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sabato 14 gennaio 2012

DI CERTO SAI COS'E' UNO SNARK? TI PREGO, SE LO SAI, DIMMELO! - di Carla Righetti

Muore oggi: Lewis Carroll (1838 – 1898).

Nato Col nome d' origine C.harles D.odgson (famiglia dell'Inghilterra del nord, con origini irlandesi),

parliamo del famosissimo scrittore di "Alice nel paese delle meraviglie" ( - e il seguito - meno famoso - che di nome fa proprio
"Attraverso lo specchio"
- e altre esemplari opere di nonsenso letterario - come -
"Caccia allo Snark" -
"Sylvie e Bruno").

Da pupillo precoce che era, a sette anni aveva letto il romanzo allegorico religioso "Il viaggio del pellegrino" (1678, John Bunyan)... viaggio e allegoria che avrebbero accompagnato il volo impetuoso della sua creatività.



Divenne l'uomo che nella penna ha posto un puro genio raro, sensibilissimo alle dinamiche latenti e alle più lussureggianti strutture del linguaggio: Logico, matematico, appassionato di arte visiva. Dotato in astrazione quanto in immaginazione e visione, fu di professione professore di matematica... dalle lezioni noiosissime. Sembrava che Carroll fosse destinato a riversare tutta la sua capacità "ribelle e rivoluzionaria" nello scritto, non nel parlato. Soffriva di ba-ba-balbuzie (di cui tuttavia molti neanche si rendevano conto), eppure sapeva cantare e, soprattutto, intrattenere gli ospiti con storie e indovinelli. Amava in particolar modo scrivere per un mondo dietro il mondo, fatto di creature incredibili e sfide linguistiche, un mondo di cui i bambini riescono ad avere percezione: "Alice" è la punta di diamante di una lancia destinata a penetrare nell'inconscio ed esplorare gli strati più arditi della mente umana, opera ricca e assai complessa, dalle schede di lettura molteplici.


In tutto il mondo esistono numerosi circoli letterari ispirati all'opera di Carroll, e personaggi della levatura di John Lennon e James Joyce hanno considerato Carroll e la sua "Alice" fonte feconda di ispirazione. Già negli anni 50' dell'Ottocento Dodgson era andato a caccia d'affermazione letteraria, pubblicando propri testi su testate a tiratura nazionale: scritti di cui lui stesso non era soddisfatto.... Soltanto nel 1856 usò lo pseudonimo Lewis Carroll, con cui successivamente venne conosciuto dal mondo quando "Alice" venne alle stampe, nel 1865.

Le erano successe tante cose straordinarie che Alice cominciava sul serio a credere che per lei non ci fossero cose impossibili.

Appassionato di pittura, in cui era poco dotato, riversò molte energie nella fotografia.
Modelle preferite erano bambine, tra cui una di nome Alice Liddell... Delle implicazioni filosofiche e psicologiche della sua opera ci siamo occupati parlando della "Logica del senso" di Deleuze.


Alice rise: «È inutile che ci provi - disse- non si può credere a una cosa impossibile».
«Oserei dire che non ti sei allenata molto - ribatté la Regina - Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione».


Qualunque sia la vostra opinione, caro lettore, sulla recente trasposizione del capolavoro di Carroll fatta da Tim Burton... l'immaginazione è, qui, e il frutto è un meta-reale così incredibile da lasciare stupiti grandi e piccoli: quando il linguaggio si fa puro spettacolo visivo!


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