CITTA’
DI MARINO 1
POMIGLIANO 2 (d.t.s.)
Città
di Marino (4-3-3): Manfredonia, Seck, Gentili, Sireno, Troise,
Paolacci, Amendola (30’ st Corsini), De Cristofaro (12’ pts
Simeoli), Quadrini (21’ st Pippi), Fanasca, Angelilli. A disp.: De
Lucia, D’Ambrosio, Capolei, Copponi. All.: De Angelis-Rinaldi.
Pomigliano
(4-4-2): D’Agostino, Loreto, Lenci, Gasparini (1’ pts Auricchio),
Maraucci, Scognamiglio, Sibilli, Gargiulo (10’ st D’Imporzano),
Sorrentino (1’ pts Muro), Del Sorbo, Ferraro. A disp.: Comentale,
Cascella, Cardore, Alessandrì. All.: Verriola.
Arbitro:
Mei di Pesaro (Barcaglioni di Jesi e Pizzagallo di Pesaro).
Marcatori:
15’ pt Angelilli (M), 48’ pt Sibilli (P), 11’ pts Auricchio
(P).
Note:
ammoniti: Paolacci, Corsini, Pippi (M), Scognamiglio, D’Imporzano
(P). Calci d’angolo: 7-5 per il Città di Marino. Recupero: 2’+1’
pt; 4’ st. Recupero supplementari: 0’ pt; 2’ st.
Il Pomigliano si conferma bestia nera del Città di Marino. Dopo
i due successi in campionato, la formazione campana ha la meglio sui
castellani anche nella finalina play-off del girone G di serie D,
superando in rimonta al “Domenico Fiore” i padroni di casa dopo i
tempi supplementari. Nel Marino rientra Amendola dopo il turno di
squalifica, per il resto De Angelis e Rinaldi cambiano poco rispetto
all’undici che aveva superato domenica 4-1 il Budoni, confermando
De Cristofaro e Sireno a centrocampo, Manfredonia tra i pali, Seck,
Gentili, Troise e Paolacci in difesa, Fanasca, Quadrini e Angelilli
in attacco. Classico 4-4-2 per i napoletani con la coppia d’attacco
da 20 gol in campionato Del Sorbo-Sorrentino a cercare di scardinare
la retroguardia biancoazzurra. Fasi iniziali di studio, poche le
occasioni, poi il Marino trova lo spunto al 15’ che vale il
vantaggio: Angelilli sfonda sulla sinistra, entra in area e lascia
partire un diagonale sul secondo palo che D’Agostino vede entrare
nella sua porta. Tutto sembra in discesa per il Marino ma il
Pomigliano è avversario tosto e ben disposto in campo in grado di
creare pericoli e soluzioni offensive di alto spessore. Sale in
cattedra Sibilli, il napoletano prende in mano le redini del
centrocampo e per i locali affiorano le prime difficoltà. Alla
mezz’ora Del Sorbo sciupa di testa da favorevole posizione, ma
l’occasione per chiudere la partita capita al Marino con Quadrini,
che raccoglie un cross dalla destra di De Cristofaro calciando
incredibilmente in curva a porta spalancata. Sarebbe stata una vera e
propria mazzata per il Pomigliano, che continua a crederci alla
ricerca del pareggio. Che arriva proprio allo scadere del recupero.
Qui un giallo. L’arbitro Mei concede due minuti di recupero, al
momento di fischiare la pausa comanda una punizione dal limite per
gli ospiti. Si va addirittura oltre il 48’: Sibilli, uno
specialista, calcia sul primo palo, la barriera marinese si apre, e
per Manfredonia non c’è nulla da fare. Proteste dei giocatori di
casa al rientro negli spogliatoi. Ripresa al piccolo trotto. All’11’
Fanasca offre un assist su punizione a Paolacci che non trova la
porta; replica ospite con il neo entrato D’Imporzano, che impegna
Manfredonia. Al 24’ ancora uno spunto interessante di Sibilli, che
fa tutto da solo e prova un diagonale, troppo largo. La stanchezza
comincia a farsi sentire. Nel Marino si fa male Amendola, costretto
ad uscire, al suo posto il terzino Corsini, con Seck che sale sulla
linea dei centrocampisti. Esce anche Quadrini, leggermente in ombra,
in campo Pippi per dare più peso in attacco. Minuti finali
concitati. Il Marino va vicino al 2-1 con il solito Angelilli che,
invece di calciare con il destro, preferisce colpire di testa,
consegnando debolmente il pallone tra le braccia di D’Agostino.
Dall’altra parte è Del Sorbo che non trova la porta a due passi da
Manfredonia. Si va ai tempi supplementari. Verriola decide per un
doppio cambio, che si rivelerà decisivo. Il Pomigliano deve a tutti
i costi segnare, il pareggio lo tirerebbe fuori dai play-off, per il
Marino la possibilità di reggere per altri 30 minuti comincia a
prendere forma nella testa dei giocatori. I napoletani sanno di dover
rischiare, lo fanno, a costo di subire il gol, ma alla fine i loro
sforzi vengono premiati. Un generoso Pippi le prova tutte, è bravo
D’Agostino, gli fa eco Angelilli, ma la sua conclusione è troppo
debole per impensierire il portiere campano. Ed ecco quello che non
t’aspetti. Da un calcio d’angolo svetta più in alto di tutti la
testa di un giocatore del Pomigliano, il pallone sbatte sull’incrocio
dei pali e ricade a terra raccolto da Auricchio, che è il più lesto
di tutti a depositarlo in fondo al sacco. Secondo tempo supplementare
all’arma bianca per i giocatori del Marino, molto generosi, a volte
anche imprecisi, ma comunque lodevoli dal punto di vista dell’impegno
e della volontà. È un assedio per i 15 minuti finali alla porta di
D’Agostino, che correrà non molti rischi a dire il vero, gli unici
glieli procura Paolacci, un gladiatore fino alla fine, che diventa
attaccante aggiunto, provando a buttarla dentro senza però
riuscirci. A fine partita il rammarico è tanto, il pubblico
applaude, i giocatori del Marino rispondono sotto la curva, ormai è
finita, ma le emozioni, quelle, non smetteranno mai di riecheggiare
nei cuori di chi le ha vissute. E questo grazie a un gruppo chiamato
Città di Marino, dai mister, ai giocatori, al team manager, ai
dirigenti, allo staff tecnico e a tutti quei magnifici tifosi che non
hanno mai smesso un secondo di crederci. Grazie di tutto.
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