguaggio, come Michael Corballis. Se la PNL funziona o no, se piace o meno, lo lasceremo decidere al lettore. Per chiarezza abbiamo riportato le informazioni critiche intorno alla disciplina, ma l’ultima parola resta sempre a chi è destinato a usufruire del prodotto. Fateci sapere nel commento cosa ne pensate!
Un manuale (o un corso) sulla PNL a cosa può servire? A diventare attenti su alcuni aspetti del nostro fare e del nostro dire che possono causare un danno a noi stessi e agli altri che abbiamo attorno. La PNL si presenta dunque come una piattaforma di miglioramento della propria vita, oltre che come un’ottima base per avere successo: conoscere il proprio modo di ragionare e parlare, conoscere quello degli altri e saper mettere a frutto, nel modo migliore possibile, la propria intenzione. I suoi rami di applicazione sono infatti svariati, da quello della vendita a un cliente a quello del medico che deve entrare in rapport col paziente. Introduzione alla PNL è un primo approccio ai fondamenti della materia, già sufficiente per lasciare intuire al lettore, ad esempio, la differenza tra potere personale e potere derivante dal ruolo, tra i due opposti del proporre e del costringere. È un piccolo manuale che offre una panoramica generale della PNL, mette in tavola le fondamenta in modo sufficientemente esaustivo da permettere di iniziare subito il primo approccio alla programmazione neuro-linguistica. È uno strumento molto utile di scoperta di atteggiamenti propri e altrui, basato sulla decennale esperienza della psicologia e delle sue diverse scuole, da cui i fondatori della programmazione neuro-linguistica hanno tratto i principi e gli studi: rispetto ai testi dei due fondatori, Introduzione alla PNL e i libri della Alessio Roberti editore sono una esemplificazione chiara per un grande pubblico, l’esposizione schematica e pragmatica di un modo di operare, estrapolato dalle opere più teoriche e complesse di R. Bandler e J. Grinder. La PNL si pone come un metodo di successo ma anche di automiglioramento personale: una sua convinzione fondamentale è che chiunque può migliorare la propria vita e la propria comunicazione attraverso una osservazione attenta di se stesso e degli altri. Inroduzione alla PNL offre una prima occasione di iniziare questo cammino di trasformazione. Si divide in quattro parti: la prima sul rapport, la seconda sull’arte del comunicare con chiarezza, la terza sull’arte della persuazione e la quarta sul modo di gestire la resistenza dell’interlocutore. Gli argomenti sono suddivisi in punti specifici, pieni di esempi e ben trattati. Propone, per sommi capi, i principi della creazione del rapport tra due persone, ovvero della capacità di mettersi in comunicazione con l’altra persona, attraverso una serie di codici non linguistici, corporei, che vanno dalla postura all’intonazione della voce, dalla scelta delle parole alla capacità di proporsi simile e pertanto affidabile agli occhi dell’altra persona. Tutti i vari elementi sono analizzati da Jerry Richardson con semplicità, lasciando il lettore piacevolmente soddisfatto della lettura e al tempo stesso curioso di approfondire l’argomento e poter utilizzare al meglio gli strumenti messi a disposizione dalla PNL. La piccola introduzione si propone di introdurre il grande pubblico a un modo specifico di operare nelle relazioni interpersonali: offre una mappatura generica del comportamento, dei tre modi principali di rapportarsi col mondo (visivo, autidivo e cenestetico), un’osservazione del linguaggio del corpo e delle azioni e reazioni nel dialogo e nell’interazione. Attraverso la lettura del testo e l’osservazione di tutta l’esperienza concreta e quotidiana, si viene messi sulla buona strada per comprendere gli schermi comportamentali dell’altra persona, saper gestire e modificare i propri, migliorando così le proprie capacità di comunicazione, comprensione e, non secondario, persuasione. Alcuni chiarimenti critici: Sulla PNL. - La programmazione neuro-linguistica è una teoria che vede il comportamento umano basato su programmi e su codici, su cui è possibile operare attraverso un uso del linguaggio tecnicamente più raffinato rispetto a quello cui siamo abituati nel quotidiano, che non significa cominciare a parlare in modo complesso o con parole complicate, ma il parlare nel modo più adatto possibile alla situazione e all’interlocutore, mettendo il linguaggio a disposizione dell’ambiente pragmatico dell’interlocuzione concreta. Da una parte, quindi, un forte radicamento nella situazione, dall’altra lo sfruttamento delle conoscenze e delle tecniche nate nelle sedute di psicologia e nelle diverse scuole psicologiche, da cui Bandler e Grinder hanno tratto principi generali, comuni, per metterli a disposizione delle situazioni di tutti i giorni. Le applicazioni cui poi è stata destinata la PNL sono altri campi di gioco e di affermazione e miglioramento personale e professionale, di cui i libri della Alessio Roberti Editore (compreso quindi questo di Introduzione alla PNL, scritto da Richardson che con Bandler ha lavorato in America) sono compendi per il vasto pubblico, applicazione in settori diversi da quello dello studio dei fondatori. R. Bandler e J. Grinder iniziarono negli anni Settanta a collaborare, cercando un metodo comune ai diversi rami della psicologia e psicoterapia, utile anche nel quotidiano. Proprio dal terreno sperimentale della psicoterapia americana, Richard Bandler e John Grinder negli anni Settanta strutturarono la Programmazione Neuro-Linguistica, aiutati anche dalla supervisione dell’antropologo Gregory Bateson. I loro modelli di studio erano la psicoterapeuta della famiglia Virginia Satir, l’ipnotista Milton H. Erickson e lo psicologo della scuola della Gestalt Fritz Perls. Non stupisce che il primo libro di Grinder e Bandler fosse intitolato La struttura della Magia (1975): magia intesa come capacità incredibile, da parte di alcuni terapeuti, di risolvere nodi particolarmente difficili dei loro clienti, capacità prettamente personale e non consapevole di sapersi porre in un certo rapporto e legame e di condurre il cliente verso il risolversi dei punti che ne bloccavano la vita psicologica, causando il malessere. La PNL nasce pertanto come osservazione attenta ed entusiasta rielaborazione di sedute di psicologia ben funzionanti, nasce come intento di comprendere e mettere a disposizione di tutti il modo migliore di relazionarsi con se stessi e con l’altro. Negli anni Ottanta cominciarono a nascere problemi e divisioni che portarono alla separazione dei due studiosi (riconciliati solo nel 2001, riconosciuti entrambi come co-fondatori), alla confutazione delle tesi base della PNL da parte dei grandi istituti di ricerca psicologica americani (in particolare, si attacca la PNL sulla base di esprimenti specifici di verifica di alcuni assunti, che hanno dato esito negativo; sulla base di una mancata teorizzazione generale a causa del differenziarsi delle teorie e delle pratiche dei vari operatori che si considerano operanti in PNL; sulla base dell’avvicinamento successivo, da parte di alcuni esponenti, ad ambienti di moda della new age), e al venir meno della credibilità personale di Bandler per vicende personali. Spezzata la spina dorsale della prima fase, anche attraverso una controversia giuridica sulla proprietà del marchio e della teoria, la PNL è stata riversata, da altri, nei campi collaterali dello business e del marketing, scadendo da una parte a strumento di semplice persuasione e successo personale, dall’altra a elisir di acquisto di rapide felicità. Sul ruolo della PNL nella felicità e nalla vita umana si può spendere qualche parola in più. Nata come un metodo di osservazione e pratica, dotata di alcune tecniche efficaci nella pratica personale, la PNL può avere un valore generale, per il grande pubblico. Tuttavia, specialmente in alcune sue riscritture, ci appare più tesa ad affascinare un certo pubblico che efficace in tutto quello che prospetta. Anche prescindendo dalla confutazione delle società di psicologia (che la definiscono pseudoscienza) e dal mancato riconoscimento del valore legale degli attestati rilasciati dai due fondatori, è in alcune modalità di presentazione della PNL che nutriamo forti riserbi. In alcune esaltazioni che se ne fanno, si intravede più un tradimento dell’iniziale entusiasmo che anima testi come La struttura della magia, che una sua prosecuzione naturale. Infatti, la manipolazione dell’altro, come anche il testo di Richardson puntualizza, è a discrezione dell’etica della persona che utilizza la PNL: per aiutare o per ingannare. La responsabilità viene lasciata completamente nelle mani di chi utilizza lo strumento messo a disposizione, nonostante la si consideri una potente leva verso se stessi e verso gli altri. Se l’obiettivo dei terapeuti era sicuramente quello di portare il cliente da una situazione di stallo a un nuovo panorama mentale e personale, non si può certo dire che la tecnica applicata alla vendita sia a favore di un cliente, o che senza un apprendistato e un serio studio della psicologia e della pratica clinica si possa accedere a una vera competenza. Insomma, quello che non ci convince nell’utilizzo della PNL è la promessa, velata e dolce, che per chiunque sia possibile accedere a un grado di conoscenza e saper fare in grado di operare significativamente sulla propria vita. La confutazione del metodo della PNL è venuto non solo dalla psicologia, ma anche da altri studiosi della mente e del funzionamento del linguaggio, come Michael Corballis. Se la PNL funziona o no, se piace o meno, lo lasceremo decidere al lettore. Per chiarezza abbiamo riportato le informazioni critiche intorno alla disciplina, ma l’ultima parola resta sempre a chi è destinato a usufruire del prodotto. Fateci sapere nel commento cosa ne pensate!
Autore: Jerry Richardson.
Titolo: Introduzione alla PNL.
Editore: Alessio Roberti Editore.
Prezzo: € 9,90.
Pagine: 257.
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